Controlli stradali giugno 2025: perché gli automobilisti rischiano multe salate

Gli agenti sapranno tutto prima ancora di fermare chi è alla guida
26 Maggio 2025
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Donna Auto Cellulare
Donna al cellulare in auto_Canva

Dal 1° giugno 2025, guidare in Italia diventa un’operazione ad alto rischio per chi non rispetta le regole. Le nuove tecnologie di sorveglianza, combinate con le sanzioni inasprite del nuovo Codice della strada, non lascia scampo ai ‘furbetti’.

Il sistema Ced: zero possibilità di sfuggire

La più grande novità è l’introduzione del Ced (Centro elaborazione dati) che rappresenta la fine dell’era dei controlli “fortunosi”. Ogni targa inserita nel sistema restituisce immediatamente lo stato di patente, assicurazione, revisione e fermi amministrativi. Non esistono più zone grigie: se chi guida ha qualche conto in sospeso, gli agenti lo sapranno ancora prima di fermarlo.

La tecnologia elimina completamente la possibilità di bluffare o sperare in controlli superficiali. Il database è aggiornato in tempo reale e copre tutto il territorio nazionale, rendendo impossibile sfuggire alle irregolarità anche spostandosi da una città all’altra.

L’importo delle sanzioni

Una revisione scaduta costa tra 173 e 694 euro, mentre chi circola con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo rischia sanzioni da 1.984 a 7.937 euro.

L’aumento generale delle multe del 6% per adeguamento all’inflazione si aggiunge alle sanzioni già inasprite dal nuovo Codice della strada. Le multe per eccesso di velocità sono aumentate del 10-15%, mentre l’uso del cellulare alla guida può costare fino a 2.170 euro con sospensione della patente fino a 6 mesi.

Il nuovo Codice della strada ha inasprito le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza: con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 g/l si rischiano multe da 573 a 2.170 euro e sospensione della patente fino a 6 mesi. Superare 1,5 g/l significa entrare nel penale: arresto fino a un anno, multa fino a 6.000 euro e sospensione della patente fino a 2 anni. Per le droghe, la situazione è ancora più drastica: revoca automatica della patente per almeno 3 anni senza possibilità di attenuanti.

Il caos sul Thc

I numeri degli incidenti stradali hanno reso necessario un inasprimento delle pene, mentre le decisioni sull’effetto delle sostanze è stato molto dibattuto. Il nuovo codice, infatti, aveva eliminato il riferimento allo stato di alterazione durante la guida. In pratica, stando alla lettera della nuova legge, sarebbe bastato essere positivi al Thc per subirne le conseguenze, anche se gli effetti erano del tutto svaniti. Diversi giuristi hanno sottolineato come questa previsione collidesse con il fine dello strumento (il Codice della strada serve ad avere strade sicure, non a punire chi fuma cannabis senza mettersi alla guida dopo averlo fatto) fino al dietrofront delle scorse settimane.

A inizio maggio, i ministeri dell’Interno e della Salute hanno modificato l’interpretazione delle norme sulla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, smentendo la rigida impostazione del nuovo Codice della strada. Il documento reintroduce la necessità di dimostrare che la sostanza abbia ancora effetti sull’organismo al momento della guida, ribaltando il principio introdotto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini che prevedeva sanzioni automatiche per chiunque risultasse positivo a un test

Per approfondire: Guida in stato di alterazione, la circolare che cambia tutto

Rilievo automatico di cellulare alla guida

Il supporto della tecnologia per rilevare le infrazioni stradali coinvolge anche la Mobile Phone and Seatbelt Detection, una tecnologia introdotta nel 2025 che rileva automaticamente chi usa il telefono alla guida o non indossa le cinture. Non serve più essere beccati da un agente, le telecamere fanno tutto da sole, inviando direttamente la multa a casa.

Nei primi tre mesi del 2025, sono già stati contestati 8.912 casi di uso del cellulare alla guida, dimostrando l’efficacia dei nuovi sistemi di controllo.

I controlli nel 2025

I dati dei primi mesi del 2025 mostrano un’intensificazione dei controlli senza precedenti. Durante il solo Capodanno 2025, sono state impiegate 27.200 pattuglie che hanno contestato 12.040 violazioni, ritirato 357 patenti e decurtato 22.127 punti. Le violazioni più frequenti rimangono il superamento dei limiti di velocità (4.134 casi), il mancato uso delle cinture (538 casi) e l’uso del cellulare (153 casi solo in una notte).

Incertezza sui monopattini

Se c’è un mezzo per cui non è ancora chiaro l’impatto del Ced, quello è sicuramente il monopattino elettrico. Il nuovo Codice della strada ha previsto l’obbligo di un contrassegno identificativo e di assicurazione per i monopattini elettrici, ma i decreti attuativi non sono ancora stati emanati

La situazione è cristallizzata dal 14 dicembre 2024, quando è entrato in vigore il nuovo Codice della strada. I ministeri competenti (Infrastrutture e Trasporti, Economia e Finanze, Interno) stanno ancora lavorando per definire i dettagli tecnici. L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato deve stabilire i criteri di composizione dei codici alfanumerici e le modalità di rilascio dei contrassegni.

Le previsioni più attendibili indicano che i decreti potrebbero arrivare tra giugno e luglio 2025 per diventare operativi a settembre

Cosa rischia oggi chi usa il monopattino

Nessuna multa per targa e assicurazione mancanti: fino all’emanazione dei decreti attuativi, non è possibile sanzionare chi circola senza contrassegno identificativo o copertura assicurativa, semplicemente perché non esistono ancora le procedure per ottenerli.

Il Codice della strada ha comunque introdotto delle sanzioni già operative per chi guida questi mezzi:

  • Casco obbligatorio: multe da 50 a 250 euro;
  • Circolazione su strade con limite superiore a 50 km/h: sanzioni da 100 a 400 euro;
  • Sosta sui marciapiedi: multe da 41 a 168 euro;
  • Mancanza di indicatori di direzione e freni: multe da 200 a 800 euro

Il test a Venezia e il nuovo approccio dal 1°giugno

In attesa di capire cosa succedere ai monopattini elettrici (prima incentivati, poi bistrattati da diversi governi), chi circola per le strade italiane deve abbandonare la pericolosa strategia di rischiare ogni tanto. Con controlli digitali continui, telecamere intelligenti e sanzioni che possono raggiungere migliaia di euro, ogni violazione diventa una potenziale batosta. Il nuovo sistema di sensori e Ai operativo a Venezia dallo scorso ottobre dimostra come si possa sfuggire all’occhio umano ma non a quello della tecnologia.

L’automobilista italiano del 2025 deve adottare una strategia di conformità totale: documenti sempre in regola, rispetto assoluto dei limiti, zero alcol se si deve guidare. Dal 1° giugno, la strada italiana diventa un territorio dove ogni errore costa caro. Molto caro.

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