Unite contro la violenza di genere: aziende e Fondazione Libellula insieme per il Percorso Ambassador 2024

A chiusura dell'edizione di quest'anno, 156 persone per 66 società hanno ricevuto dalla Fondazione un certificato che attesta il loro impegno nel promuovere equità, inclusività e rispetto, e nel sostenere le donne in difficoltà sul posto di lavoro
25 Ottobre 2024
3 minuti di lettura
Cerimonia di chiusura del Percorso Ambassador 2024

156 Ambassador, 66 aziende: numeri importanti che riassumono il successo dell’edizione 2024 del Percorso Ambassador, nell’ambito del primo network italiano di aziende impegnate a prevenire e contrastare la violenza di genere e ogni forma di discriminazione, creato da Fondazione Libellula.

Ieri, presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati, si è tenuta la cerimonia di chiusura del Percorso 2024, durante la quale la Fondazione ha consegnato a ciascuno delle e dei 156 Ambassador aziendali un certificato che attesta il loro impegno attivo nel promuovere equità, inclusività, rispetto e benessere, e nel cogliere e sostenere le donne in difficoltà sul posto di lavoro.

Le e gli Ambassador hanno testimoniato la propria esperienza, sottolineando l’importanza di aver acquisito strumenti pratici e competenze fondamentali per riconoscere e contrastare la violenza di genere all’interno delle proprie organizzazioni, e quanto sia rilevante la community – e quindi la rete – come luogo di scambio attivo e di riflessione collettiva.

Aprire la strada ad una cultura aziendale sempre più inclusiva ed equa

Dobbiamo aprire la strada ad una cultura aziendale sempre più inclusiva ed equa, lavorando sulla maggiore consapevolezza del ruolo centrale della donna all’interno della società. Lavorare con il mondo del lavoro e delle imprese per favorire una maggiore leadership al femminile e parità di genere. Questo significa progresso sociale e culturale, le donne sono il motore fondamentale per una crescita economica che sia anche etica; questo significa combattere la disparità di genere e scardinare gli stereotipi di genere”, ha detto in apertura la presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere Martina Semenzato.

Ma il tema fondamentale, ha sottolineato l’onorevole, “resta quello della violenza economica: è il tema focale della mia Commissione. Senza reddito non puoi fuggire. Gli uomini esercitano il loro potere anche così: negando la possibilità alle donne di scegliere e di essere libere. Insistere nel valorizzare il lavoro femminile e gettare le basi per la loro indipendenza economica è fondamentale. Fare rete è fondamentale, al contrasto alla violenza di genere e ai femminicidi”.

E in questo contesto, ha spiegato Debora Moretti, founder e presidente di Fondazione Libellula, si rivela “il valore aggiunto del Percorso Ambassador, quello di creare una rete interaziendale di alleate e alleati per il contrasto della violenza di genere”.

“Le persone che si sono conosciute nel corso dell’anno, laboratorio dopo laboratorio, continuano anche oggi a sentirsi per confrontarsi e scambiarsi best practice che poi propongono all’interno delle loro organizzazioni. Noi di Fondazione Libellula continueremo a essere in dialogo con le nostre e i nostri Ambassador, per aggiornamenti, approfondimenti e per sciogliere le nuove domande che ci poniamo quando diventiamo consapevoli che il problema della violenza di genere è strutturale e sistemico”, ha evidenziato ancora Moretti.

Cos’è il Percorso Ambassador

Ma in cosa consiste il Percorso Ambassador?

Il punto di partenza di Fondazione Libellula è che le aziende sono mini-comunità, veri e propri ecosistemi sociali che possono agire sia internamente – promuovendo rispetto e benessere e aiutando le donne in difficoltà – sia esternamente, facendo rete con altre imprese in modo da favorire un cambiamento positivo sul territorio. L’obiettivo è infatti quello diffondere una cultura basata sulla prevenzione della violenza e sulla parità di genere, sia a livello aziendale che della società nel suo complesso.

Il programma – quest’anno partito il 29 febbraio – prevede sessioni specifiche sul tema della violenza sulle donne, durante le quali esperti di Fondazione Libellula formano persone che fanno parte della Community in modo da condividere valori quali il rispetto. Le sessioni puntano anche a diffondere idee, progetti e contenuti contro la violenza. Inoltre, le persone così formate potranno agire come primo canale di aiuto e indirizzo per chi si trovi in difficoltà.

Per dare un’idea concreta, i laboratori che si sono succeduti durante il Percorso 2024 hanno trattato a 360 gradi i temi connessi a un problema così ampio e profondo come quello della violenza di genere: dalle radici culturali della violenza alle sue dinamiche e tipologie, dagli effetti sulla salute di donne e figli/figlie allo sviluppo dell’empowerment femminile, da come ‘ascoltare’ la persona alle vie percorribili per uscire da situazioni problematiche.

Alla fine del programma, le persone formate come Ambassador, all’interno e all’esterno della propria azienda potranno essere:

• interpreti, formali e informali, dei valori del rispetto tra uomini e donne
‘antenne’ di ascolto e osservazione rispetto a situazioni di potenziale difficoltà
portatrici di idee, progetti, contenuti contro la violenza di genere
creatrici di un ambiente safe in cui si possa chiedere aiuto in modo protetto
sviluppatrici di proposte e iniziative diversificate, ingaggiando colleghi e colleghe
punto di confronto e riferimento sul tema per offrire un supporto diffuso e competente
primo canale di aiuto e indirizzo verso le risorse dell’organizzazione e del territorio.

Fondazione Libellula nasce proprio con questa mission: agire su un piano culturale per prevenire e contrastare la violenza di genere e ogni forma di discriminazione. E lo fa sia attraverso il Network Libellula – ad oggi composto da oltre 120 aziende – con attività dedicate a stereotipi, molestie, empowerment e linguaggio inclusivo, sia a livello più ampio realizzando progetti a impatto sociale e sensibilizzando le persone grazie a campagne dedicate e contenuti online.

Perché se è vero che “la violenza sulle donne e le discriminazioni sono realtà ancora attuali, trasversali e sistemiche, che spesso si manifestano in modo invisibile in famiglia, sul lavoro, nella società”, è anche vero che è possibile cambiare le cose, come sottolinea la Fondazione. A partire dalle persone.

Persone | Altri articoli