“Riservato non vedenti”: come funzionano questi semafori?

Un importante mezzo di inclusione urbana, ancora poco sviluppato in Italia
16 Luglio 2025
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Semafori Persone Non Vedenti Canva
Esempio di semaforo per persone non vedenti (Canva)

Camminando per le strade delle grandi città italiane, ci si può imbattere in semafori con la scritta: “Riservato non vedenti”; ma come funzionano questi dispositivi e come fanno le persone interessate a sapere che lì c’è un semaforo che risponde alle loro esigenze? Facciamo chiarezza.

Funzionamento tecnico dei dispositivi

I semafori per non vedenti rappresentano una componente essenziale dell’accessibilità urbana, regolamentata da normative tecniche e implementata attraverso soluzioni standardizzate. Questi dispositivi, diffusi in tutta Italia, garantiscono l’autonomia di movimento delle persone con disabilità visiva attraverso specifiche segnalazioni tattili e sonore.

Regolati dalla normativa Cei 214-7 e dal Dpr 503/1996, i semafori acustici utilizzano un sistema di segnalazione acustica sincronizzata con il semaforo:

  • Durante il verde pedonale, il dispositivo emette 60 impulsi sonori al minuto;
  • quando il semaforo è giallo la frequenza raddoppia a 120 impulsi al minuto;
  • quando il semaforo è rosso, il dispositivo non emette alcun rumore.

I dispositivi più evoluti integrano sensori per la rilevazione automatica del rumore di fondo e regolano di conseguenza il volume del segnale sonoro per garantire sempre la percezione del suono anche in presenza di traffico intenso.

Il dispositivo di prenotazione è caratterizzato da un pulsante tattile che si trova sotto il contenitore principale del semaforo. Le persone ipovedenti avvertono la presenza del semaforo sfruttando le pavimentazioni con texture specifiche che guidano verso i punti di attraversamento e gli indizi tattili presenti sul semaforo stesso.

Cosa li rende accessibili

I pulsanti per non vedenti presentano specifiche caratteristiche progettate per l’utilizzo esclusivo da parte di persone con disabilità visiva: oltre al tasto di attivazione che è rigato in modo tale da facilitarne l’individuazione tattile, i semafori acustici presentano dei simboli in rilievo, frecce direzionali e scritte in Braille che forniscono informazioni sulla funzione del pulsante e la direzione dell’attraversamento.

Segnali acustici o vibrazioni confermano l’avvenuta registrazione della richiesta di attraversamento

Cosa devono fare i comuni?

L’installazione di semafori acustici per non vedenti rappresenta un obbligo normativo preciso per i comuni italiani, disciplinato dal Dpr 503/1996 e dalle successive normative sull’accessibilità. Tuttavia, l’applicazione pratica di queste disposizioni presenta ancora significative lacune sul territorio nazionale: la diffusione è concentrata nei centri urbani di maggiori dimensioni, dove le tecnologie semaforiche sono gestite da aziende specializzate come Scae e La Semaforica di Padova, che operano nelle principali metropoli italiane tra cui Milano (prima in Italia per mobilità sostenibile) e Roma.
I semafori moderni utilizzano sistemi digitali per ottimizzare i flussi di traffico, controllati da tecnologie Scada e sensori intelligenti. Le aziende italiane leader nel settore stanno integrando le funzionalità di accessibilità con i sistemi di gestione intelligente del traffico.

L’implementazione di questi dispositivi rappresenta un investimento concreto nella sostenibilità sociale delle città italiane, trasformando l’accessibilità da obiettivo teorico a realtà quotidiana per oltre 1,5 milioni di persone con disabilità visiva nel nostro Paese.

Oltre ai semafori acustici, la tecnologia sta portando alte innovazioni per le persone ipovedenti. Tra queste, spicca il sistema Letismart, sviluppato a Trieste e adottato dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti come standard nazionale, utilizza microchip da 8 grammi integrati nel bastone bianco per l’interazione vocale con l’ambiente urbano.

I problemi nell’implementazione dei semafori acustici

Nonostante i progressi tecnologici, permangono lacune significative nell’implementazione dei sistemi di accessibilità urbana:

  • Mancanza di continuità: assenza di percorsi tattili sui marciapiedi che colleghino i semafori acustici;
  • Copertura incompleta: molti attraversamenti pedonali non sono dotati di dispositivi per non vedenti;
  • Disattivazione notturna: la prassi di spegnere i semafori durante le ore notturne limita l’autonomia di movimento.

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