Dieta vegana e vegetariana per i bambini: fa bene o fa male? Cosa dice la scienza

Salute cardiovascolare migliore, ma attenzione ai cinque nutrienti da integrare: lo studio
15 Dicembre 2025
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Bimba mangia verdure canva

L’alimentazione a base vegetale è sicura per la crescita di un bambino? La scienza risponde con chiarezza: “Sì, ma solo a patto di non improvvisare”. La più grande metanalisi mai realizzata sull’argomento ha confermato che queste diete sono adeguate e offrono vantaggi per la salute cardiovascolare, ma espongono a rischi di carenze di vitamine se non sono gestite con rigore e integrazione.

Il dibattito sull’idoneità delle diete vegetariane (più esattamente latto-ovo-vegetariane) e vegane, durante l’infanzia e l’adolescenza, è sempre acceso. Per fare luce, un team internazionale di ricercatori composto da studiosi dell’Università degli studi di Firenze e di Milano, in collaborazione con la Deakin University australiana e la New York University statunitense, ha raccolto e analizzato i dati di 59 studi che hanno coinvolto oltre 48.000 giovani in tutto il mondo. Il verdetto è un bilancio tra benefici e rischi che richiede attenzione e pianificazione.

Cuore più forte e meno sovrappeso

Per i genitori che scelgono la strada dell’alimentazione “plant-based” per ragioni etiche, ambientali o salutistiche, la ricerca offre motivazioni positive. I bambini e gli adolescenti vegetariani e vegani hanno mostrato profili di salute cardiovascolare migliori rispetto ai loro coetanei onnivori. In particolare, sono stati riscontrati livelli più bassi di colesterolo totale e di colesterolo Ldl, spesso definito come il colesterolo “cattivo”.

I giovani che seguono diete a base vegetale tendono, inoltre, ad avere una corporatura più snella, con minori indici di massa corporea e una minore massa grassa. Nonostante i bambini che crescono con una dieta vegetariana o vegana risultassero essere leggermente più bassi e con un peso inferiore alla media, la maggior parte dei valori di crescita si manteneva comunque all’interno degli intervalli pediatrici di riferimento.

Infine, queste diete sono intrinsecamente più ricche di fibre, folati, vitamina C e magnesio.

I 5 nutrienti da monitorare

Il punto cruciale evidenziato dalla meta-analisi è che questi benefici sono ottenibili solo se si evita il rischio di carenze, il vero tallone d’Achille delle diete non pianificate. I ricercatori hanno riscontrato un’assunzione inferiore di diversi nutrienti essenziali per la crescita:

  1. Vitamina B12
    Poiché questa vitamina è carente in queste diete, è considerata la preoccupazione più critica. I bambini vegani, in particolare, presentavano carenze di Vitamina B12 più elevate. È essenziale usare integratori o alimenti a supporto, al punto tale che i bambini vegani possano raggiungere o superare il valore di Vitamina B12 degli onnivori.
  2. Ferro e anemia
    Nonostante l’assunzione di ferro dietetico sia risultata spesso più alta, sia i latto-ovo-vegetariani che i vegani mostravano livelli di ferritina (cioè le riserve di ferro nel corpo) più bassi e maggiori probabilità di carenza di ferro e anemia. Questo accade perché il ferro di origine vegetale viene assorbito meno efficacemente di quello di origine animale.
  3. Calcio e Vitamina D
    Entrambi sono cruciali per la mineralizzazione ossea durante l’infanzia. Il calcio è emerso essere particolarmente basso nei valori dei bambini vegani. I latto-ovo-vegetariani mostravano anche un contenuto minerale osseo (Bbc) inferiore.
  4. Iodio e zinco
    Anche questi micronutrienti erano spesso al limite inferiore delle quantità raccomandate.

L’approccio consigliato è la “pianificazione”

La conclusione degli esperti è che le diete vegetariane e vegane possono essere ricche di nutrienti e supportare una crescita sana. Tuttavia, data l’elevata necessità nutrizionale nell’infanzia e nell’adolescenza, l’elemento fondamentale è la pianificazione dietetica attenta.

Per le famiglie, ciò significa che l’approccio non può essere lasciato al caso: è necessario assicurare che i nutrienti cruciali (B12, calcio, iodio, ferro e zinco) siano forniti attraverso degli integratori. Questo è tanto più importante in Italia, dove – spiegano i ricercatori – una recente indagine ha rivelato che quasi la metà dei genitori che seguono queste diete ha riferito difficoltà nel ricevere una guida nutrizionale adeguata dai pediatri.

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