Blaise Metreweli, prima donna nella storia a guidare i servizi segreti Uk

Blaise Metreweli sarà a capo dell’MI6: perché è una buona notizia per la sicurezza del Regno Unito e per le donne di tutto il mondo
17 Giugno 2025
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Regno Unito Cartina Canva

Per la prima volta in 116 anni di storia, i servizi segreti esteri del Regno Unito avranno una donna al comando: Blaise Metreweli, 47 anni, sarà il diciottesimo capo dell’MI6, una delle istituzioni più delicate del Paese. Entrerà in carica il 1° ottobre.

La nomina, annunciata dal primo ministro Keir Starmer durante il vertice del G7 in Canada, rappresenta molto più di un semplice cambio della guardia; è il completamento di un mosaico che vede finalmente le donne ai vertici di tutte le principali agenzie di intelligence britanniche.

Blaise Metreweli, chi è

Entrata nell’MI6 nel 1999, dopo una laurea in antropologia sociale al Pembroke College di Cambridge, Blaise Metreweli ha costruito la sua carriera attraverso ruoli operativi in Medio Oriente ed Europa. Attualmente dirige la sezione “Q” dell’istituto, che si occupa di tecnologia e innovazione, settori cruciali per mantenere segrete le identità degli agenti ed eludere lo spionaggio internazionale soprattutto in questo contesto geopolitico.

Metreweli ha ricoperto incarichi dirigenziali anche nell’MI5, dimostrando una versatilità che l’ha resa la candidata ideale per guidare l’intelligence estera in un’epoca di minacce sempre più sofisticate. “Sono orgogliosa e onorata di essere stata chiamata a guidare il mio servizio”, ha dichiarato dopo la nomina.

A differenza dell’MI6 che contrasta le minacce estere, l’MI5 ha il compito di proteggere il Regno Unito dai nemici interni e dalle attività di spionaggio straniere sul territorio nazionale.

Dal film di James Bond alla realtà

Già nei film di James Bond, i servizi segreti britannici erano guidati dall’agente M, leader donna e interpretata da Judi Dench. È servito qualche decennio per trasformare la finzione in realtà.

Starmer ha definito la nomina “storica”, sottolineando come arrivi “in un momento in cui il lavoro dei nostri servizi segreti non è mai stato così vitale”. Il Regno Unito affronta infatti “minacce di portata senza precedenti”, dalle navi spia nelle acque territoriali agli attacchi informatici sofisticati che hanno portato il governo laburista ad approvare un piano per prepararsi alla guerra mondiale.

La leadership femminile nell’intelligence Uk

La nomina di Metreweli completa un quadro rivoluzionario per l’intelligence britannica. L’M5 aveva già infranto il tabù con Stella Rimington (1992-1996) ed Eliza Manningham-Buller (2002-2007). Nel 2023, Anne Keast-Butler è diventata la prima donna a capo del Gchq, l’agenzia di intelligence elettronica.

Questo cambiamento non è casuale ma riflette una trasformazione più profonda. Tre dei quattro direttori generali attualmente sotto Sir Richard Moore sono donne, a dimostrazione di come la rappresentanza femminile nei ruoli di vertice sia migliorata significativamente negli ultimi anni.

Starmer e la parità di genere

La nomina di Metreweli assume particolare rilevanza nel contesto delle politiche del governo del laburista Keir Starmer sulla parità di genere. Rachel Reeves, Cancelliere dello Scacchiere, ha promesso di “colmare il divario retributivo di genere una volta per tutte”, mentre la ministra dell’Interno Yvette Cooper sta lavorando per rendere la misoginia un reato grave.

Questi sviluppi si inseriscono in un panorama europeo dove la parità di genere rimane una sfida aperta. Secondo il Global Gender Gap Report 2025, nessun Paese ha ancora raggiunto la piena parità, e al ritmo attuale ci vorranno 162 anni per colmare il divario nell’emancipazione politica. Una stima che segna un miglioramento rispetto all’anno precedente – si guadagna un decennio rispetto ai 133 anni del 2024 – ma che racconta un divario ancora troppo ampio. L’indice complessivo di chiusura del divario si attesta oggi al 68,8%: in pratica, oltre il 30% del gap resta ancora da colmare.

I vantaggi della leadership femminile

Le ricerche dimostrano che le aziende guidate da donne hanno il 25% di probabilità in più di ottenere risultati economici superiori alla media, grazie alla naturale inclinazione femminile a valutare diverse prospettive prima di prendere decisioni. Nell’intelligence, questa capacità di analisi multidimensionale può tradursi in valutazioni più accurate delle minacce e strategie più efficaci.

Inoltre, le donne leader tendono ad adottare stili di gestione che privilegiano la collaborazione e la comunicazione, in contrasto con i modelli più direttivi. In un settore dove la condivisione di informazioni tra agenzie e la cooperazione internazionale sono cruciali, questo approccio può portare vantaggi significativi.

Uno studio condotto dalla Utah State University su 60.000 dipendenti e 3.000 manager in 42 Paesi ha dimostrato che nelle aziende guidate da donne i lavoratori si fidano maggiormente della strategia aziendale e delle competenze comunicative del management. Anche questi fattori assumono particolare rilevanza nel settore dell’intelligence, che l’Uk ha affidato a Blaise Metreweli.

Il cambiamento generazionale e culturale

Un’indagine Eurobarometro rivela che tre intervistati su quattro riconoscono che anche gli uomini beneficiano della parità di genere, e il 90% degli europei ritiene che l’indipendenza economica sia importante tanto per le donne quanto per gli uomini. Questo cambiamento culturale crea un terreno fertile per accettare la leadership femminile in settori tradizionalmente maschili.

I bias cognitivi e gli stereotipi di genere possono essere superati attraverso la consapevolezza e la decostruzione di quanto radicato nella società. La nomina di Metreweli rappresenta un esempio concreto di come le istituzioni possano guidare questo processo di cambiamento.

Le sfide future per Metreweli

Metreweli assume l’incarico in un momento cruciale per l’intelligence globale. La sua esperienza nella sezione “Q” sarà fondamentale per affrontare minacce che spaziano dalla sorveglianza biometrica cinese agli attacchi informatici, soprattutto russi, sempre più sofisticati. Il governo ha annunciato un investimento aggiuntivo di 600 milioni di sterline nella comunità dell’intelligence per “continuare a difendere il nostro stile di vita”.

La scelta di una donna con competenze tecnologiche avanzate non è casuale: riflette la consapevolezza che le minacce del XXI secolo richiedono approcci innovativi e sensibilità diverse da quelle tradizionali.

Al termine del suo mandato, Metreweli avrà poco più di 50 anni, con ancora una lunga carriera davanti. Questa prospettiva temporale, praticamente inconcepibile in Italia, suggerisce una visione strategica di lungo periodo, dove la leadership femminile nell’intelligence non è più un’eccezione ma la normalità.

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