Il mercato del lavoro sta diventando meno competitivo per le aziende, con un minor numero di posizioni disponibili e un maggior numero di candidati. In sintesi, aumenta la domanda e si riduce l’offerta. A confermarlo è l’Osservatorio sul lavoro di Jobtech che ha rilevato un incremento del 4% delle persone in cerca di lavoro nel primo semestre del 2024 rispetto all’anno precedente. Gli annunci di lavoro sono diminuiti del 10%.
Le donne (54,8%) e i membri della Generazione X (40,1%) sono stati i più attivi nella ricerca di lavoro. Tuttavia, il divario tra Nord, Centro e Sud rimane significativo.
La ricerca di lavoro sulle piattaforme online
Nel primo semestre del 2024, si è osservato un aumento del 3,8% degli utenti in cerca di lavoro rispetto all’anno precedente, mentre gli annunci di lavoro sono diminuiti del 10%, secondo l’Osservatorio Jobtech. Questo indica che le aziende hanno avuto meno concorrenza da altre imprese in cerca di personale e potrebbero aver trovato più facile individuare i candidati più adatti in questa prima parte dell’anno.
In particolare, gennaio e marzo 2024 sono stati i mesi in cui le persone hanno cercato lavoro più attivamente, come nel primo semestre 2023, ma l’aumento più significativo si è verificato a febbraio, con un incremento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2023. Maggio, invece, è stato il mese in cui gli utenti sono stati meno attivi nella ricerca di lavoro online, suggerendo che quest’anno le persone potrebbero aver anticipato la ricerca di opportunità in vista della stagione estiva.
Chi cerca lavoro?
Le donne e i membri della Generazione X sono stati i più attivi nella ricerca di lavoro nei primi mesi del 2024.
L’Osservatorio riporta che le donne rappresentano il 54,8% del campione di chi cerca lavoro, rispetto al 45,2% degli utenti maschili. Mentre dal punto di vista anagrafico, il 40,1% di chi cerca lavoro appartiene alla Generazione X, seguita dai Millennial (33,8%), dalla Generazione Z (20,7) e infine dai Baby Boomer (5,4%).
La geografia del lavoro
Un’altra conferma arriva rispetto a una certa stabilità all’anno precedente in termini di provenienza geografica degli utenti in cerca di lavoro, con una prevalenza del Nord Italia, che rappresenta il 60,6% del totale, seguito dal Centro con il 20,4%, mentre Sud e Isole insieme costituiscono il 19,4%.
Nonostante un leggero miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2023, il divario tra il Nord e il resto della Penisola rimane significativo anche in termini di opportunità di lavoro. L’analisi di Jobtech rivela infatti una maggiore concentrazione di annunci di lavoro al Nord (72,7%), seguita dal Centro (17,4%) e Sud e Isole (9,9%).
Inoltre, il confronto tra il numero medio di candidature e il numero di annunci ha evidenziato che in Lombardia, Piemonte e Veneto ci sono state maggiori opportunità di assunzione, mentre nel Sud Italia, soprattutto in Sicilia, Basilicata e Calabria, la competizione è rimasta alta. In generale, se nel Nord e nel Centro Italia si riscontra un rapporto di 5-15 candidati per annuncio, al Sud e nelle Isole si riscontra un rapporto di 15-25 utenti interessati per ogni posizione aperta.
“Flessibilità”: soft skill richiesta
Flessibilità e disponibilità a lavorare nei weekend? Dipende dalle mansioni e dai lavori. Una netta diminuzione rispetto al primo semestre dell’anno scorso è emersa dalla ricerca, eccezion fatta per la Gen Z che si conferma la più disposta a lavorare nei fine settimana (54%). Ma anche in questo caso si riscontra una diminuzione più lieve e pari a circa il 7% della disponibilità dichiarata nello stesso periodo dell’anno precedente.
“Forse è ancora troppo presto per affermare che l’entrata in vigore della manovra finanziaria per il 2024, con le sue misure volte a incentivare l’occupazione, favorire le politiche di welfare e sostenere l’ingresso nel mercato del lavoro, abbia già avuto un impatto positivo sul tasso di occupazione – ha dichiarato Paolo Andreozzi, fondatore e CEO di Jobtech -. È certamente vero che gli ultimi dati Istat risalenti ad aprile hanno riscontrato un tasso di disoccupazione del 6,9%, il più basso da dicembre 2008, ma, osservando il quadro emerso dalla nostra indagine, riteniamo che nel medio-lungo termine sarà necessario investire sul tasso di occupazione della popolazione più giovane, sostenendo parallelamente la crescita di un mercato del lavoro che richiederà sempre più flessibilità, equilibrio tra vita lavorativa e personale e attenzione al benessere dei lavoratori”.