“Non c’è carne e non c’è aria condizionata”. Queste le ultime lamentele che arrivano da atleti e personale del Villaggio Olimpico di Parigi 2024. I protagonisti dei Giochi, infatti, hanno commentato aspramente le porzioni ridotte del cibo della mensa e il fatto che la maggior parte delle pietanze non comprende la carne come portata.
Inoltre, la mancanza di aria condizionata negli spazi del Villaggio costringe gli atleti a subire il caldo estremo. Ma dietro a queste scelte ci sono ragioni ben pensate.
Aria condizionata cercasi
Le prime lamentele per l’aria condizionata erano già arrivate nei mesi scorsi quando è stato dato l’annuncio che Parigi 2024 non avrebbe installato impianti nel Villaggio per limitare l’impronta di carbonio.
Circa un terzo dei tetti, ad esempio, è ricoperto da giardini, così come il legno utilizzato tra i materiali edili aiuta a isolare termicamente ogni struttura.
Ma la scelta è stata fortemente supportata dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo che ha promosso le Olimpiadi d’Oltralpe come le “più verdi di sempre. Al posto della classica aria condizionata, però, sono stati impiantati dei meccanismi di raffreddamento collegati a centrali geotermiche che abbassano le temperature, tra le più calde dell’ultimo secolo.
La squadra australiana, ad esempio, è ricorsa ai ripari spendendo 100mila dollari per portare con sé unità di aria condizionata. Dagli organizzatori non ci sono stati divieti.
E non sono gli unici. Gli atleti della Gran Bretagna usano altrettanto l’aria condizionata. Il Washington Post, in merito, ha interpellato diverse delegazioni scoprendo che la maggior parte delle squadre si sono attrezzate ugualmente: Italia, Canada, Norvegia e Germania, come anche Grecia, Australia e Danimarca.
Cosa mangiano gli atleti al Villaggio Olimpico?
Al Villaggio Olimpico vengono distribuiti circa 45mila pasti e 50 ricette diverse ogni giorno. Il servizio di ristorazione è fornito dal gruppo Sodexo con l’80% dei piatti di origine francese. Carrefour, uno dei partner dell’evento sportivo, consegna 600 tonnellate di prodotti freschi.
Borracce e bicchieri riutilizzabili con 200 fontanelle di acqua e soda messe a disposizione da Coca-Cola, altro sponsor delle Olimpiadi, hanno fatto sì che venisse rimossa la maggior parte della plastica possibile.
“Siamo fieri della nostra gastronomia” aveva commentato Emmanuel Macron all’incontro con la stampa internazionale all’Eliseo dove agli ospiti è stato servito vino con salumi e formaggi locali. E chef internazionali compongono ricette a base di uova e pesce come principali fonti proteiche. La carne sembra essere l’altra grande assente.
Ecco alcuni esempi di piatti sul menu del ristorante principale del Villaggio Olimpico di Parigi 2024:
- Di origine francese abbiamo le Verdure alla Bourguignon, il Baccalà alla provenzale;
- Di stampo asiatico, la Carne macinata con basilico thai e riso basmati, così come il Cavolfiore e patate al forno con curcuma;
- • Dall’Africa e Caraibi, ricette a base di eperoni, cipolle, pomodori e pepe saltati in padella (Chakchouka) e gamberi fritti con salsa chermoula;
- Dal resto del mondo: Agnello con una riduzione di succo di menta e Moussaka di verdure.
Agli atleti verranno offerti anche alcuni pasti esclusivi. Sono stati pensati dagli chef Charles Guilloy, Stéphane Chicheri, Akrame Benallal, Amandine Chaignot e Alexandre Mazzia:
• Pollo tandir di Arkame Benallal
• Croissant con uovo in camicia, crema di carciofi, formaggio di capra e tartufo di Amandie Chaignot
• Nasello salato affumicato con tapioca in brodo vegetale di Alexandre Mazzia
• Panzanella di Stéphane Chicheri
• Patate dolci Zaatar con hummus e chimichurri di Charles Guilloy
Ma qual è l’alimentazione ideale per gli olimpionici impegnati a Parigi?
Gli esperti non hanno dubbi sul fatto che sia la dieta mediterranea quella migliore per lo sport. Pasta, pane e pizza, con frutta e verdura annesse. “Ma anche carne, soprattutto bianca, e pesce”. A dettare il menu ‘perfetto’ per gli atleti, che nei giorni scorsi si erano lamentati di qualità e quantità delle pietanze proposte dalla mensa olimpica, il nuovo medico della As Roma, Roberto Vannicelli.
Si, quindi, ai piatti tipici della cucina italiana “che piace in tutto il mondo”, dice Vannicelli, ma serve attenzione anche alle quantità. “Le porzioni devono essere adeguate alla tipologia dell’atleta e alla disciplina sportiva. L’alimentazione, infatti, fa parte dell’allenamento, specie quando si hanno gare così ravvicinate; quindi, non si ha tempo di recuperare pienamente, perché in certi sport, alle Olimpiadi, si gioca in giornate consecutive, al massimo un giorno sì e un giorno no, quindi la dieta fa parte proprio dello schema dell’allenamento”.
La disciplina sportiva va tenuta in considerazione per diversi elementi. Per esempio “per il pugilato, il judo, il karate è necessario stare sempre entro un certo range di peso, quindi bisogna controllare bene le porzioni. Non bisogna assolutamente esagerare e bisogna tenere conto persino degli intervalli tra un pasto e l’altro. Bisogna fare in modo che gli orari tra pranzo e cena siano molto ben calibrati, perché altrimenti c’è il rischio che si possa andare fuori peso”. Anche le porzioni dipendono dalla disciplina perché “un conto è fare il sollevatore di pesi, che ha necessità di quantità maggiori di cibo, un conto è fare la ginnastica artistica, che necessita di porzioni più calibrate e ridotte, anche se non troppo”.