Ambiente, le cinque notizie positive del 2025

Dagli oceani alle foreste, le segnalazioni del WWF
29 Dicembre 2025
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Leopardo neve canva

Il 2025 volge al termine portando con sé un carico di avvenimenti negativi: dal perdurare dei conflitti in diverse aree del mondo alla perdita di biodiversità. Ma nel 2025 si sono registrate anche notizie positive. In ambito ambientale, ad esempio, sono stati raggiunti importanti traguardi in ambiti differenti, come segnalato dal WWF. Si va dalla tutela di foreste e oceani alla difesa di specie a rischio estinzione, come il leopardo delle nevi fino al sostegno alle popolazioni indigene.

Fondo per le foreste (TFFF)

Si chiama Tropical Forest Forever Facility il fondo plurimiliardario lanciato ufficialmente durante la COP 30 di Belém, in Brasile, che ha visto sinora lo stanziamento di oltre 5 miliardi di dollari per la conservazione delle foreste tropicali, delle popolazioni che le abitano e delle biodiversità in esse racchiuse. Sviluppato con il contributo del WWF, il TFFF ha l’obiettivo di incentivare i Paesi che si distinguono per l’impegno diretto nella tutela delle foreste, con particolare riferimento al sostegno delle comunità locali e delle popolazioni indigene, che sono i custodi delle foreste pluviali. Il Fondo, finanziato con fondi sovrani, privati e filantropici, si basa sul modello pay-for-performance, che ricompensa economicamente gli Stati che hanno raggiunto risultati concreti nella tutela e nella conservazione delle foreste.

Il leopardo delle nevi

Tra le notizie positive del 2025 in fatto di ambiente, il WWF segnala la presenza in Nepal di 397 esemplari di leopardo delle nevi, una delle specie più rare e difficili da osservare al mondo, a rischio estinzione. Proprio il WWF è impegnato da tempo nella protezione di uno degli animali più misteriosi e affascinanti del mondo e, con esso, nella tutela del delicato ecosistema himalayano. Il numero di esemplari stimato di leopardo delle nevi rappresenta una notizia importante per la salvaguardia della fauna selvatica ed è il frutto del lavoro congiunto tra scienza, comunità locali e istituzioni.

Popolazioni indigene

Il 2025 sarà ricordato anche per un’importante passo in avanti nella difesa delle popolazioni indigene. Infatti, con la Dichiarazione di Brazzaville, in Congo, i leader di diverse comunità indigene si sono riuniti nel Primo Congresso Mondiale dei Popoli Indigeni, nel corso del quale è stata richiamata l’attenzione sui diritti delle proprie comunità. Inoltre, è stato fatto appello a stabilire una reale collaborazione tra popolazioni indigene e comunità locali quale fattore centrale per la protezione delle foreste e, in generale, la cura del Pianeta.

Trattato sull’Alto Mare

Proteggere la biodiversità delle acque marine che si trovano al di fuori della giurisdizione dei singoli Stati: questo l’obiettivo del Trattato sull’Alto Mare siglato definitivamente il 19 settembre 2025, che entrerà ufficialmente in vigore il 17 gennaio 2026. Il Trattato, giunto alla sua ratifica definitiva dopo quasi due decenni di negoziati, rappresenta un atto storico in quanto giuridicamente vincolante per la protezione degli ecosistemi marini nelle acque internazionali. Inoltre, il Trattato sull’Alto Mare è un passo fondamentale in ottica di Quadro Globale per la biodiversità di Kunming-Montreal, che impegna i Paesi a proteggere almeno il 30% degli oceani entro il 2030.

Squali del Mediterraneo

Buone notizie anche per le diverse specie di squali del Mediterraneo. Il WWF, infatti, ricorda che nel 2025 è stata ottenuta la maggior tutela in due diversi eventi ufficiali: la 24° Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona e la 20° Conferenza delle Parti della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate (CITES). In tali occasioni, i Paesi aderenti hanno sottoscritto una serie di interventi finalizzati alla protezione di diverse specie (circa 80) di squali e razze, oltre ad avere raggiunto un sostegno senza precedenti ovvero l’approvazione di tutte le misure previste con almeno l’80% dei voti favorevoli.

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