Oggi, 26 agosto, ricorre il Women’s Equality Day, una giornata di riflessione e celebrazione dei progressi compiuti nel cammino verso la parità di genere. Questa data non è solo una commemorazione storica, ma un invito a continuare a lottare per i diritti delle donne e a riconoscerne il contributo in ogni ambito della società.
Women’s Equality Day
Il Women’s Equality Day fu istituito negli Stati Uniti nel 1971 per commemorare il 26 agosto 1920, giorno in cui fu ratificato il 19esimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che garantì il diritto di voto alle donne.
Questo traguardo rappresentò un passo fondamentale nella lotta per i diritti civili, segnando l’inizio di un percorso di emancipazione che avrebbe cambiato per sempre la società americana e, successivamente, quella globale.
Con il termine “Women equality” (uguaglianza di genere per le donne) si fa riferimento alla condizione in cui donne e uomini hanno gli stessi diritti, opportunità e accesso alle risorse in tutti gli aspetti della vita, inclusi lavoro, istruzione, politica, e diritti sociali. Questo concetto implica che non ci siano discriminazioni basate sul genere e che le donne abbiano lo stesso potere decisionale, economico e sociale degli uomini.
Il diritto del voto alle donne in Italia è una grande conquista: sono passati 78 anni dal decreto del 10 marzo 1946 che permise alle donne con almeno 25 anni di età di poter eleggere e essere elette alle prime elezioni amministrative postbelliche.
Iniziative globali come gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che puntano a eliminare le disuguaglianze di genere entro il 2030, dimostrano l’importanza del tema e quanta strada ci sia ancora da percorrere.
Gender Gap
Anche se numerosi sono i progressi, quella della parità di genere è una sfida in continua evoluzione. Secondo il Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum, a livello globale è stato colmato il 68,6% del divario di genere, un incremento marginale rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, se il ritmo attuale di progresso continua, si prevede che ci vorranno ancora oltre 100 anni per raggiungere la parità completa. In particolare, il sottoindice relativo all’Empowerment Politico mostra il maggior divario, con una media globale di solo il 22,5% di parità raggiunta in quest’area.
In Italia, la situazione riflette i progressi e le sfide comuni a molte altre economie avanzate. L’Italia si posiziona 87esima su 146 paesi, mantenendo una performance relativamente buona in termini di accesso all’istruzione e alla salute, ma evidenziando significative lacune nella partecipazione economica e nella rappresentanza politica delle donne.
Un impegno che continua
Il diritto di voto, in questo percorso di parità, è stato un traguardo cruciale. Nonostante ciò, la lotta per la parità di genere non è ancora conclusa. Le donne continuano a confrontarsi con disuguaglianze strutturali in molti ambiti, tra cui il lavoro, l’istruzione, la salute e la politica. La disparità salariale è uno degli esempi più evidenti: secondo recenti studi, le donne continuano a guadagnare significativamente meno rispetto ai loro colleghi uomini, a parità di ruolo e competenze.