Torino sempre più inclusiva: 16 milioni investiti a sostegno di persone con difficoltà

La città di Torino spinge sull’inclusione e riqualifica spazi fisici della città per supporto a minori, persone con disabilità e anziani
3 Luglio 2024
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Torino Citta
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Torino investe 16 milioni per ottenere comunità sempre più inclusive a sostegno delle persone in difficoltà. L’investimento fa parte della serie di misure economiche relative alla missione 5 del Pnrr. Si tratta della missione dedicata a inclusione e coesione sociale e le risorse serviranno a riqualificare spazi fisici. Parliamo di ben 21 immobili pubblici e 5 del privato sociale. Così come co-progettare con le realtà del Terzo Settore modelli personalizzati di supporto e cura rivolti a famiglie e minori, adolescenti e giovani, anziani e persone con disabilità. Ecco nel dettaglio i provvedimenti.

Progetti per l’inclusione

L’amministrazione comunale fa sapere che saranno attivati 23 progetti dei quali otto rivolti a persone vulnerabili e anziani con un finanziamento di 6milioni e 423mila euro, sette dedicati a persone con disabilità con una sovvenzione di 4milioni e 468mila euro, otto destinati ad housing e sportelli sociali per persone in condizioni di marginalità per un totale di 5 milioni e 400mila euro.

“Le risorse del Pnrr – ha spiegato il sindaco Stefano Lo Russo – rappresentano per Torino un motore di sviluppo e di ripartenza. Una ripartenza che, in una città fondata su solidi pilastri valoriali come la nostra, non può che avere tra le sue priorità la coesione sociale, l’accoglienza e la cura per le persone più fragili. Questi investimenti serviranno a creare una solida rete di sostegno intorno alle persone che stanno attraversando un momento di difficoltà e fare di Torino sempre di più il luogo in cui vengono salvaguardati i diritti di tutte e tutti”.

Le politiche sociali della città

A seguito della pubblicazione dell’avviso pubblico del ministero delle Politiche Sociali, l’amministrazione comunale ha selezionato i progetti presentati e, con la collaborazione dell’assessorato al Patrimonio e delle Circoscrizioni, ha messo a disposizioni immobili pubblici e accolto la disponibilità degli enti a finalizzare immobili del privato sociale.

Le azioni, finanziate con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono rivolte alla creazione di percorsi di autonomia delle persone con disabilità, all’incremento di infrastrutture per affrontare le principali vulnerabilità sociali in materia di povertà materiale e disagio abitativo ma anche ad ampliare l’offerta di luoghi e servizi a supporto dei percorsi di empowerment e autonomia di persone in condizioni di marginalità estrema, nonché a migliorarne il sistema di sostegno, inclusione e fruizione dei diritti di cittadinanza.

E nel resto dell’Italia?

Le risorse stanziate per il Pnrr sono pari a 191,5 miliardi di euro, ripartite in sei missioni:, così ripartite:

• Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura – 40,32 miliardi
• Rivoluzione verde e transizione ecologica – 59,47 miliardi
• Infrastrutture per una mobilità sostenibile – 25,40 miliardi
• Istruzione e ricerca – 30,88 miliardi
• Inclusione e coesione – 19,81 miliardi
• Salute – 15,63 miliardi
• Per finanziare ulteriori interventi il Governo italiano ha approvato un Piano Nazionale Complementare (PNC) con risorse pari a 30,6 miliardi di euro.

Nell’ambito della Missione 5, Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è titolare di un’unica misura, “Creazione di imprese femminili”, per la quale sono stanziati 400 milioni di euro a valere sulle risorse Pnrr, che ha l’obiettivo di stimolare e promuovere l’imprenditorialità femminile attraverso strumenti agevolativi e campagne di comunicazione.

La Missione 5 (“Inclusione e coesione”) – Componente 3 (M5C3) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è dedicata a interventi speciali per la coesione territoriale. È a titolarità del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e si propone di ridurre i divari tra le aree del Paese. Nello specifico, essa mira ad affrontare le disparità:

  • demografiche e nei servizi, connesse alle distanze tra le aree urbane e quelle interne/rurali, montane e periferiche, per garantire gli stessi livelli di servizi essenziali e il rilancio di specifiche vocazioni produttive;
  • nello sviluppo delle competenze, in una prospettiva di innovazione che coinvolge imprese, centri di ricerca ed enti pubblici;
  • socio-economiche e negli investimenti nelle regioni meridionali, dove la crisi economica colpisce una filiera più debole e un mercato del lavoro più frammentato.

Nell’ambito della Missione 5, invece, anche il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è titolare di un’unica misura: “Creazione di imprese femminili”, per la quale sono stanziati 400 milioni di euro a valere sulle risorse Pnrr, che ha l’obiettivo di stimolare e promuovere l’imprenditorialità femminile attraverso strumenti agevolativi e campagne di comunicazione.

A potenziare i contenuti del Pnrr c’è il Piano nazionale complementare che ha stanziato 30,6 miliardi di risorse nazionali, disponibili in aggiunta ai fondi del Recovery and Resilience Facility.

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