Provare ansia sul posto di lavoro è un fenomeno diffuso che può influenzare negativamente le prestazioni e il benessere generale del dipendente. Sebbene un certo grado di ansia sia normale e persino utile per mantenere una motivazione adeguata, quando diventa opprimente può interferire con la capacità di concentrarsi e svolgere il proprio lavoro in modo efficace.
Secondo il dottor Asim Shah, professore e vicepresidente esecutivo del Dipartimento di Psichiatria e Scienze comportamentali del Baylor College of Medicine a Houston, in Texas, l’ansia lavorativa può manifestarsi in molte forme e avere cause diverse, ma ci sono strategie per gestirla e affrontarla.
Le cause dell’ansia a lavoro
L’ansia lavorativa può essere scatenata da numerosi fattori legati all’ambiente professionale. Elementi come i rapporti con i colleghi, un superiore particolarmente esigente o lo stress derivante da piccoli compiti quotidiani e grandi progetti possono tutti contribuire a generare ansia. L’ambiente di lavoro, che dovrebbe favorire la produttività e la collaborazione, a volte può diventare una fonte di disagio emotivo.
I ritmi frenetici, le aspettative elevate e la pressione per raggiungere risultati possono far crescere un senso di preoccupazione continuo. Questa ansia non deriva necessariamente da situazioni oggettivamente difficili: anche il semplice pensiero di dover affrontare un compito può diventare una fonte di stress per alcune persone. Per esempio, una presentazione pubblica o una scadenza imminente potrebbero generare ansia anche se l’individuo è preparato.
È quindi importante riconoscere che l’ansia non è sempre legata alla complessità del lavoro, ma può emergere in qualsiasi contesto professionale.
Segnali di ansia lavorativa
Riconoscere i segnali dell’ansia sul lavoro è il primo passo per gestirla. Alcuni sintomi comuni includono sentirsi costantemente nervosi o preoccupati, manifestare cambiamenti fisici come sudorazione eccessiva o tremori, e pensare ossessivamente a un compito. Spesso, queste preoccupazioni si accompagnano a una diminuzione dell’interesse per il proprio lavoro, rendendo difficile concentrarsi e mantenere la motivazione.
Uno studio condotto da Axa e Ipsos su un campione di 16.000 persone tra i 18 e i 75 anni in 16 Paesi, tra cui l’Italia, che ha rilevato che il 76% dei lavoratori italiani manifesta disturbi mentali legati al lavoro come ansia e stress.
Il dottor Shah sottolinea che, quando l’ansia diventa così opprimente da interferire con le normali funzioni lavorative quotidiane, può essere necessario intervenire. In casi estremi, i dipendenti possono arrivare a evitare certe attività lavorative o a procrastinare in modo cronico, peggiorando ulteriormente il proprio stato emotivo. Se questi sentimenti persistono per più di sei mesi, Shah consiglia di cercare un aiuto professionale per affrontare la situazione.
Quando cercare aiuto professionale
Affrontare l’ansia sul posto di lavoro non significa necessariamente cambiare lavoro. Molte persone possono gestire e superare questo problema con il giusto supporto. Il dottor Shah consiglia di rivolgersi a un terapeuta, specialmente se l’ansia è presente da un periodo prolungato.
La psicoterapia può aiutare a esplorare le cause profonde dell’ansia e a sviluppare strategie di coping efficaci. In alcuni casi, può essere consigliabile considerare la gestione farmacologica, sotto la supervisione di un medico. Un’analisi dell’Osservatorio Nazionale della Salute segnala un aumento delle diagnosi di problemi legati alla salute mentale sul lavoro del 109,7%, soprattutto nelle grandi città come Milano.
Molti datori di lavoro offrono anche programmi di assistenza ai dipendenti, che includono il supporto psicologico. Questi servizi, spesso disponibili gratuitamente o a basso costo, permettono ai lavoratori di accedere a risorse professionali che possono aiutarli a gestire l’ansia in modo più sano.
Strategie per gestire l’ansia a lavoro
Oltre a cercare aiuto professionale, esistono strategie pratiche che chiunque può implementare per gestire l’ansia lavorativa. Il dottor Shah suggerisce di suddividere i compiti più complessi in piccole parti gestibili. Questa tecnica permette di affrontare il lavoro in modo meno opprimente e di evitare il sovraccarico mentale. Stabilire piccoli obiettivi settimanali e premiarsi quando si raggiungono può inoltre migliorare la motivazione e ridurre la pressione.
Un’altra tecnica efficace è l’espressione delle proprie emozioni. Tenere un diario delle proprie sensazioni o parlare apertamente con una persona di fiducia può essere un ottimo modo per elaborare i sentimenti di ansia. Esprimere le emozioni, piangere o ridere con un amico, può liberare tensioni accumulate e permettere di affrontare le sfide lavorative con una nuova prospettiva.
Shah raccomanda anche di adottare abitudini di vita sane, come fare attività fisica, dormire a sufficienza e prendersi del tempo per attività che portano piacere e rilassamento. Questi cambiamenti nel proprio stile di vita possono contribuire a ridurre l’impatto dell’ansia.
L’importanza di stabilire limiti
Un aspetto cruciale nella gestione dell’ansia sul posto di lavoro è la capacità di stabilire limiti chiari. Spesso, il sovraccarico di lavoro è una delle cause principali di ansia. Imparare a dire “no” quando necessario e a gestire le proprie responsabilità in modo equilibrato può prevenire il burnout.
È importante capire che lavorare al massimo delle proprie capacità non significa necessariamente sovraccaricarsi di compiti impossibili. Impostare limiti realistici può proteggere la salute mentale e mantenere la produttività.
L’ansia sul posto di lavoro è un problema comune, che interessa circa il 60% dei lavoratori. Tuttavia, come sottolinea il dottor Shah, non è una condizione irrisolvibile. Attraverso una combinazione di strategie personali, supporto professionale e uno stile di vita equilibrato, è possibile gestire l’ansia e prevenire che influisca negativamente sulle prestazioni lavorative. Affrontare l’ansia con consapevolezza e proattività è essenziale per mantenere il benessere sul lavoro e continuare a crescere professionalmente.