Il futuro parla STEM, aziende a caccia di competenze scientifiche

Solo un quarto dei laureati italiani ha una formazione STEM, e le donne restano sottorappresentate. La Settimana Nazionale STEM mira a colmare il divario di genere e a ispirare le nuove generazioni
5 Febbraio 2025
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Stem Studentessa Laboratorio Canva

Il futuro non aspetta nessuno. Tra transizione digitale, crisi climatica e rivoluzione tecnologica, chi non investe nelle competenze scientifiche rimane indietro. Ed è per questo che l’Italia ha acceso i riflettori sulla Settimana Nazionale delle discipline STEM, dal 4 all’11 febbraio 2025. Un appuntamento che, giunto alla sua seconda edizione, rappresenta una chiamata all’azione per scuole, università, famiglie e giovani studenti: è il momento di scoprire e innamorarsi delle materie scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, chiavi di accesso al mondo del futuro.

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo ha ribadito con fermezza: “Far crescere nelle giovani generazioni l’interesse per le materie STEM è strategico per il futuro della Nazione. Queste discipline sono al centro dei cambiamenti che i nostri sistemi economici, sociali e produttivi stanno attraversando”. Una dichiarazione che mette in luce il ruolo cruciale di questa settimana e la necessità di investire nelle competenze scientifiche per garantire un futuro competitivo e sostenibile per il nostro Paese.

Ma siamo pronti? I numeri dicono di no. Solo un quarto dei laureati italiani ha una formazione STEM, e le aziende faticano a trovare talenti specializzati. Il rischio è perdere terreno nel mercato globale, sempre più dominato da tecnologie avanzate e innovazione. E c’è un ulteriore problema: le donne, ancora sottorappresentate in questo settore strategico.

Perché le STEM sono così importanti?

Le discipline STEM — Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica — non sono solo materia per specialisti. Sono il motore che fa girare l’economia moderna. Dall’intelligenza artificiale alle energie rinnovabili, il mondo si evolve grazie a chi sa immaginare e creare soluzioni innovative. Secondo la Banca Mondiale, l’80% della ricchezza delle Nazioni più avanzate è rappresentato dal sapere. Questo dato ci ricorda che l’innovazione e il progresso passano attraverso la conoscenza scientifica e tecnologica. Eppure, in Italia, il quadro è ancora in chiaroscuro.

Secondo l’Istat, solo un quarto dei laureati italiani tra i 25 e i 34 anni ha studiato materie STEM. Le imprese lamentano una carenza di profili specializzati, e la difficoltà di reperire figure con competenze scientifiche rappresenta un freno allo sviluppo economico. Secondo l’OCSE, l’Italia investe ancora troppo poco nella formazione scientifica. Con una media di laureati STEM del 21% contro il 30% di paesi come Germania e Finlandia, il nostro sistema formativo non riesce a stare al passo con la domanda di competenze del mercato. Una situazione che mette a rischio la competitività del Paese.

L’Eurostat conferma il trend europeo, mostrando come l’Italia sia al di sotto della media Ue anche per la presenza di donne nelle professioni STEM (15,7% contro il 19,4% europeo). Nonostante questi dati preoccupanti, ci sono segnali positivi: dal 2012 al 2020, le donne iscritte a corsi universitari scientifici sono aumentate dal 35% al 58,1%.

La Settimana Nazionale STEM vuole abbattere questi stereotipi e ispirare le ragazze a seguire carriere scientifiche. Iniziative come “Chat con un’Astronoma”, organizzata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, permettono alle giovani di entrare in contatto con scienziate di successo. E ancora, “Spazio alle donne”, una diretta social dove quattro ricercatrici condividono il loro percorso professionale e discutono delle sfide per le donne nella ricerca scientifica. Un modo per dimostrare che la scienza non ha genere.

Formare per innovare

Per colmare il gap nelle competenze STEM, il Governo ha varato diverse iniziative: dalla riforma degli istituti tecnico-professionali, per creare un collegamento stabile tra percorsi formativi e filiere produttive, al lancio del Liceo del Made in Italy, che integra discipline umanistiche e scientifiche. E ancora, incentivi per favorire l’assunzione di ricercatori e titolari di contratti di ricerca e risorse stanziate per l’orientamento e il piano lauree scientifiche.

Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha ribadito l’importanza di questa missione: “L’orientamento è la chiave per aiutare studentesse e studenti a scegliere il percorso universitario più adatto per realizzare i propri sogni. L’Italia ha bisogno di figure altamente specializzate per affrontare tutte le sfide dell’innovazione”.

#ScegliSTEM

Durante la Settimana STEM, numerosi eventi, incontri e attività coinvolgono scuole, università ed enti di ricerca in tutta Italia. Le iniziative spaziano da laboratori didattici e lezioni interattive per i più piccoli, a mostre, giornate di studio e incontri con scienziati.

Tali iniziative mirano a stimolare la curiosità e la passione per le discipline STEM, facendo emergere vocazioni e talenti, soprattutto tra le ragazze. L’obiettivo è chiaro: ridurre gli abbandoni scolastici, promuovere scelte consapevoli e favorire un equilibrio di genere nelle carriere scientifiche.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha lanciato per l’occasione la campagna social #ScegliSTEM. Attraverso i canali istituzionali e social, vengono rilanciati eventi e iniziative con l’intento di promuovere lo studio delle materie scientifiche tra i giovani.

L’iniziativa culmina l’11 febbraio con la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza. Una data simbolica che ci ricorda quanto sia fondamentale coinvolgere le donne nel mondo STEM, superando stereotipi di genere e offrendo pari opportunità.

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