Ippica, addio all’uso invasivo del frustino

7 Aprile 2025
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Corsa Trotto Cavalli

Le nuove disposizioni normative approvate dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste intervengono in maniera sistematica su uno dei temi più controversi del trotto: gli equipaggiamenti impiegati durante le corse. Il decreto, entrato in vigore il 1° aprile 2025, riscrive l’articolo 66 del regolamento delle corse al trotto, ponendo al centro la tutela dell’integrità fisica e psicologica del cavallo. Non si tratta di un aggiustamento tecnico, ma di un riassetto regolamentare che si inserisce nel più ampio contesto del benessere animale e della sostenibilità delle pratiche sportive equestri.

Il testo esplicita in modo dettagliato cosa non è più ammesso. Vengono vietati dispositivi potenzialmente dolorosi o invasivi come redini con pungoli, morsi capaci di ferire la bocca del cavallo, stimolatori elettrici, finimenti che possano danneggiare la vista o alterare la respirazione. Viene inoltre proibito l’uso della retina sul muso durante la corsa e l’impiego di qualsiasi attrezzatura che modifichi artificialmente le capacità respiratorie del cavallo. Queste scelte rispondono a una logica chiara: impedire che, in nome della performance, si possa intervenire in modo invasivo sulla fisiologia dell’animale. L’obiettivo non è solo proteggere il cavallo da strumenti potenzialmente dolorosi, ma anche tutelarne l’autenticità atletica, la spontaneità del gesto, la naturalezza della corsa.

Particolarmente significativo è il capitolo dedicato all’uso del frustino, che rappresenta da sempre uno dei punti più sensibili della regolamentazione ippica. Il decreto stabilisce che il frustino debba essere utilizzato esclusivamente per dare un segnale, mai per infliggere dolore o costringere il cavallo a uno sforzo eccessivo. L’uso è tollerato solo per motivi di sicurezza, qualora si rendesse necessario governare l’animale in situazioni di potenziale pericolo. In ogni altro caso, l’utilizzo del frustino a scopo punitivo è considerato una violazione. Le modalità di impiego vengono precisate con estrema attenzione: il movimento ammesso è solo quello del polso, in direzione anteriore. Sono esclusi gesti bruschi, movimenti laterali o all’indietro, così come l’uso di spalla e gomito per imprimere forza. Si tratta di una norma che impone un’autentica discontinuità nelle modalità di guida, esigendo dal guidatore una maggiore sensibilità, controllo e consapevolezza.

L’adeguamento si estende anche alle caratteristiche fisiche del frustino. Nelle corse con sulky, la lunghezza massima consentita è di 140 cm, sferzino incluso. Nel trotto montato, le specifiche diventano ancora più stringenti: lunghezza inferiore a 70 cm, diametro superiore a 1 cm, presenza obbligatoria di un’imbottitura in schiuma di almeno 10 cm di lunghezza e 2 cm di larghezza. Inoltre, la frusta va impiegata con la punta rivolta verso il basso, per evitare qualsiasi rischio di colpo diretto sulla groppa o sulle zampe posteriori del cavallo.

L’obiettivo non è solo limitare il danno potenziale, ma anche rendere visibile un gesto più sobrio, meno aggressivo, che restituisca al pubblico un’immagine meno violenta della corsa.

Equitazione etica e sostenibilità delle corse

L’introduzione di queste nuove normative non riguarda solo una mera esigenza di adattamento alle richieste della comunità internazionale, ma risponde a un’esigenza crescente di sensibilizzazione verso il benessere animale. L’uso eccessivo e non regolato della frusta, così come di altri strumenti potenzialmente dannosi, è stato oggetto di numerose critiche, in particolare da parte delle associazioni animaliste. Le nuove regole, infatti, nascono in risposta a una crescente domanda di pratiche più etiche nel mondo delle corse. Non si tratta solo di una questione di decoro, ma di un obiettivo a lungo termine che mira a garantire una vera e propria evoluzione verso uno sport più rispettoso dei diritti degli animali.

Il regolamento aggiornato promuove il concetto di equitazione etica, dove la performance non è più il solo obiettivo da perseguire, ma si accompagna a un’importante riflessione sulla sostenibilità del gesto atletico. Il cavallo, come atleta, non può essere visto come un semplice strumento da sfruttare fino al limite delle sue capacità fisiche. Il suo benessere diventa quindi un valore fondamentale, anche nella logica sportiva. Le nuove regole tendono a restituire al cavallo una centralità che non può essere trascurata in nome della competizione. L’obiettivo è quello di rendere le corse più sostenibili, rispettando le esigenze fisiche e psicologiche degli animali, e quindi più etiche per i cavalieri, i tifosi e il pubblico in generale.

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