Nasce a Parma la nuova laurea magistrale in Food Law: ecco di cosa si tratta

Il legame con il territorio è un aspetto centrale del progetto. Parma, situata nel cuore della Food Valley italiana
2 Ottobre 2024
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Food Law Canva

A partire da settembre 2024, l’Università di Parma ha inaugurato un corso di laurea magistrale innovativo, pensato per formare giuristi specializzati nel diritto alimentare. Il nuovo percorso di studi, attivato presso il Dipartimento di Giurisprudenza, Studi politici e internazionali dell’Ateneo, prenderà il nome di “Global Food Law: Sustainability Challenges and Innovation” e rappresenterà un unicum nel panorama accademico italiano.

L’Llm (Master of Laws) sarà un corso biennale, articolato in un primo anno in presenza a Parma e un secondo anno in modalità blended (misto tra lezioni in presenza e online). Le lezioni saranno tenute sia dai docenti del Dipartimento che da qualificati visiting professors provenienti da prestigiose università partner. Questo mix di esperienze e competenze ha come obiettivo principale la formazione di giuristi capaci di affrontare le sfide future, con particolare attenzione alla sostenibilità alimentare, alla sicurezza del cibo (food safety) e alla sicurezza alimentare (food security).

Un corso ispirato dalla Food Valley

Il legame con il territorio è un aspetto centrale del progetto. Parma, situata nel cuore della Food Valley italiana, rappresenta un’eccellenza nel settore alimentare e questo Dna ha ispirato la creazione di un corso che non si limita al diritto, ma spazia anche tra economia, sociologia, scienze politiche e nutrizione.

Il primo anno sarà focalizzato sugli aspetti giuridici, mentre il secondo anno offrirà un percorso interdisciplinare, con l’insegnamento di temi trasversali, come l’etichettatura degli alimenti o il benessere animale, affrontati sia da un punto di vista legale che nutrizionale o veterinario.

Uno degli aspetti più interessanti sarà l’analisi delle problematiche legate alla comunicazione nel settore alimentare, con un focus su come evitare la diffusione di fake news. Inoltre, sarà data particolare attenzione alla responsabilità sociale delle aziende alimentari, sempre più orientate verso scelte sostenibili.

Stage e opportunità internazionali

Durante il secondo anno, gli studenti avranno la possibilità di specializzarsi ulteriormente attraverso due percorsi: uno dedicato alla sostenibilità alimentare e uno focalizzato sull’innovazione. Si parlerà di Food design, di diritto della proprietà intellettuale (Ip law) e del potenziale utilizzo delle tecnologie di editing genetico da parte delle aziende del settore.

Non mancheranno opportunità di stage presso aziende partner, per permettere agli studenti di vivere un’esperienza pratica sul campo.

Le iscrizioni per gli studenti italiani sono state aperte nell’estate 2024 e chiuderanno il 18 ottobre, mentre per gli studenti internazionali saranno attive già da maggio. Sono previste borse di studio per studenti provenienti da Stati dell’Unione europea e da Paesi extra-Ue.

Requisiti di ammissione e sbocchi professionali

Per accedere al corso di laurea magistrale è richiesto il possesso di una laurea triennale o equivalente, con un voto minimo di 100/110 e una buona conoscenza della lingua inglese (livello B2). Gli studenti che non rispondono a questi requisiti potranno comunque accedere al corso previa verifica delle competenze.

Le prospettive occupazionali sono molteplici: i laureati potranno trovare impiego come funzionari e consulenti giuridici in ambito pubblico o privato, con una specializzazione nel diritto alimentare, nella sostenibilità e nell’innovazione. Le figure professionali formate dal corso potranno lavorare anche come esperti legali in aziende o in enti pubblici, con competenze che spaziano dalla gestione e controllo alla consulenza.

Per la città che Unesco ha designato Città creativa per la Gastronomia e dove operano alcune delle più grandi aziende italiane del settore si tratta di una nuova sfida, così da colmare il gap formativo su questi temi rispetto ad altri grandi atenei stranieri.

Tra i docenti chiamati a dar vita al Corso, con la responsabilità scientifica della professoressa Lucia Scaffardi, ordinario di Diritto Pubblico Comparato in Unipr e con un advisory board che può contare sulla riconosciuta esperienza di Sumantra Ray, Aeyel Gross, Michela Petronio e Pierluigi Petrillo, anche il visiting professor Bernd van der Meulen, autentica autorità in materia di food law e numerosi esperti in diritto alimentare, animal welfare, climate change e food waste e agritech.

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