Nel 2025, il calcio femminile europeo non si limiterà a giocare per la gloria. Per la prima volta, giocherà anche per un riconoscimento economico che ha il sapore della giustizia. Con un montepremi da 41 milioni di euro, Uefa Women’s Euro 2025 si prepara a diventare il torneo più ricco della storia del calcio femminile europeo. Ma dietro i numeri, c’è molto di più: c’è un cambio di paradigma.
Un salto che non è solo economico
Nel 2017, il montepremi era di appena 8 milioni. Nel 2022, era salito a 16. Oggi, con 41 milioni sul piatto, l’aumento è del 156% rispetto alla scorsa edizione. Ma la vera notizia è che, per la prima volta, le calciatrici riceveranno una quota garantita di questi premi.
Ogni squadra qualificata riceverà 1,8 milioni di euro solo per la partecipazione alla fase finale. A questi si aggiungono bonus per le prestazioni: 100.000 euro per ogni vittoria nella fase a gironi, 50.000 per ogni pareggio, e premi crescenti per ogni turno superato. Una squadra che dovesse vincere tutte le partite e sollevare il trofeo potrebbe incassare fino a 5,1 milioni di euro.
Le protagoniste finalmente premiate
Per anni, le calciatrici hanno giocato per la maglia e per la passione, spesso senza alcuna garanzia economica. Ora, le federazioni dovranno destinare tra il 30% e il 40% dei premi ricevuti alle proprie atlete. Per chi arriva alle fasi finali, la Uefa raccomanda di salire almeno al 35%.
È un cambiamento che va oltre il denaro: è un riconoscimento formale del valore delle giocatrici, del loro ruolo centrale nel successo delle nazionali. È anche un incentivo alla trasparenza e alla contrattazione collettiva, laddove esistano sindacati o rappresentanze delle atlete.
I club non restano a guardare
Il calcio femminile si regge ancora in gran parte sui club, spesso semi-professionistici, che formano e sostengono le giocatrici. Per questo, Uefa ha deciso di aumentare anche i benefit destinati a loro: da 4,5 milioni nel 2022 a 9 milioni nel 2025.
Ogni club riceverà 985 euro al giorno per ogni calciatrice convocata, per tutta la durata del torneo, inclusi i giorni di preparazione e viaggio. Il minimo garantito è di 19.700 euro per chi esce ai gironi, ma può arrivare fino a 36.445 euro per una giocatrice che arriva in finale.
Un segnale importante: il successo delle nazionali si costruisce nei campi di provincia, nei centri sportivi, nei club che spesso lavorano nell’ombra.
Un miliardo per il futuro
Uefa ha annunciato un investimento di un miliardo di euro per lo sviluppo del calcio femminile tra il 2024 e il 2030. Non si tratta solo di premi, ma di infrastrutture, visibilità, formazione. È un piano ambizioso, che punta a rendere il calcio femminile non solo sostenibile, ma competitivo e attrattivo.
“Unstoppable”: la strategia per un calcio femminile senza limiti
Dietro l’aumento dei premi e degli investimenti, c’è una visione strutturata: si chiama ‘Unstoppable’ ed è la strategia Uefa per il calcio femminile 2024–2030. L’obiettivo? Rendere il calcio lo sport di squadra più praticato da donne e ragazze in ogni Paese europeo, con sei campionati professionistici pienamente sviluppati e almeno 5.000 calciatrici professioniste attive nel continente.
Il piano si articola su quattro obiettivi principali:
• Espandere la partecipazione: più percorsi per giocatrici, allenatrici e arbitre, dal grassroots all’élite.
• Rendere l’Europa la casa delle migliori calciatrici del mondo, con strutture professionali e visibilità mediatica.
• Costruire un ecosistema sostenibile e investibile, con competizioni capaci di attrarre sponsor e pubblico.
• Valorizzare la comunità del calcio femminile, celebrandone i valori di inclusione, resilienza e diversità.
Per realizzare questa visione, la società ha stanziato il miliardo di euro tra il 2024 e il 2030, destinati a competizioni, club, federazioni e progetti di sviluppo. È un investimento senza precedenti, che punta a trasformare il calcio femminile da movimento emergente a pilastro stabile dello sport europeo. Come ha dichiarato Nadine Kessler, direttrice generale Uefa per il pallone femminile: “Facciamo questo investimento perché conosciamo il significato simbolico dei premi in denaro, ma anche perché questi meccanismi sono il simbolo stesso della solidarietà. Vogliamo che tutti coloro che contribuiscono al successo del torneo siano premiati. Investiamo di più, nonostante non guadagniamo da Women’s Euro, perché è la cosa giusta. Dobbiamo essere molto contenti della direzione che stiamo prendendo”.
L’edizione 2025 ha già superato i numeri del 2022, con oltre 600.000 biglietti venduti e 22 partite su 31 già sold out.
Un passo avanti, ma non il traguardo
Certo, i numeri restano lontani da quelli del calcio maschile. Ma il punto non è solo colmare un divario: è costruire un modello diverso, più equo, più inclusivo. Women’s euro 2025 sarà un banco di prova. Non solo per le squadre in campo, ma per tutto il sistema calcio. Perché la parità non si misura solo in milioni, ma anche in rispetto, visibilità e opportunità.