Mal d’amore? Arriva il congedo lavorativo per chi soffre

Un disegno di legge nelle Filippine promuove un congedo di tre giorni per chi soffre per amore dopo una rottura col partner
16 Ottobre 2024
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Lavoratrice Piange Canva

Ogni attimo ripensi al suo sorriso, al suo profumo, a quelle passeggiate insieme e il ricordo della relazione passata ti impedisce di lavorare? Niente paura! Se vivi nelle Filippine potresti avere un congedo lavorativo per il “mal d’amore”.

L’iniziativa nasce dal signor Ricardo Dublado, amministratore delegato del Cebu Century Plaza Hotel, che ha deciso di dare una mano concreta ai suoi dipendenti in difficoltà emotiva, introducendo un innovativo congedo di cinque giorni all’anno per chi soffre per amore dopo una rottura. L’idea arriva dopo che lo stesso Dublado aveva vissuto personalmente una rottura che aveva minato la sua produttività. Secondo lui, cinque giorni sono la dose giusta per rimettere insieme i cocci di un cuore infranto.

La proposta di legge

La notizia risale a quasi un anno fa, ma continua a fare il giro del mondo, tanto che, un deputato filippino, Lordan Suan, ha anche presentato una proposta di legge per estendere questo congedo a tutti i lavoratori, anche se non retribuito e limitato a tre giorni. Ma il “mal d’amore” è limitante sul lavoro?

Lo studio che meglio racchiude il concetto è stato condotto dall’Università del Minnesota che ha rilevato che il 44% delle persone intervistate ha ammesso di aver subito un impatto negativo sulla propria vita lavorativa a causa di una separazione. Crisi di pianto, depressione e difficoltà a relazionarsi con i colleghi sono solo alcune delle conseguenze.

Le critiche

La proposta ha attirato anche gli utenti del web che si sono scatenati con le critiche. I sentimenti, per la maggior parte di loro, non sono “roba da ufficio. I problemi devono restare a casa”, scrive un utente sui social. E, ancora, c’è chi si è posto il problema del congedo non retribuito di cinque giorni. E come dar loro torto? In un periodo in cui si fa fatica a far quadrare i conti, il “coccolone” del cuore potrebbe non essere sufficiente per convincere qualcuno a prendersi una pausa.

Per altri, invece, dovremmo “imparare a prendere sul serio anche i sentimenti” perché, alla fine, “un cuore che guarisce è un cuore che lavora meglio”, scrive qualche altro online. Per il momento il dibattito è aperto e l’idea si sta diffondendo. Quindi, se vi trovate a piangere in un angolo del vostro ufficio, non dimenticate di chiedere al vostro capo se per caso esiste un “congedo per il mal d’amore”. Magari, vi sorprenderete della risposta.

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