Smart city in Italia: innovazione, sostenibilità e il ruolo dell’Ai

L'innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale stanno ridisegnando il volto delle città italiane
9 Maggio 2025
2 minuti di lettura
Smart City Canva
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Le città italiane stanno cambiando rapidamente, adottando nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita e ridurre l’impatto ambientale. Le Smart city rappresentano il futuro dell’urbanizzazione, con progetti che combinano innovazione e sostenibilità per affrontare le sfide della mobilità, dell’efficienza energetica e della digitalizzazione.

Secondo il report dell’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, nel 2024 il mercato italiano delle Smart city ha raggiunto 1,05 miliardi di euro, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Un incremento positivo, anche se inferiore alla media europea del 9%.

Investimenti chiave nelle Smart city

Dove vengono indirizzati questi fondi? Le principali aree di investimento sono:

  • Illuminazione pubblica, che ha raccolto 240 milioni di euro (23% del totale).
  • Mobilità intelligente, con un finanziamento di 215 milioni di euro (20%).
  • Sicurezza e sorveglianza, adottata dal 27% dei Comuni nel biennio 2023-24.
  • Comunità energetiche rinnovabili, promosse dal 27% dei Comuni italiani.

Un dato particolarmente rilevante riguarda la crescita dell’interesse per le Smart city: il 42% dei Comuni italiani ha già avviato progetti, mentre il 91% ha intenzione di farlo nei prossimi due anni.

Sfide e opportunità per i Comuni italiani

Nonostante il forte interesse, la digitalizzazione urbana in Italia è ancora rallentata da diversi ostacoli:

  • Frammentazione amministrativa, che impedisce strategie coordinate ed efficienti.
  • Dipendenza da finanziamenti straordinari, senza una continuità strutturale.
  • Scarso utilizzo delle partnership pubblico-private, che solo il 16% dei Comuni adotta, pur essendo ritenute utili dal 37% delle amministrazioni.

Un altro tema cruciale è la sostenibilità sociale. Metà dei cittadini italiani giudica il proprio Comune “insufficiente” in termini di inclusività, accessibilità ai servizi pubblici e dinamismo economico-sociale.

L’Intelligenza artificiale nelle città italiane

L’Intelligenza artificiale è un tema sempre più centrale. Il 92% degli italiani la conosce e la considera utile per:

  • Sicurezza pubblica (46%).
  • Monitoraggio delle emergenze e gestione dei guasti alle infrastrutture (46%).
  • Gestione del traffico nei grandi Comuni (59%).

Tuttavia, la sua applicazione pratica è ancora limitata: solo il 4% dei Comuni italiani ha avviato progetti basati sull’Ai, mentre il 35% intende farlo nei prossimi due anni.

Tra le principali barriere all’adozione dell’AI:

  • Carenza di personale qualificato (problema per il 71% dei Comuni).
  • Poche iniziative informative, visto che solo 1 Comune su 10 ha avviato programmi per sensibilizzare la cittadinanza.
  • Mancanza di team interni specializzati, presenti solo in 2 Comuni su 10.

Nonostante queste difficoltà, alcuni progetti stanno dimostrando il potenziale dell’AI per migliorare la gestione urbana. Messina ha testato un sistema per ottimizzare la raccolta dei rifiuti, mentre Bari ha integrato algoritmi predittivi nella Control Room dell’Acquedotto Pugliese per una gestione idrica più efficiente.

Smart city e sostenibilità: un binomio imprescindibile

Oltre alla digitalizzazione, le Smart city sono una risorsa chiave nella lotta al cambiamento climatico. Le città sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di Co2, e in Europa questa urgenza ha portato alla nascita di iniziative come il Green Deal e la Missione Climate Neutral and Smart Cities.
L’Italia partecipa con nove città (Milano, Roma, Torino, Bergamo, Bologna, Firenze, Padova, Parma e Prato), impegnate a ridurre le loro emissioni dell’80% entro il 2030. Attualmente, queste città registrano 3,6 tonnellate di Co2 equivalente pro capite, con oltre il 90% delle emissioni attribuibili agli edifici e ai trasporti urbani.

Le strategie per ridurre l’impatto ambientale includono:

  • Riqualificazione energetica degli edifici.
  • Adozione di fonti rinnovabili a bassa impronta carbonica.
  • Sistemi digitali avanzati, come il Digital Twin, che permette di monitorare la qualità dell’aria e ottimizzare la distribuzione dell’energia solare.

Digital divide: un ostacolo alla trasformazione urbana

Nonostante la crescente digitalizzazione, il digital divide è ancora forte tra le diverse fasce della popolazione. Le app più utilizzate per accedere ai servizi urbani riguardano:

  • Pagamenti digitali (74% dei Millennial vs 65% dei Boomers).
  • Navigazione delle mappe cittadine (73% della Gen Z vs 61% dei Boomers).
  • Mobilità smart (sharing, trasporto pubblico, parcheggi), che presenta il divario generazionale più ampio.

Le Smart city sono una grande opportunità per trasformare il tessuto urbano italiano, ma la loro espansione è legata alla capacità delle amministrazioni di superare le difficoltà organizzative e investire in competenze digitali.

L’Intelligenza artificiale ha il potenziale per ottimizzare i servizi, ridurre i costi e migliorare la sostenibilità urbana. Tuttavia, la mancanza di risorse e di governance efficace rallenta la sua diffusione.
Per rendere concreta la trasformazione delle città italiane, sarà fondamentale un coinvolgimento attivo dei cittadini e un maggiore utilizzo di modelli di finanziamento innovativi, come le partnership pubblico-private.

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