Quali sono le lauree più pagate in Italia? Una domanda importante per i giovani che vogliono capire se ha senso restare nella penisola o se le proprie passioni vengono pagate troppo poco rispetto ai prezzi di beni e servizi che, a differenza dei salari, crescono costantemente.
Secondo il Rapporto Almalaurea del 2024, tra le lauree più richieste e remunerative ci sono quelle in:
- Ingegneria industriale e dell’informazione;
- Informatica e Ict (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione);
- Architettura e Ingegneria Civile.
Entriamo subito nel vivo della questione lasciando spazio ai numeri.
Le professioni e i percorsi di laurea più retribuiti
Il rapporto AlmaLaurea del 2024 evidenzia anche le professioni più remunerative cinque anni dopo il conseguimento del titolo. Tra questi ci sono:
- Ingegneria industriale e dell’informazione, con una media di 1.893 euro netti al mese
- Informatica e tecnologie Ict con 1.851 euro
- Area economica con 1.706 euro
- Architettura e ingegneria civile con 1.680 euro
- Lauree nel settore scientifico: 1.625 euro
- Settore politico-sociale e della comunicazione 1.564 euro
- Ambito agrario-forestale 1.534 euro
- Medico-sanitario 1.489 euro
- Ambito linguistico 1.449 euro
- Arte e design 1.409 euro
- Settore delle scienze motorie e sportive 1.407 euro
- Letterario-umanistico 1.399 euro
- Psicologico 1.331 euro
- Educazione e formazione 1.306 euro
Una speciale distinzione la meritano le lauree magistrali a ciclo unico, in particolare nei settori medico e farmaceutico, dove si offrono stipendi medi mensili di 1.898 euro, seguiti dal settore veterinario con 1.774 euro.
A un anno dal titolo, la retribuzione mensile netta è pari, in media, a 1.384 euro per i laureati di primo livello e a 1.432 euro per quelli di secondo. A 5 anni, invece, a 1.706 euro per i laureati di primo livello e a 1.768 euro per quelli di secondo.
Anche per i percorsi meglio retribuiti, l’Italia è nettamente indietro rispetto ad altri Paesi europei (infatti la fuga dei cervelli non si arresta neanche con gli incentivi per farli restare o rientrare in Italia). Non c’è da sorprendersi, dunque, se i neolaureati italiani sono sempre meno disposti ad accettare stipendi da 1.250 euro netti al mese, anche se hanno appena conseguito il titolo.
I settori più richiesti
Le scelte universitarie sono spesso guidate da due principali motivazioni: le possibilità lavorative offerte dal percorso di studi e le inclinazioni personali. In un contesto competitivo e certamente particolare come quello italiano, è opportuno tenere in giusta considerazione anche i settori più richiesti. Ma quali sono? Tra i settori più richiesti ci sono:
- Discipline economico-statistiche con una richiesta annua tra 36.100 e 39.800 unità
- Settore giuridico e politico-sociale con richieste tra 39.400 e 39.900 unità
- Area medico-sanitaria con una domanda annua tra 33.500 e 35.500 unità
- Ingegneria con una richiesta tra 31.500 e 34.600 unità
- Insegnamento e formazione con una domanda tra 24.600 e 25 mila unità
Il Rapporto Excelsior “Scenari per l’orientamento e la programmazione della formazione” offre un’analisi dettagliata delle lauree più richieste nel mercato del lavoro tra il 2024 e il 2028. I percorsi di studio più ricercati sono quelli in ambito economico-statistico, seguito da insegnamento e formazione, comprese scienze motorie, e dal settore medico-sanitario su cui aumenta la pressione.
Lo stato delle lauree in Italia
Stipendi e possibilità occupazionali sono il riflesso delle esigenze del mercato, dove resta costante l’ascesa dello sviluppo tecnologico.
Informatica e tecnologie Ict
Come ci si aspettava, tra le più richieste ci sono le lauree in informatica e tecnologie Ict. In un’epoca dominata dalla digitalizzazione, le aziende cercano esperti capaci di gestire e proteggere dati, sviluppare software innovativi e guidare la trasformazione digitale.
Ingegneria industriale e dell’informazione
Altro settore molto richiesto è l’ingegneria industriale e dell’informazione. Le competenze acquisite in questo ambito sono fondamentali per progettare e ottimizzare processi produttivi e sistemi complessi in vari settori, dall’automazione alla robotica.
Architettura ed economia
Da non sottovalutare le lauree in architettura e ingegneria civile che offrono una formazione multidisciplinare, combinando competenze tecniche, scientifiche e artistiche. Questi professionisti sono in grado di progettare edifici e gestire progetti complessi con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale, altro pilastro sempre più centrale per la strategia aziendale.
Spiccano anche le competenze economiche e gestionali, specie in un contesto composto da un mondo globalizzato. I laureati in Economia e Management sono richiesti per la loro capacità di analizzare dati economici, gestire risorse e prendere decisioni strategiche.
Il tasso di occupazione dei laureati in Italia
Secondo l’Istat, nel 2022 il tasso di occupazione dei laureati in Italia ha raggiunto il 74,6%, segnando un aumento significativo rispetto all’anno precedente. Questa percentuale supera di 4 punti il livello precrisi del 2008, sebbene restino ancora distanze rispetto alla media europea, con l’Ue che registra un tasso di occupazione dell’89,3% per i laureati tra i 30 e i 34 anni. La disparità territoriale è evidente, con il Mezzogiorno che presenta un tasso di occupazione del 69,9%, contro l’89,2% del Nord.
Il tasso di occupazione dei laureati per AlmaLaurea
Il Rapporto sulla Condizione Occupazionale dei Laureati di AlmaLaurea 2024 mostra che il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo è del 75,4% per i laureati di primo livello, del 77,1% per quelli di secondo livello. A tre anni dalla laurea, questi valori salgono rispettivamente al 90,3% e all’85,9%. Il rapporto evidenzia anche gli straordinari risultati del Politecnico di Bari, che nel 2023 è risultato primo politecnico in Italia per assunzioni dei neolaureati entro un anno dal conseguimento del titolo magistrale. Su 10 ex alunni del PoliBa, più di 9 trovano lavoro al massimo entro 365 giorni da quello memorabile fatto di corone, alloro e anni di studio premiati.
Tornando all’analisi sulla penisola, tra i laureati magistrali biennali del 2016 intervistati cinque anni dopo il conseguimento del titolo, i gruppi disciplinari con i tassi di occupazione più alti sono Ingegneria industriale e dell’informazione (95,6%); Informatica e tecnologie Ict (94,6%); Architettura ingegneria civile (92,5%); Settore economico (91,2%); Settore medico sanitario e farmaceutico (90,9%).
Ancora una volta emerge l’importanza delle discipline Stem: le relative lauree magistrali presentano un tasso di occupazione pari all’86,5%. Anche i laureati magistrali a ciclo unico mostrano alti tassi di occupazione, con il settore medico e farmaceutico al 92,9%, seguito dall’architettura e ingegneria civile al 92%.