Dalla scrivania alla doccia, a Mestre è polemica per l’invito a lavarsi nell’orario di lavoro

La reazione del sindacato
11 Giugno 2025
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Spogliatoio Canva

Doccia pagata dall’azienda: un benefit inaspettato. È successo alla sede della Città metropolitana di Venezia, dove il direttore generale ha dovuto affrontare una questione tanto delicata quanto “pungente”. Non si tratta di strategie economiche o di piani infrastrutturali, ma di un argomento molto più concreto: l’igiene personale.

Dopo un crescente numero di segnalazioni da parte dei dipendenti, l’amministrazione ha deciso di intervenire con un appello ufficiale alla cura di sé, accompagnato dall’introduzione di una misura pratica: uno spogliatoio attrezzato per chi avverte la necessità di rinfrescarsi durante la giornata lavorativa.

E non è tardata la reazione della Cgil di Venezia che ha così risposto.

La circolare del dg di Città metropolitana di Venezia

L’iniziativa nasce da una comunicazione ufficiale inviata giovedì scorso da Nicola Torricella, direttore generale della Città metropolitana di Venezia, ai dipendenti della sede di Mestre. Il documento, dal titolo “Utilizzo spogliatoi e tenuta personale”, sottolinea l’importanza di un’igiene costante e adeguata, necessaria per garantire un ambiente lavorativo sano e rispettoso.

“Invito tutti i dipendenti, visto il crescente numero di segnalazioni, all’igiene personale fin dall’inizio dell’attività lavorativa, al fine di evitare che l’ambiente condiviso con gli altri colleghi sia alterato con odori non gradevoli“, si legge nella circolare firmata dal direttore generale, come riporta Corriere Veneto.

Uno spogliatoio per i dipendenti

Per favorire il rispetto delle buone pratiche igieniche, l’amministrazione ha inoltre predisposto uno spogliatoio al piano interrato della sede di Mestre, destinato ai lavoratori che necessitano di una pausa per rinfrescarsi, in particolare coloro impegnati in attività esterne o nei cantieri. Il tempo dedicato a tali operazioni rientrerà nell’orario lavorativo, senza alcuna penalizzazione per i dipendenti.

Se il richiamo alla cura personale verrà accolto positivamente, lo si scoprirà nei prossimi giorni, quando l’aria nei corridoi dirà la sua. Per il momento, però, ci ha pensato la Cgil di Venezia a dire la propria.

La risposta del sindacato

A difesa dei circa 270 dipendenti dell’ente è intervenuto il segretario della Funzione Pubblica Cgil di Venezia Paolo D’Agostino: “Viene vietato fare una pausa di cinque minuti per bere un caffè, ma viene consentito prendersi mezz’ora di tempo per lavarsi durante il lavoro: ci toccherà andare a bere il caffè in doccia”, ha ironizzato. “Il 16 giugno abbiamo in programma una trattativa con la Città metropolitana, dove chiederemo conto di questa nota”, ha concluso.

Secondo il sindacato, la circolare non tiene conto né del reale uso degli spogliatoi. Infatti, “nei cantieri ci si cambia già, ma questa nota riguarda la sede di Mestre, dove solo pochissimi rientrano da situazioni operative”. Inoltre, la critica tocca anche le (non) priorità dell’ente: “con tutti i progetti del Pnrr da seguire, ci si concentra su quanto si lavano i dipendenti”. E se da un lato pare che la circolare sia frutto di una serie di lamentele, D’Agostino chiarisce anche che “mai nessuno si è lamentato con noi per via di odori sgradevoli”.

“Per me è un’opportunità in questi giorni di calura – ha sottolineato invece Dario De Rossi, segretario della funzione pubblica della Cisl -. Magari le docce ci fossero in ogni luogo di lavoro”.

Mentre il dibattito tra amministrazione e sindacati continua, resta da vedere se l’invito all’igiene verrà recepito dai dipendenti e, soprattutto, se contribuirà a migliorare il clima lavorativo. Quel che è certo è che, a Mestre, la cura personale è ormai ufficialmente inserita nell’orario di lavoro.

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