Trasporto Pubblico in Europa, il 70% dei bus potrebbe essere elettrico entro il 2070

Ma potrebbe non bastare: ecco i risultati dell’indagine “Bus Fleet Survey 2023” condotta dall’UITP
1 Agosto 2024
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Autobus Green

Entro i prossimi quattro anni, il numero di autobus elettrici presenti in Europa potrebbe raddoppiare. Lo rileva l’indagine “Bus Fleet Survey 2023” condotta dall’UITP (Unione Internazionale dei Trasporti Pubblici) tra marzo e luglio 2023, dove si registra un progresso costante ma forse insufficiente a soddisfare gli obiettivi green dell’UE e di alcune città.

Attualmente, il 25% degli autobus analizzati nell’indagine dell’UITP è a emissioni zero e la percentuale è destinata a raddoppiare entro il 2027, portando la flotta di autobus a energia pulita al 52%. Si prevede un ulteriore aumento fino al 70% entro il 2030.

L’analisi di UITP sugli autobus elettrici

L’indagine ha analizzato le flotte di autobus di 54 organizzazioni in 21 Paesi europei, coprendo quasi 41.000 mezzi. La “Bus Fleet Survey 2023” rileva che la maggior parte degli operatori prevede un incremento della propria flotta nel prossimo decennio. Questo trend è sostenuto dalla necessità di rispondere a una domanda di mobilità sempre crescente, nonché dall’impegno a migliorare la qualità del servizio offerto agli utenti. Insomma, la sostenibilità è diventata una priorità per molti operatori di autobus.

Tre quarti degli intervistati stanno adottando misure per rendere le loro flotte più ecologiche. Tra le strategie più comuni vi sono l’adozione di autobus elettrici e ibridi, che riducono le emissioni di CO2 e migliorano la qualità dell’aria nelle città. Ma il tipo di carburante non è l’unico canale su cui intervenire: molti operatori stanno investendo in tecnologie che ottimizzano l’efficienza energetica e di conseguenza riducono i consumi.

Nonostante i progressi, il settore deve affrontare diverse sfide. La transizione verso flotte più sostenibili richiede investimenti significativi, sia in termini di acquisto di nuovi mezzi che di infrastrutture necessarie per la ricarica e la manutenzione degli autobus elettrici. Inoltre, le autorità devono pianificare strategie efficaci per integrare i nuovi veicoli nel sistema di trasporto pubblico già esistente, evitando momenti di disservizio e rendendo il trasporto pubblico locale continuo e accessibile per i cittadini.

Abbiamo già visto come il TPL sia fondamentale per abbattere l’uso dei mezzi privati e quanto, sotto questo profilo, l’Italia sia indietro rispetto ai principali partner europei.

Futuro del Trasporto Pubblico

Guardando al futuro, gli operatori di autobus devono bilanciare l’espansione delle flotte con l’adozione di pratiche sostenibili. L’UITP prevede che nei prossimi anni ci sarà una crescente pressione per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti pubblici e prospetta una trasformazione radicale del settore. La trasformazione dovrà necessariamente passare da politiche pubbliche, iniziative anche private di finanziamento e la collaborazione tra i vari operatori del mercato. D’altronde siamo nell’era in cui la concorrenza va spesso trasformata in cooperazione.

Come accennato in apertura, ad oggi circa il 25% degli autobus analizzati nell’indagine dell’UITP è a emissioni zero. La percentuale dovrebbe salire al 52% entro il 2027 e fino al 70% entro il 2030. I numeri sembrano incoraggianti, ma per molte città, come le 112 coinvolte nel progetto NetZeroCities, questo ritmo di cambiamento non è sufficiente per raggiungere la neutralità climatica entro la fine del decennio.

Come cambierà l’alimentazione dei bus europei

Nonostante le grosse differenze tra i Paesi europei, spiega l’indagine “Bus Fleet Survey 2023”, in nessuna sotto regione, al momento, ci sono margini per prevedere la completa eliminazione degli autobus a diesel. Si prevede che la flotta di autobus diesel scenda da 12.000 a 4.700 veicoli, e dovrebbe rappresentare il 22% dell’intera flotta entro il 2030.

La situazione degli autobus a gas naturale è simile. Nonostante il numero di questi veicoli rimarrà stabile attorno ai 2.500 per tutto il decennio (circa l’11% della flotta analizzata), la loro distribuzione geografica cambierà. In particolare, si prevede un aumento degli autobus a gas naturale nell’Europa centrale e orientale, dove potranno sostituire parte della flotta diesel più inquinante. Nell’Europa meridionale, la proporzione di autobus a gas naturale, che rappresenta quasi la metà della flotta attuale, si ridurrà drasticamente lasciando spazio agli autobus elettrici a batteria, il cui numero potrebbe aumentare di quasi dieci volte.

Quando si parla di veicoli a emissioni zero, gli autobus elettrici a batteria rappresentano la scelta ampiamente predominante. L’indagine UITP prevede che il loro numero passi da 1.621 nel 2022 a quasi 11.000 veicoli nel 2030, superando così il 50% dell’intera flotta. Anche i filobus a batteria vedranno un notevole incremento, raggiungendo quasi 1.000 unità, più del doppio rispetto ai livelli attuali. Questo cambiamento è particolarmente marcato in Europa occidentale e centrale, che ospiterà circa il 65% dei filobus europei.

La sostenibilità oltre l’elettrico

La sostenibilità degli autobus e dei filobus elettrici a batteria dipende in gran parte dalla fonte di energia utilizzata per alimentarli. Pertanto, decarbonizzare realmente una flotta di autobus richiede un approccio olistico che consideri non solo i veicoli, ma anche l’intero sistema di approvvigionamento energetico. Questo obiettivo richiederà sforzi considerevoli e una stretta collaborazione con il settore energetico e della ricerca, preziosa per trovare nuove fonti o processi di smaltimento meno inquinanti. La frontiera dei carburanti alternativi è sfidante, ed è ancora (quasi) tutta da esplorare.

Attualmente, gli autobus a idrogeno rappresentano una piccola parte della flotta europea. Nel 2022, erano solo 19 i veicoli a idrogeno in circolazione, ma si prevede un incremento modesto, con quasi 350 veicoli entro il 2030. Nonostante questo aumento, gli autobus a idrogeno continueranno a costituire meno del 2% della flotta totale in Europa. Allo stesso modo, sebbene combustibili innovativi come l’idrogeno e il biocarburante possano contribuire a ridurre le emissioni, i dati suggeriscono che non sarà probabile che raggiungano una quota di mercato significativa rispetto ad oggi.

Crescita della flotta di autobus

Andando oltre l’analisi e le previsioni sul tipo di carburante utilizzato, l’indagine “Bus Fleet Survey 2023” prevede che la dimensione complessiva delle flotte di autobus in Europa aumenti di circa il 6% entro il 2030, con un incremento più marcato (+10%) nell’Europa occidentale. Questa crescita sarà fondamentale per soddisfare l’aumento della domanda di trasporto pubblico.

Secondo l’International Transport Forum, infatti, l’Europa si prepara a registrare la più alta crescita della domanda di passeggeri tra le regioni ad alto reddito nei prossimi decenni, superando la media globale.

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