Dopo quattro secoli di rappresentazioni cartografiche distorte, l’Unione africana scende in campo con il progetto “Correct The Map” promossa dalle organizzazioni Africa No Filter e Speak Up Africaper per rivendicare la corretta dimensione del proprio continente.
Non si tratta di una battaglia puramente geografica, ma di una questione identitaria che riguarda la percezione dell’Africa nel mondo.
Per questo l’Ua chiede di sostituire la proiezione di Mercatore, ovvero la rappresentazione del mondo che noi tutti conosciamo, in modo da restituire al continente africano il peso geografico e politico che gli spetta nella scena internazionale. La proposta arriva mentre si fanno sempre più pressanti le richieste di riparazioni per il colonialismo e la schiavitù che hanno esautorato il continente africano.
Come osserva Haddadi, l’iniziativa si allinea all’obiettivo di “restituire all’Africa il suo giusto posto sulla scena globale”.
La distorsione cartografica ha infatti alimentato per secoli una percezione riduttiva del continente africano, il secondo più grande al mondo dopo l’America, contribuendo a un immaginario collettivo che ne minimizza l’importanza geografica, economica e politica. Correggere le mappe significa quindi riscrivere simbolicamente il rapporto dell’Africa con il resto del mondo.
Come sarebbe l’Africa con la “nuova” cartina
I promotori hanno sviluppato un planisfero che tiene conto delle reali proporzioni di ciascun continente. La “nuova” cartina dimostra una evidente distorsione rispetto alla proiezione di Mercatore, tradizionalmente utilizzata per delineare i confini global, come si vede in questa immagine.

Il problema della proiezione di Mercatore
Insomma, la mappa che tutti conosciamo sui banchi di scuola mente. Creata nel 1599 dal cartografo fiammingo Gerardus Mercator per facilitare la navigazione marittima, questa proiezione presenta un difetto fondamentale: ingrandisce le regioni vicine ai poli, come il Nord America e la Groenlandia, mentre riduce significativamente quelle lungo l’equatore, come l’Africa e il Sud America.
Il risultato è un’illusione ottica che dura da quattro secoli. Sulla mappa di Mercatore, l’Africa appare solo leggermente più grande del territorio artico della Groenlandia, ma nella realtà il continente africano ha una superficie oltre quattordici volte più grande rispetto a quella della Groenlandia e ospita oltre un miliardo di persone in cinquantaquattro Paesi. Per effetto della distorsione, inoltre, il continente europeo è rappresentato come più grande del Sud America, che invece è circa due volte più grande rispetto al Vecchio Continente.
Perché la utilizziamo
La proiezione di Mercatore, pur con le sue imperfezioni, è stata adottata per secoli perché offre vantaggi unici nella navigazione.
Su questa mappa, le linee di rotta costante, chiamate loxodromie, appaiono come rette; ciò permette ai marinai, in epoca moderna e premoderna, di tracciare facilmente i percorsi di navigazione senza calcoli complessi. Il privilegio della funzionalità ha sopravanzato la fedeltà delle proporzioni: la distorsione delle dimensioni sembrava un compromesso accettabile rispetto all’utilità pratica per l’esplorazione, il commercio marittimo e l’espansione coloniale. Nel tempo, questa cartina ha plasmato l’immaginario collettivo, finendo per essere la base delle mappe scolastiche e delle carte politiche più diffuse.
L’appoggio ufficiale dell’Unione africana al progetto “Correct The Map”
L’Unione africana, che unisce i cinquantaquattro Paesi del continente, ha formalizzato il proprio sostegno alla campagna “Correct The Map”, un’iniziativa promossa dalle organizzazioni Africa No Filter e Speak Up Africa per sostituire definitivamente la proiezione di Mercatore con rappresentazioni più veritiere.
“Può sembrare solo una mappa, ma in realtà non lo è“, spiega Selma Malika Haddadi, vicepresidente della Commissione dell’Ua. La sua dichiarazione coglie l’essenza del problema: “Questa proiezione ha dato l’illusione che l’Africa sia marginale“.
Moky Makura, direttore esecutivo di Africa No Filter, non usa giri di parole: “Le dimensioni attuali dell’Africa sulla mappa sono sbagliate. Questa è la campagna di disinformazione più longeva al mondo e deve cessare“.
La proiezione Equal Earth e le prime risposte internazionali
La soluzione proposta dall’Unione africana prevede l’adozione della proiezione Equal Earth, introdotta nel 2018 e progettata specificamente per rappresentare i continenti in base alle loro dimensioni reali. La campagna mira a coinvolgere governi, organizzazioni internazionali e istituzioni educative per abbandonare gradualmente la mappa di Mercatore.
L’Ua si impegna a promuovere un’adozione più ampia di mappe corrette e discutere azioni collettive con gli Stati membri. Fara Ndiaye, co-fondatrice di Speak Up Africa, sottolinea come la mappa di Mercatore abbia influenzato l’identità degli africani, specialmente nei bambini che la conoscono fin dai primi anni di scuola.
Nel 2018 Google Maps ha sostituito la proiezione di Mercatore su desktop con una visualizzazione 3D del globo. Tuttavia, l’app mobile conserva ancora Mercatore come impostazione predefinita.
Alcune istituzioni mostrano segnali di apertura rispetto alla proposta dell’Ua. La Banca Mondiale ha dichiarato di utilizzare già le proiezioni Equal Earth o Winkel-Tripel per le mappe statiche e di stare gradualmente eliminando la proiezione di Mercatore dalle mappe web. La proiezione Winkel-tripel è una proiezione azimutale modificata che rappresenta un compromesso tra diverse tipologie di distorsioni. La proiezione è considerata una delle migliori rappresentazioni cartografiche al mondo grazie al ridotto margine di errore nelle proporzioni. Secondo il New York Times, si tratta della proiezione azimutale modificata più diffusa per le rappresentazioni globali.
Ora l’Unione africana chiede a gran voce di usarne una totalmente priva di distorsioni e far cessare una discriminazione iniziata quattro secoli fa.