Dubai Chocolate: cos’è la barretta virale che ha sconvolto il mercato del pistacchio

'Can’t get Knafeh of it': tra TikTok, influencer e scarsità di scorte, il pistacchio diventa status symbol. Mentre i prezzi si impennano e il prodotto è quasi introvabile
23 Aprile 2025
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Dubai Chocolate

Amanti dei pistacchi, preoccupatevi. Un trend di TikTok e Instagram sta rendendo il frutto verde praticamente un prodotto di lusso. Tutto comincia quando Sarah Hamouda, fondatrice della azienda di dolci Fix Dessert Chocolatier di Dubai, si inventa una nuova barretta al cioccolato aggiungendoci del pistacchio. Sicuramente desiderava il successo, ma forse non immaginava che avrebbe scatenato una corsa all’’oro verde’, con l’effetto collaterale di renderlo quasi introvabile e molto molto costoso.

Hamouda è un’imprenditrice britannico-egiziana e nel 2021, incinta e desiderosa di dolce, si inventa quello che diventerà un vero e proprio oggetto del desiderio ispirandosi al dolce arabo knafeh: riempie una barretta di cioccolato al latte con pistacchi, tahina e pasta kataifi, e la chiama ‘Can’t get Knafeh of it’: un gioco di parole tra ‘knafeh’ e l’espressione anglosassone per dire ‘non posso farne a meno (can’t get enough of it, si pronunciano in modo molto simile)’.

Goduriosa la barretta, divertente il nome: ci sono tutte le condizioni per la tempesta perfetta. Che si scatena dopo che nel 2022 Hamouda decide di investire su social e influencer, e avviene quello che il nome del dolce promette: le persone iniziano a non poterne fare a meno.


Curata nei dettagli e venduta a caro prezzo (25 dollari a pezzo), la barretta diventa nota come ‘Cioccolato di Dubai’, e si scatena l’hype: tutti la vogliono, quasi nessuno riesce più a trovarla. Scaffali dei supermercati vuoti, scorte on line sold out, mentre su TikTok impazzano le ricette per farla a casa.

Chi ne fa le spese è la filiera del pistacchio, che entra in sofferenza, oltre agli amanti del frutto verde per i quali ormai è un bene di lusso.

Se infatti la domanda è esplosa, non si può dire altrettanto per l’offerta: negli ultimi anni i raccolti sono stati scarsi, specialmente quelli della California che è il maggior produttore al mondo insieme all’Iran. Tanto che si era già scatenata una corsa all’accaparramento dei pistacchi da parte delle aziende dolciarie, in modo da farne scorta.

Come conseguenza, in due anni il costo dei pistacchi negli Stati Uniti si è impennato del 26%, da 7,65 a 10,30 dollari a libbra. Non solo, ma per esaudire la forte richiesta sono state intaccate le scorte, che tra febbraio 2024 e febbraio 2025 sono diminuite del 20%.

L’Iran invece tiene botta: tra ottobre 2024 e marzo 2025 e rispetto ai 12 mesi precedenti, le sue esportazioni di pistacchio verso gli Emirati Arabi Uniti, dove ha sede la Fix Dessert Chocolatier, sono aumentate del 40%. Un fenomeno che ridisegna la geopolitica del commercio del pistacchio.

Intanto il trend non sembra vedere la fine, anzi il Dubai Chocolate è stato ripreso da aziende blasonate come Lindt e da maestri pasticceri come Ernst Knam, il ‘re del cioccolato’, che ha iniziato da qualche mese a realizzrne una sua personale versione.

Ma mentre la moda prosegue, e forse è al suo massimo, il mercato potrebbe essere arrivato al limite. Quello che è certo è la forza trainante dei social e la loro capacità di trasformare una barretta di cioccolato e pistacchio quasi in un fenomeno culturale, facendo leva sul desiderio e sulla FOMO, la Fear Of Missing Out: la paura di rimanere esclusi da qualcosa.

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