Verona punta sempre di più sull’intelligenza artificiale per migliorare la sicurezza stradale e la gestione del traffico. Dopo essere stata, nel 2023, la prima città in Italia ad usare l’AI con questo scopo, con il progetto pilota ‘Cerbero’, a giugno l’amministrazione comunale ha posizionato a Porta Nuova, uno degli snodi più sensibili del territorio, dieci sensori intelligenti che raccolgono e trasmettono dati sul traffico a una centrale operativa.
L’obiettivo è per l’appunto ridurre il traffico e di pari passo migliorare la sicurezza stradale, ma anche quello di diminuire le emissioni, in linea con il piano di transizione ecologica sviluppato dal Comune.
Sensori e AI per gestire i flussi di traffico e scovare le infrazioni
La tecnologia dietro il sistema, messa a punto dalla start up sud-coreana bitsensing, prevede che ogni sensore integri i dati provenienti da una telecamera, dalla Gpu e da un radar, e usi l’AI per gestirli. In tal modo il sistema può classificare con precisione i veicoli in tempo reale, studiare i modelli di traffico, individuare la soluzione migliore per i semafori, e molte altre cose. Può infatti determinare le velocità medie dei veicoli e cogliere sul fatto le infrazioni (eccesso di velocità, guida contromano, mancato rispetto delle strisce pedonali, e ovviamente i divieti di sosta), il tutto per ogni singolo mezzo di trasporto.
Il sistema Timos poi collega i dati di ogni sensore in modo che lo stesso veicolo sia riconosciuto come ‘unico’ da tutti i sensori e non come ‘tanti’ veicoli, favorendo così la sua tracciabilità. Il sistema elabora internamente tutti i dati raccolti senza bisogno di un hardware aggiuntivo, il che lo rende rapido ed efficiente.
Il progetto pilota, finalizzato a ‘reinventare’ la mobilità urbana, durerà fino alla fine del 2024.
‘Cerbero’ a caccia degli automobilisti non in regola
Ma, come detto, Verona aveva già messo in campo l’intelligenza artificiale per decongestionare il traffico e aumentare la sicurezza per i pedoni.
Lo scorso anno infatti è sceso in strada ‘Cerbero,’ che, come suggerisce il nome, è un vero e proprio guardiano, inflessibile contro le irregolarità soprattutto amministrative, ma non solo.
Il sistema Cerbero, infatti, è un ‘occhio’ informatico, una telecamera che, posta a bordo di un’auto della Polizia, permette agli agenti di avere a disposizione un “taccuino informatico permanente” che, grazie al collegamento con Giano, il data-base che interroga le varie banche-dati dei veicoli, fornisce in tempo reale una serie di informazioni partendo semplicemente dalla targa dell’auto fotografata dal sensore.
Cerbero-Giano può individuare e sanzionare le auto parcheggiate in seconda fila, i veicoli non autorizzati su stalli riservati ai diversamente abili o su stalli riservati agli autocarri. Ma può anche controllare in tempo locale la copertura assicurativa e la revisione dei veicoli, così come individuare le auto rubate: una soluzione efficiente per monitorare il rispetto delle normative vigenti e garantire che tutte le auto circolanti siano in regola con le disposizioni di legge.
Ciò contribuirà a migliorare la sicurezza su strada e ad evitare situazioni pericolose dovute a veicoli non idonei alla circolazione. Basti pensare che ogni anno a Verona, e senza la capillarità garantita dall’AI, sono più di 1500 i veicoli trovati dalla Polizia senza assicurazione.
Non è però Cerbero, a dispetto del suo nome, a multare gli automobilisti: a bordo della volante della Polizia locale c’è sempre un agente che governa ‘Gianocar’ e, solo una volta accertati gli estremi, sanziona l’auto risultata non in regola.
Un sistema che può imparare
“Un’eccellenza nel suo campo, uno strumento estremamente efficiente che grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale riuscirà in qualunque condizione a individuare le targhe e abbinando questa informazione alla banca dati già gestita dal Giano consentirà di monitorare in tempi rapidissimi eventuali violazioni del Codice della Strada – spiega in una nota l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi -. L’obiettivo non è quello di dare più multe ma è quello di verificare che i cittadini osservino la normativa, ciò a vantaggio di tutti gli utenti della strada. Quanto all’suo dell’intelligenza artificiale, è una frontiera della tecnologia alla quale forse non siamo ancora abituati ma che deve essere necessariamente conosciuta perché sarà fortemente impattante per la vita di tutti noi e in questo l’Amministrazione è presente, operativa e già sta presentando un progetto unico in Italia”.
Il sistema è aperto a innovazioni future, come ha sottolineato il suo creatore, l’ingegnere informatico Stefano Scipioni, che lo ha realizzato grazie al team della cooperativa Galileo: “Nel tempo possiamo addestrare la telecamera a riconoscere altre situazioni in aggiunta alla targa, come ad esempio la persona con il cellulare alla guida, l’auto in seconda fila o sul passo carraio. La novità importante è che abbiamo a disposizione una macchina che possiamo addestrare per fare compiti nuovi che adesso è impossibile consegnare ai normali computer”.