In un contesto politico sempre più attento alle questioni di equità e giustizia sociale, la Camera dei deputati ha approvato giovedì 17 ottobre una mozione di maggioranza che segna un passo significativo verso la parità di genere in Italia.
Presentata dai deputati Rizzetto (Fdi), Ravetto (Fi), Tenerini (Fi), Semenzato (Lega), la mozione n. 1-00341 si concentra su iniziative volte a migliorare le condizioni lavorative, economiche e sociali delle donne, con un’attenzione particolare alla lotta contro la violenza di genere.
Un impegno costituzionale e europeo
La mozione richiama i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana, come l’articolo 3, che garantisce pari dignità sociale e uguaglianza davanti alla legge, e l’articolo 37, che stabilisce la parità retributiva tra uomini e donne.
Durante il dibattito, è stato ricordato l’intervento di Teresa Mattei all’Assemblea costituente del 1947, sottolineando che nessun progresso sostanziale può avvenire senza una piena emancipazione femminile. Nonostante i principi costituzionali e le direttive europee, la parità di genere non è ancora una realtà pienamente realizzata in Italia.
La mozione, quindi, è l’impegno del Governo a dare piena attuazione alla Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026, prevedendo che l’autorità politica delegata alle pari opportunità ne illustri al Parlamento lo stato di attuazione.
Mattarella: “Renderla effettiva”
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recentemente evidenziato il divario di circa il 20% tra l’occupazione maschile e femminile, definendolo un punto critico del sistema.
“La nostra Costituzione – ha spiegato il presidente -, all’articolo 37, stabilisce che la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, deve avere le stesse retribuzioni che spettano ai loro colleghi di genere maschile. Sappiamo che il cammino per giungere al rispetto di questo principio è tuttora incompiuto, da concludere, ma va ricordata questa prescrizione e il conseguente dovere delle istituzioni di operare per renderla ovunque effettiva”.
Le parole di Sergio Mattarella durante la cerimonia al Quirinale per il conferimento delle Stelle al merito del lavoro 2024 sono un monito per ricordare l’importanza di rispettare i diritti di parità e di eguaglianza nei rapporti di lavoro, denunciando le discriminazioni ancora presenti nel mondo del lavoro femminile.
Iniziative e finanziamenti per la parità
La mozione, rifacendosi anche alle parole di Mattarella, prevede una serie di iniziative per migliorare le condizioni delle donne, tra cui l’obbligo per le aziende di rendere trasparenti i criteri retributivi e di condividere le informazioni salariali con i candidati prima dell’assunzione.
Inoltre, il Governo è impegnato a rafforzare l’assegno unico universale, evitando penalizzazioni per i nuclei familiari in cui lavorano entrambi i genitori.
Un altro punto cruciale riguarda il finanziamento delle case rifugio e dei centri antiviolenza, con un sistema di monitoraggio per garantire una distribuzione equa dei fondi su tutto il territorio nazionale.
La mozione include anche l’implementazione del reddito di libertà per le donne che escono da situazioni di violenza, assicurando che tale misura sia accessibile a tutte le richiedenti.
Contrasto alla violenza di genere
La mozione si pone l’obiettivo di garantire la parità di genere nel mondo del lavoro e, per farlo, ha evidenziato la correlazione all’adozione di misure di contrasto alla violenza di genere. La violenza rappresenta uno dei principali ostacoli alla realizzazione delle donne, costringendole spesso a lasciare il lavoro e privandole dell’indipendenza economica.
Tra le novità legislative, si evidenzia la legge n. 168 del 2023, che ha apportato modifiche ai codici penale e di procedura penale, e la legge n. 122 del 2023, che mira a rendere più stringente l’obbligo di assumere informazioni dalla persona offesa entro tre giorni per i delitti di violenza domestica o di genere.
Il Governo ha inoltre esteso la misura dell’assegno di inclusione alle donne vittime di violenza, facilitando il loro reinserimento sociale e lavorativo. La legge di bilancio per il 2024 ha previsto finanziamenti permanenti per il reddito di libertà e per i centri di riabilitazione per uomini autori di violenza, oltre a incrementare le risorse per i centri antiviolenza e la prevenzione della violenza domestica.
Flessibilità nel lavoro
La mozione ha evidenziato l’importanza di innovare le relazioni industriali, promuovendo modelli organizzativi flessibili che conciliano lavoro e vita privata, e investendo in formazione e sviluppo professionale. Attraverso accordi di buone pratiche sulla parità di genere, la contrattazione collettiva può valorizzare il contesto sociale e le esigenze di lavoratrici e lavoratori, contribuendo a costruire un futuro del lavoro più equo ed inclusivo. Il Governo è inoltre impegnato a promuovere la flessibilità lavorativa e il lavoro agile, a sostenere il lavoro e le imprese femminili, e a potenziare il Fondo impresa femminile.
Impegni del Governo
Nella mozione si legge che gli impegni del Governo dovranno essere rivolti verso:
• Porre in essere iniziative e progetti finalizzati alla diffusione della cultura dell’uguaglianza, dell’equità e dell’indipendenza economica nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in ogni ambito della società civile.
• Adottare iniziative affinché nell’ambito della contrattazione collettiva siano favorite iniziative a sostegno della parità di genere, dell’inclusione e del superamento di ogni discriminazione.
• Sostenere e potenziare ulteriormente l’offerta di servizi per l’infanzia e per la cura degli anziani e delle persone fragili.
• Promuovere flessibilità lavorativa e lavoro agile per favorire la conciliazione tra vita professionale e familiare.
• Riconoscere agevolazioni tributarie alle donne vittime di violenza di genere o domestica certificata.
• Garantire la realizzazione concreta di percorsi di formazione continua per l’aggiornamento delle competenze delle donne.
• Garantire percorsi stabili di orientamento post-scolastico per favorire la conoscenza delle discipline Stem.
• Ridurre il divario pensionistico di genere attraverso campagne informative e misure incentivanti.
• Promuovere un approccio paritario tra madre e padre relativamente all’accesso ai congedi parentali.
• Sostenere il lavoro e le imprese femminili, valutando l’estensione del bonus mamme anche alle lavoratrici autonome.
• Potenziare e rendere maggiormente operativo il Fondo impresa femminile.
• Integrare i benefici per le imprese che ottengono la certificazione della parità di genere, prevedendo forme agevolate di accesso al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
L’approvazione di questa mozione rappresenta un segnale positivo nella lotta per l’uguaglianza di genere, ma il cammino verso una piena parità è ancora lungo. La speranza è che queste iniziative possano contribuire a ridurre le disparità e a promuovere un ambiente lavorativo più equo e inclusivo per tutte le donne.