Da problema a risorsa. È questa la trasformazione in atto a Roma, dove i cinghiali diventeranno ‘selvaggina a filiera controllata’, pronti per arrivare nei supermercati della Capitale. La notizia è stata comunicata dall’amministrazione romana, che ha dato il via a un ‘piano sperimentale’ partito dal Centro Carni per affrontare il “proliferare incontrollato dei cinghiali” che ha creato non pochi grattacapi in diverse zone della città e del Paese.
La presenza massiccia di questi animali ha infatti “messo a rischio la sicurezza pubblica e causato danni economici, tra incidenti stradali e danni alle colture”, senza dimenticare “la minaccia della peste suina, che mette a rischio la sicurezza alimentare e l’industria suinicola”.
Coinvolti i cinghiali catturati nelle aree verdi
Il progetto, sviluppato in collaborazione con Regione Lazio, Asl Rm2 e il commissario straordinario per la PSA, punta a trasformare la carne dei cinghiali catturati nelle aree verdi romane, dunque fuori dalle zone colpite dalla peste suina, in una risorsa da mettere in commercio nei supermercati già entro Capodanno.
L’obiettivo? Creare una “filiera di carne di selvaggina certificata e controllata, sicura dal punto di vista sanitario e capace di generare benefici economici e sociali”, ha spiegato Monica Lucarelli, assessora alle Attività Produttive di Roma Capitale.
“È una risposta concreta alle richieste di agricoltori e cittadini che da tempo cercano soluzioni”, ha chiarito ancora Lucarelli.
Saranno le Asl regionali a controllare la sicurezza e la qualità della carne, assicurandosi che rispetti tutte le norme sanitarie. Rimangono fuori dal progetto le zone rosse colpite dalla peste suina, quindi quelle attorno a via della Storta, via Cassia e Raccordo, circonvallazione Clodia, via Cipro e via Baldo degli Ubaldi.
Una gestione più sostenibile del territorio e delle sue risorse
“Prende il via la sperimentazione. Grazie a questa filiera certificata, potremo garantire un consumo di carne di selvaggina sicuro e regolamentato, mantenendo alti standard etici e qualitativi. Il coinvolgimento di tutti i soggetti – dai cacciatori ai macellai, dai ristoratori ai consumatori, fino ai centri di controllo veterinario – ci dà la fiducia di poter promuovere una gestione più sostenibile del territorio e delle sue risorse“, ha concluso Lucarelli.
Negli ultimi anni le immagini dei cinghiali in giro per le strade dalla capitale a grufolare nei secchioni hanno fatto il giro del web, ora un progetto ambizioso e innovativo vuole trasformare il problema in un’opportunità per il territorio. I romani come lo accoglieranno?