Perché i ciclisti salveranno l’ambiente (non solo pedalando)

La mountain bike si trasforma in un movimento di attivismo per la tutela del paesaggio e della biodiversità
10 Marzo 2025
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Bicicletta Mountain Bike Bosco

Si potrebbe pensare ai biker come semplici appassionati della velocità su sentieri sterrati, alla ricerca di adrenalina e performance. Ma la realtà racconta una storia ben diversa. Un numero crescente di ciclisti di montagna sta diventando protagonista di una rivoluzione verde, trasformando la loro passione per i trail in un impegno concreto per la salvaguardia ambientale. La loro relazione con la natura non si esaurisce nel semplice atto di percorrere i sentieri: i biker vedono nei paesaggi che attraversano un’estensione del proprio essere, un luogo di connessione, rifugio e scoperta.

Un recente report curato da Rupert Barry, vincitore del “Take Care of Your Trails Protect and Preserve Award” e sostenuto da Imba Europe, evidenzia come la comunicazione e la narrazione possano cambiare il ruolo della mountain bike nella protezione e nel ripristino della natura. La ricerca mette in luce un dato fondamentale: i rider non percepiscono i sentieri solo come percorsi sportivi, ma come spazi di esperienza immersiva con l’ambiente. Tuttavia, la comunicazione attuale si limita spesso a incoraggiare una riduzione dell’impatto ambientale, senza promuovere attivamente un coinvolgimento più profondo nella tutela della natura.

Ecco allora la necessità di una svolta: un passaggio dalla comunicazione “transazionale” alla comunicazione “relazionale”, che crei un senso di appartenenza condiviso e responsabilità collettiva tra biker, gestori del territorio e comunità locali. Cambiando il modo in cui si parla di sentieri e natura, si può davvero dare forza ai biker nel proteggere i paesaggi che amano, oggi e per le generazioni future.

La bicicletta come strumento di attivismo ambientale

La crescita della mountain bike come fenomeno globale avviene in un contesto di crisi climatica e perdita di biodiversità, che minacciano la salute dei sentieri e degli ecosistemi in cui si sviluppano. Tempeste più frequenti, malattie degli alberi, erosione del suolo e incendi rappresentano rischi concreti per i trail, con impatti non solo sulla pratica sportiva, ma anche sulla salute degli ambienti naturali.

Tuttavia, questa comunità non si limita a osservare passivamente questi cambiamenti. Sempre più biker si organizzano per ripristinare e mantenere i sentieri, piantare alberi, rimuovere rifiuti e collaborare con esperti ambientali per rendere il loro impatto positivo. La cultura della mountain bike, meno rigida rispetto a sport più istituzionalizzati, offre margini di innovazione e adattamento, rendendo i biker una forza propulsiva per una nuova consapevolezza ambientale.

Il rapporto “Singletrack Mind” mostra che la connessione con la natura vissuta dai rider ha un carattere quasi rituale: il passaggio stagionale dei paesaggi, il silenzio dei boschi, l’osservazione della fauna selvatica sono tutti elementi che rafforzano il senso di appartenenza al territorio. E questo sentimento di connessione può essere il motore di un cambiamento significativo.

Dal rispetto passivo all’azione concreta

Un aspetto cruciale emerso dalla ricerca è la necessità di spostare il focus della comunicazione: non più solo riduzione dell’impatto ambientale, ma coinvolgimento attivo dei biker nella tutela del territorio.

Molti ciclisti si sentono già responsabili della protezione della natura, ma manca spesso una struttura chiara che li aiuti a tradurre questa responsabilità in azione concreta. In questo contesto, iniziative come il programma “Take Care of Your Trails” giocano un ruolo essenziale nel fornire strumenti e modelli operativi per il coinvolgimento della community.

Dai sondaggi emerge che oltre il 75% dei biker intervistati ritiene che proteggere la natura nei luoghi di riding non debba essere solo responsabilità dei gestori del territorio, ma che debba coinvolgere anche le comunità di ciclisti. Il problema non è la mancanza di volontà, ma piuttosto la carenza di narrazioni efficaci che mettano in evidenza il ruolo positivo che i biker possono avere nel ripristino ambientale.

Una comunicazione più orientata alla collaborazione potrebbe incentivare iniziative come il monitoraggio partecipativo della biodiversità lungo i trail, la creazione di sentieri a basso impatto ambientale e il supporto a politiche locali per la protezione delle aree naturali. La mountain bike può diventare una leva per costruire una nuova relazione tra sport, territorio e attivismo ambientale.

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