A che punto è l’Unione europea con lo sviluppo sostenibile? Il report Eurostat

È stata pubblicata l’ottava edizione del report “Sviluppo sostenibile nell’Ue: relazione di monitoraggio sui progressi verso gli obiettivi dell’Agenda 2030”
18 Giugno 2024
3 minuti di lettura
Sostenibilità 2030 Canva

A che punto è l’Unione europea con lo sviluppo sostenibile? L’Eurostat ha pubblicato oggi il report “Sviluppo sostenibile nell’Unione europea: relazione di monitoraggio sui progressi verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 – Edizione 2024“. Questa pubblicazione fornisce ai lettori una panoramica statistica dei progressi compiuti dall’Ue verso i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).

Il rapporto di monitoraggio di Eurostat mostra che, sulla base della valutazione dei dati disponibili negli ultimi cinque anni, l’Ue ha compiuto progressi verso la maggior parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile, mentre è rimasta leggermente indietro rispetto ad alcuni obiettivi. Vediamone alcuni.

I progressi dell’Ue

L’Ue ha compiuto progressi molto significativi in termini di riduzione delle disuguaglianze (SDG 10) e di lavoro dignitoso e crescita economica (SDG 8), con diversi indicatori che hanno raggiunto valori record. Sono stati compiuti progressi significativi anche in termini di eliminazione della povertà (SDG 1). Sono stati ottenuti buoni risultati riguardo agli obiettivi sull’agricoltura sostenibile (SDG 2), innovazione e infrastrutture (SDG 9), consumo e produzione sostenibili (SDG 12), vita sott’acqua (SDG 14), istruzione di qualità (SDG 4) e uguaglianza di genere (SDG 4).

Nel frattempo, gli obiettivi su pace, giustizia e istituzioni forti (SDG 16), città e comunità sostenibili (SDG 11) e partenariati globali (SDG 17) hanno registrato progressi moderati. Questo è stato anche il caso dell’OSS 13, l’azione per il clima. Per quanto riguarda l’obiettivo sull’acqua pulita e i servizi igienico-sanitari (SDG 6), diversi indicatori mostrano sviluppi positivi, ma altri non mostrano alcun progresso o addirittura un allontanamento.

Per quanto riguarda l’energia pulita e a prezzi accessibili (SDG 7), è stato osservato un leggero allontanamento in termini di accessibilità energetica e di dipendenza dalle importazioni energetiche dell’Ue a causa dell’impatto negativo della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e della conseguente crisi energetica nell’Ue. L’obiettivo sulla salute e il benessere (SDG 3) ha risentito delle battute d’arresto della pandemia di Covid-19.

L’obiettivo sulla vita sulla terra (SDG 15) è caratterizzato da diverse tendenze insostenibili nei settori della biodiversità e del degrado del suolo, che portano a una valutazione moderatamente sfavorevole dei progressi dell’UE in questo settore nel breve periodo valutato.

Il set di indicatori degli OSS dell’Ue è strutturato lungo 17 obiettivi, con 102 indicatori, rivisti ogni anno, allineati ma non identici agli indicatori degli OSS delle Nazioni Unite utilizzati come base per monitorare i progressi verso gli OSS in un contesto dell’UE. Molti degli indicatori vengono utilizzati anche per monitorare le politiche esistenti come l’ottavo programma d’azione per l’ambiente e il piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali.

Sostenibilità in cifre

È rallentato l’aumento dei prezzi. L’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 ha colpito l’Ue in un momento in cui si stava riprendendo dalle ripercussioni economiche del Covid-19. A seguito delle misure messe in atto per combattere la pandemia, l’aggressione alle porte dell’Europa ha fatto sì che a subirne fossero principalmente le famiglie.

Uno degli impatti più significativi, infatti, è da rintracciare nell’aumento dei prezzi di beni e servizi nell’Ue dall’inizio del 2021. Dopo un periodo di relativa stabilità dei prezzi risalente all’ultimo trimestre 2023, l’indice generale dei prezzi delle materie prime è aumentato del 21% tra gennaio 2021 e marzo 2024. Questa dinamica è stata in gran parte determinata dall’aumento dei prezzi dell’elettricità, del gas e altri combustibili che sono aumentati nel corso della guerra e che hanno richiesto scelte incisive all’Ue.

I prezzi sono rimasti notevolmente più alti rispetto all’inizio del 2021. L’indice del costo di energia elettrica e del gas ha raggiunto un +51% tra Gennaio 2021 e marzo 2024, con un picco del 75% a ottobre 2022.

Dopo l’energia c’è stato il boom del costo dei prodotti alimentari, con un aumento costante del 30% da gennaio 2021, vedendo un aumento più marcato tra febbraio 2022 e marzo 2023.

Così come ad aumentare sono stati i canoni di locazione effettivi effettuati dagli inquilini che hanno mostrato una tendenza al rialzo lenta ma costante con un incremento dell’8% da gennaio 2021.

Oltre ai suoi effetti sull’economia e sul commercio nel settore energetico, l’aggressione militare russa contro l’Ucraina ha lasciato dietro di sé un afflusso di sfollati, persone provenienti dai territori colpiti dall’invasione che hanno cercato rifugio nell’Ue.

Alla fine di marzo 2024 erano circa 4,2 milioni le persone che hanno beneficiato della protezione temporanea da parte dell’Ue. Germania, Polonia e la Repubblica Ceca ha ospitato il numero assoluto più alto dei beneficiari, fornendo protezione temporanea a più del 60% di tutti i beneficiari nell’Ue.

Inoltre, l’afflusso di profughi dal Medio Oriente si è intensificato dopo la guerra tra Hamas e Israele. Nel novembre 2023, l’UE ne ha ricevuti 1.700 dalla Palestina e 140 da Israele. E continuano ad arrivare numeri di richieste di asilo dalla Siria, con 13.445 richiedenti alla prima domanda gennaio 2024, seguito da 7.185 candidati da Afghanistan e 6 380 richiedenti dalla Turchia.

Tuttavia, circa il 44% degli intervistati ad un sondaggio Eurostat si aspetta che la situazione economica nei prossimi 12 mesi possa rimanere lo stesso e il 61% rimane ottimista riguardo al futuro dell’Ue. Un ruolo più importante è ricoperto dai campi della difesa e della democrazia, dei diritti umani e libertà di parola, con il 36% di intervistati che danno priorità alla lotta alla povertà ed esclusione sociale, 34% sanità pubblica e 29% cambiamenti climatici e creazione di nuovi posti di lavoro. Quasi tre quarti (73%) dei cittadini europei prevedono un declino del tenore di vita nel prossimo anno, mentre il 37% ha già difficoltà a pagare le bollette a volte o la maggior parte delle volte.

Territorio | Altri articoli