Giornata Internazionale della Montagna, cinque lezioni per la vita e il lavoro

Preparazione, resilienza, capacità di adattamento e lavoro di squadra: sono molte le cose in comune tra carriera ed escursionismo, come tanti sono i benefici per la vita di tutti i giorni
11 Dicembre 2024
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Montagna

Riduzione dello stress, miglioramento della salute fisica e mentale, aumento della creatività: la montagna fa bene, e non occorre essere Messner per scoprire i suoi benefici. Se per tanti anni infatti l’alta quota in Italia è stata un po’ ‘un figlio di un dio minore’, spesso messa in ombra dal mare, in seguito alla pandemia gli italiani hanno scoperto la sua bellezza e i suoi vantaggi per corpo e mente. Che faccia bene non lo dice solo la saggezza popolare, ma lo confermano studi e testimonianze di chi ha fatto delle vette una palestra di vita. A ricordarcelo, proprio oggi, la Giornata Internazionale della Montagna.

La montagna come antidoto allo stress

Un recente studio del National Geographic dal titolo “Why hiking is uniquely beneficial for your body and your brain“, ha messo in evidenza che il contatto con l’ambiente montano è un toccasana per corpo e mente. Non si tratta solo di migliorare la salute fisica – rafforzando cuore, muscoli ed equilibrio – ma di ottenere un reset mentale, riducendo lo stress, l’ansia e la depressione. L’aria fresca e l’assenza di inquinamento acustico abbassano i livelli di cortisolo, mentre la vastità dei paesaggi invita a uscire dalla routine e ampliare le prospettive. Il movimento inoltre rafforza la memoria, le capacità cognitive e le abilità di risoluzione dei problemi.

Montagna e lavoro: un parallelismo sorprendente

E le cime, più o meno alte, possono aiutare anche sul lavoro, come dimostra l’esperienza di Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia, e di Mattia Conte, esperto scalatore. Le sfide di un sentiero, soprattutto se alpino, somigliano molto a quelle di una giornata lavorativa: preparazione, resilienza, capacità di adattamento e lavoro di squadra sono competenze necessarie per entrambe le avventure. Per Honegger, che si è cimentato in un’escursione in Nepal con la famiglia, la montagna non è solo una conquista personale, ma un modo per ricaricare corpo e mente: “Ogni passo mi ha insegnato a gestire la fatica e a rimanere concentrato sugli obiettivi”.

Dice Honegger: “Da appassionato di mare, non avrei mai immaginato di cimentarmi in un’avventura in montagna. Tuttavia, con Richmond Italia, ho deciso di sostenere l’impresa di Mattia Conte, anche lui velista e amante del mare, che si appresta ad affrontare gli 8000 metri dell’Annapurna. Per me, salire in montagna è stata un’esperienza unica e affascinante. Nonostante la preparazione, affrontare la salita è stato impegnativo: man mano che si guadagna quota, l’aria diventa sempre più rarefatta, e ogni respiro si fa più difficile”.

In montagna come a lavoro, la preparazione è fondamentale: il tipo di percorso o il clima determinano cosa mettere nello zaino, così come ogni cliente ha determinate esigenze, e in entrambi i casi è necessario liberarsi del superfluo. Anche l’adattabilità agli imprevisti è altrettanto necessaria, sia durante un’escursione che in ambito lavorativo, senza dimenticarsi l’importanza di godersi il cammino, il viaggio, celebrando anche i piccoli traguardi.

Mattia Conte, che si prepara a scalare l’Annapurna in inverno, ci ricorda che la montagna insegna anche umiltà e rispetto. “Non si conquista mai una vetta da soli. Il lavoro di squadra e la fiducia reciproca sono tutto, in alta quota come in azienda”. Per chi guida team o progetti, il messaggio è chiaro: imparare dalla montagna significa rafforzare il proprio stile di leadership e ispirare chi ci circonda.

Cinque lezioni dalle vette da applicare al lavoro

Ma ecco, secondo gli esperti, i cinque principali benefici della montagna da applicare anche nella vita professionale:

Gestione dello stress
La montagna invita a rallentare, ad ascoltare il respiro. Nel lavoro, introdurre pause rigenerative o momenti di disconnessione digitale, come brevi ritiri in ambienti naturali, può migliorare il processo decisionale.

Resilienza
Ogni passo su un terreno difficile insegna a non arrendersi. Per i team aziendali, workshop in ambienti naturali possono trasformarsi in allenamenti per affrontare situazioni critiche.

Creatività in cammino
Camminare stimola nuove idee. Pianificare brainstorming e riunioni strategiche in ambienti naturali può generare soluzioni innovative e favorire una visione fuori dagli schemi.

Benessere fisico
L’attività fisica migliora l’energia fisica e quella mentale. Eventi aziendali di team building che includono trekking o escursioni possono aumentare la coesione del gruppo.

Connessione con i valori profondi
La maestosità delle vette spinge a riflettere su se stessi e a rivedere priorità e obiettivi. Questa introspezione può essere integrata nei percorsi di leadership, per uno stile più empatico e orientato al cliente.

L’importante, sottolinea ancora Hodegger, è avere sempre presente che viene prima la persona e poi il o la manager: dalla sua esperienza di scalata, “il primo insegnamento che mi viene in mente è quanto la montagna mi abbia ispirato, spingendomi ad affrontare nuove fatiche, sfide e obiettivi, ancor prima che come manager, come essere umano”.

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