E se le auto senza conducente fossero più sicure di quelle con il conducente?
L’ipotesi è tutt’altro stando allo studio condotto dalla compagnia assicurativa Swiss Re e Waymo, società del gruppo Alphabet che realizza auto driverless. I risultati, basati su 25,3 milioni di miglia percorse da veicoli completamente autonomi in quattro città statunitensi – Phoenix, San Francisco, Los Angeles e Austin – mostrano una netta riduzione sia dei danni alla proprietà sia delle lesioni personali nei casi di incidente.
I risultati dello studio Waymo
L’analisi comparativa tra i dati di Waymo e quelli dei conducenti umani è sorprendente. Nei 25,3 milioni di miglia percorse autonomamente, Waymo ha registrato solo nove incidenti con danni materiali e due con lesioni personali. Se quei chilometri fossero stati percorsi da esseri umani, si stima che gli incidenti avrebbero portato a 78 danni alla proprietà e 26 lesioni personali.
Tradotto in percentuali, i veicoli autonomi di Waymo mostrano:
- Una riduzione dell’88% dei danni alla proprietà;
- Una diminuzione del 92% delle lesioni personali rispetto ai veicoli guidati da esseri umani.
Anche in confronto ai veicoli più moderni, dotati delle ultime tecnologie di sicurezza – come la frenata automatica di emergenza e il mantenimento della corsia – i dati restano impressionanti:
- L’86% di riduzione nei danni materiali;
- Il 90% di riduzione nelle lesioni personali.
La forza dei numeri: un confronto senza precedenti
Questo non è il primo studio che Waymo pubblica in collaborazione con Swiss Re, ma è statisticamente più significativo grazie alla maggiore quantità di dati analizzati. Rispetto al precedente confronto, che si basava su 3,8 milioni di miglia in Arizona e California, il dataset attuale – 25,3 milioni di miglia – offre una base molto più solida per trarre conclusioni.
Nel 2024, Waymo ha registrato 4 milioni di viaggi, confermando una crescita nell’adozione delle sue tecnologie. I dati sono stati inviati a una rivista scientifica per ulteriori verifiche, segno di un approccio trasparente nell’affrontare il dibattito sulla sicurezza dei veicoli autonomi.
La sicurezza come argomento centrale
La promessa dei veicoli autonomi è quella di rappresentare una soluzione alla crisi delle vittime da incidenti stradali: circa 40.000 all’anno negli Stati Uniti. Waymo sottolinea che le auto autonome non si distraggono, non si stancano e non guidano mai sotto l’effetto di alcol o droghe, evitando così molti degli errori umani che portano a incidenti.
Tuttavia, il dibattito rimane aperto. Attualmente, il numero di veicoli driverless sulle strade è ancora troppo limitato per permettere confronti statistici significativi, considerando che le auto tradizionali percorrono in media 100 milioni di miglia tra un incidente mortale e l’altro. Saranno necessari centinaia di milioni di miglia percorsi da auto autonome per confermare con certezza il loro impatto sulla sicurezza.
Molti hanno ancora negli occhi l’immagine della Tesla che si schianta contro un cantiere stradale in Cina dello scorso ottobre (qui per il video). Uscito vivo dalla vettura, l’autista aveva detto che aveva attivato il pilota automatico. Secondo i media cinesi il problema sarebbe locale: la casa automobilistica di Elon Musk “non supporta la funzione Full Self-Driving (Fsd) in Cina”, almeno per ora. Il conducente avrebbe utilizzato il sistema Autopilot, che offre un’assistenza di livello 2, che non equivale a un’automazione completa. In pratica, la responsabilità sarebbe stata dell’autista, che credeva di utilizzare una automazione completa
Qualsiasi sia la reale motivazione, non avere controllo sui sistemi di intelligenza artificiale è ancora un forte deterrente per l’acquisto di queste vetture. Eppure, la società facente capo ad Alphabet continua a insistere in questa direzione: mentre altre realtà hanno ridimensionato o abbandonato i loro programmi, Waymo continua a investire nella ricerca e nello sviluppo, convinta che i veicoli autonomi possano giocare un ruolo cruciale nel migliorare la sicurezza stradale globale.
Una visione più ampia: il ruolo delle comunità car-free
Se le auto autonome promettono una riduzione degli incidenti, molti esperti di mobilità urbana ritengono che la vera chiave per un futuro più sicuro non sia soltanto nell’adozione di tecnologie avanzate, ma anche in una riduzione complessiva dell’uso delle auto. Comunità che favoriscono il trasporto pubblico, la mobilità dolce e spazi pedonali sicuri potrebbero fornire benefici ancora più significativi per la sicurezza e l’ambiente specialmente in quei Paesi, come l’Italia, dove l’utilizzo dell’automobile è difficile da scardinare sia per motivi strutturali (pochi mezzi pubblici) che per motivi culturali.