Avreste mai immaginato di gustare un aceto balsamico di linfa di banana o un gin prodotto da alghe raccolte nelle maree più alte del mondo? Questi e molti altri prodotti straordinari sono stati salvati dall’estinzione grazie al lavoro instancabile di contadini da ogni angolo del pianeta. Il mercato di Campagna Amica al Circo Massimo a Roma è stato il palcoscenico perfetto per esporre queste prelibatezze durante l’Assemblea della World Farmers Markets Coalition.
Un giro del mondo attraverso i sapori
Dal Vietnam arriva un aceto balsamico eccezionale, ottenuto dalla linfa di banana Laba al 100%, fermentata per 12 anni in botti di rovere, che le conferiscono un colore e un sapore inimitabili. Nella Baia di Fundy, in Canada, dove si registrano le maree più alte del mondo, l’alga Dulse viene raccolta a mano e trasformata in un gin tipico. Dall’Australia, la Kunzea, una pianta dalle note aromatiche di eucalipto e agrumi, viene utilizzata per creare salse deliziose insieme al pomodoro.
E non finisce qui! Dalla Turchia, le olive Adana topağı, raccolte nelle fertili pianure di Çukurova, tra le montagne del Tauro e del Nur, sono famose per la loro polpa carnosa e saporita, perfette per insalate o colazioni. In Messico, la Raicilla, una bevanda distillata dall’agave, proviene dalle piantagioni rurali di Jalisco. La Danimarca contribuisce con la Æggeblomme potato, una patata ‘tuorlo d’uovo’ dal colore dorato e dal gusto ricco, una varietà storica quasi scomparsa.
Ma le sorprese continuano: la Mashua, un tubero con proprietà antitumorali coltivato nelle Ande dell’Ecuador, si unisce a un sapone al latte di capra al rosmarino e menta piperita, creato da un allevatore americano. In Kenya, le noci di Lamu sono apprezzate per il loro alto valore nutrizionale. E non possiamo dimenticare la segale coltivata in Ucraina, simbolo di resilienza nonostante le difficoltà della guerra.
Storie di riscatto
Ogni prodotto porta con sé una storia di riscatto. In Santo Domingo, Maria Isabel Balbuena ha creato una filiera sociale del caffè, coltivato e realizzato esclusivamente da donne nelle comunità di Polo, Los Cacaos, Hondo Valle ed Elías Piña, liberando queste comunità dalla miseria e dalla discriminazione.
In Kenya, Naserian ha trasformato l’attività agricola della sua famiglia in un’impresa fiorente, che pratica l’agricoltura mista e ospita vari animali come polli, mucche, capre e pecore.
La riscoperta dei mestieri tradizionali
Anche i giovani riscoprono mestieri tradizionali. Rich Bewley, un inglese che lavora come mugnaio nel mulino Kornby Mølle in Danimarca, coltiva e macina grani antichi come la varietà øland e la segale, utilizzati dai fornai del mercato degli agricoltori Grønt Marked, di cui Rich è cofondatore.
Jean-Charles Khairallah, invece, dopo anni nel settore retail internazionale, è tornato in Libano per lanciare Terres Gourmandes, un progetto agricolo basato sulla permacultura.
Un futuro di gusto e sostenibilità
Questi prodotti e le loro storie mostrano come la tradizione possa unirsi all’innovazione per un futuro più sostenibile e gustoso. La Fao ha evidenziato la riduzione della diversità delle coltivazioni e l’aumento delle razze animali a rischio d’estinzione. Di circa 6.000 specie di piante coltivate per il cibo, meno di 200 contribuiscono in modo significativo alla produzione globale, con solo nove che rappresentano il 66% della produzione totale. Mantenere questa diversità è cruciale per la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.
Il mercato di Campagna Amica ha offerto un assaggio di queste eccellenze, dimostrando come la diversità alimentare sia un tesoro da proteggere e celebrare. Grazie a iniziative come quella della World Farmers Markets Coalition, le tradizioni agricole possono continuare a prosperare, offrendo al mondo una varietà di sapori e storie che meritano di essere conosciute e apprezzate.
Italia: faro di biodiversità
L’Italia è una vera e propria culla di biodiversità alimentare, distinguendosi come leader mondiale nella salvaguardia dei prodotti tradizionali e nella promozione della varietà agricola. Con ben 5.547 prodotti alimentari tradizionali censiti, 320 specialità Dop/Igp e 526 vini Dop/Igp, il nostro Paese vanta una varietà senza pari, frutto di una lunga tradizione agricola e culinaria. Questo patrimonio inestimabile è il risultato di secoli di esperienza, passione e dedizione di generazioni di agricoltori che hanno sapientemente custodito e tramandato le tecniche di coltivazione e produzione.
Negli ultimi cento anni, secondo l’allarme lanciato dalla Fao, l’Italia ha visto scomparire il 75% delle varietà di frutti. Tuttavia, Coldiretti ha giocato un ruolo cruciale nel cambiare questa tendenza, riuscendo a salvare 418 cibi antichi grazie all’implementazione di mercati degli agricoltori e delle fattorie di Campagna Amica. Questo impegno non solo ha permesso di preservare le tradizioni culinarie, ma ha anche contribuito alla sostenibilità economica delle comunità rurali, offrendo loro un’importante fonte di reddito.