Poche cose non conoscono crisi in Italia, e una di queste è il turismo, pandemie permettendo. Sotto la spinta dell’evoluzione tecnologica e dei nuovi interessi delle persone, anche questo settore sta cambiando, ma è soprattutto il futuro a riservare grandi novità.
Quali saranno allora le 10 professioni più richieste nel mondo del turismo? Scopriamolo con il rapporto di Randstad Research intitolato “Viaggio nel turismo del prossimo decennio”, in cui vengono analizzate le professioni emergenti nel settore. Spoiler: alcune vi lasceranno a bocca aperta.
Le 10 professioni del futuro
- Destination Manager: questo professionista sviluppa strategie innovative per promuovere destinazioni turistiche, utilizzando tecnologie come intelligenza artificiale e realtà aumentata. Si impegna per una sostenibilità ambientale e sociale, collaborando con le comunità locali e gestendo gli eventuali momenti di difficoltà per garantire la sicurezza delle attività turistiche;
- Esperto di turismo sostenibile: guida i viaggiatori verso pratiche più responsabili, monitorando e riducendo l’impatto ambientale. Lavora con le comunità locali per sviluppare strategie di turismo equo, promuovendo un approccio olistico che integra la sostenibilità in tutta la catena del valore turistico;
- Gestore di Centri per Workation: collabora con aziende e comunità per creare spazi di lavoro dinamici per professionisti in smart working. Utilizza tecnologie avanzate per offrire esperienze flessibili e integrate con soluzioni di benessere, promuovendo la produttività in ambienti ispirazionali e sostenibili;
- Gestore di Glamping: sviluppa esperienze uniche all’aperto combinando lusso e sostenibilità. Lavora con designer e architetti per creare sistemazioni eco-friendly e si adatta alle nuove tendenze del turismo esperienziale;
- Consulente di viaggi virtuali: organizza esperienze di viaggio immersive sfruttando tecnologie avanzate, offrendo ai viaggiatori l’opportunità di esplorare destinazioni in modo innovativo e coinvolgente;
- Guida esperienziale: creano esperienze memorabili per i viaggiatori, offrendo tour personalizzati che superano la semplice informazione storica. Utilizza narrazioni coinvolgenti, attività interattive e incontri con residenti locali per immergere i visitatori nella cultura e nella storia del luogo, lasciando un’impressione unica;
- Agente di turismo olfattivo: focalizzato su esperienze di viaggio multisensoriali, progetta itinerari che includono profumi unici da giardini, mercati delle spezie e laboratori di profumeria. Utilizza anche oli essenziali e aromi naturali per stimolare i sensi e creare connessioni emotive con le destinazioni visitate;
- Esperto in salute e sicurezza dei viaggiatori: la pandemia ha segnato profondamente il nostro approccio ai viaggi. Questa figura si occupa di integrare tecnologie avanzate, come intelligenza artificiale e analisi dei big data, per valutare i rischi per la salute durante i viaggi. Collabora con autorità sanitarie e organizzazioni internazionali per sviluppare sistemi di monitoraggio e risposta rapida alle emergenze sanitarie, offrendo consulenza personalizzata e servizi di telemedicina;
- Gestore di esperienze ecoturistiche: utilizza tecnologie come sensori ambientali per monitorare e proteggere gli ecosistemi. Collabora con comunità locali per sviluppare iniziative turistiche sostenibili che portano benefici economici e sociali, promuovendo la consapevolezza ambientale e la conservazione della biodiversità attraverso esperienze educative immersive;
- Gestore di viaggi spaziali: last but not least. È probabilmente la figura più particolare di questa lista. Il gestore di viaggi spaziali organizza (o, meglio, organizzerà) esperienze uniche nello spazio, sfruttando tecnologie innovative per offrire ai viaggiatori avventure indimenticabili. Dovrà inoltre collaborare con agenzie spaziali e fornitori di servizi aerospaziali per rendere questa tipologia di turismo, che ora si prospetta di nicchia, accessibile a un pubblico più ampio.
L’importanza del turismo: qualche numero
Il turismo è un settore cruciale per l’Italia, non solo per il suo valore economico, ma anche per il suo impatto culturale e sociale. Attualmente, il settore impiega circa 1,7 milioni di persone, rappresentando il 4% del Pil.
Le previsioni per l’estate 2024 sono incoraggianti. Secondo la Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, si stimano circa 215 milioni di presenze turistiche nel nostro Paese, segnando un incremento dell’1,6% rispetto al 2023. Questo aumento è un segnale positivo, soprattutto considerando la crescita del turismo internazionale, che ha registrato un +4%. Tuttavia, il turismo interno mostra una lieve flessione (-0,8%), un dato che invita le istituzioni a riflettere e che porta fuori dalla penisola il relativo giro di denaro.
La spesa turistica nel trimestre estivo, da giugno ad agosto, è prevista intorno ai 62 miliardi di euro, una cifra significativa che include 11,7 miliardi destinati esclusivamente a bar e ristoranti.
Negli ultimi anni, il comparto turistico ha subito profonde trasformazioni. La digitalizzazione ha rivoluzionato il modo in cui i turisti pianificano e prenotano i loro viaggi, rendendo le informazioni più accessibili e il processo di prenotazione più semplice. Anche la crescente verso la sostenibilità ha spinto molti operatori a riconsiderare le loro pratiche, promuovendo esperienze ecologiche e responsabili, come emerge dai dieci lavori del futuro nel settore del turismo segnalati da Randstad. Stanno avendo sempre più successo il turismo esperienziale, che mette al centro l’interazione e l’immersione nelle culture locali, e il turismo di prossimità che porta i viaggiatori a riscoprire le bellezze che hanno vicino, spesso nei piccoli borghi o comunque in località poco contaminate.
Dall’inizio del nuovo millennio, il numero di occupati nel turismo è aumentato in modo significativo, passando da poco più di un milione a 1,7 milioni nel 2022. Questo incremento è stato costante, eccezion fatta per il periodo della pandemia, che ha avuto un impatto devastante su molti aspetti dell’industria.
Settori e parità di genere
La maggior parte dei lavoratori nel settore (64,9%) è impiegata nella ristorazione, seguita dal settore dell’alloggio (16,1%) e dalle attività sportive, di intrattenimento e divertimento (8,4%). È interessante notare come il panorama occupazionale sia caratterizzato da una quasi totale parità di genere, con il 50,2% di uomini e il 49,8% di donne, anche se ci sono differenze significative tra i vari settori. Ad esempio, la ristorazione tende ad avere una maggiore presenza femminile, mentre in altre aree come la gestione alberghiera i dati possono variare.
Inoltre, la forza lavoro nel turismo è per lo più italiana (84,8%), ma con una bassa componente giovanile (solo il 12,9% sono giovani). Questa situazione pone una sfida importante: come attrarre nuove generazioni nel settore, garantendo al contempo che le competenze richieste siano in linea con le nuove esigenze del mercato. La forte stagionalità del settore influisce anche sulla durata dei contratti: nei trimestri di alta stagione, le cessazioni di contratti attivati nei sei mesi precedenti possono oscillare tra il 40% e il 60% del totale, evidenziando la precarietà che molti lavoratori devono affrontare.
Per tamponare effetti del genere, sarà meglio prepararsi sulle professioni del futuro e andare incontro alle nuove esigenze dei giovani sul posto di lavoro.