United Airlines scommette sul combustibile aereo sostenibile

Un passo verso la riduzione delle emissioni nell'industria aerea
1 Agosto 2024
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Aereo in volo

Il prossimo mese, United Airlines inaugurerà una nuova fase nel suo impegno verso la sostenibilità ambientale con l’inizio dell’uso del combustibile aereo sostenibile (SAF) presso il suo hub all’Aeroporto Internazionale O’Hare di Chicago. O’Hare diventa, così, il primo aeroporto degli Stati Uniti, al di fuori della California, a includere SAF nel suo rifornimento di carburante. La compagnia prevede di ricevere 1 milione di galloni di SAF entro la fine del 2024, coprendo circa il 3% del totale del carburante consumato all’aeroporto.

Questo cambiamento segna un’importante iniziativa per ridurre l’impatto ambientale delle operazioni aeree e riflette un impegno crescente verso pratiche più sostenibili nel settore dell’aviazione.

L’iniziativa di United Airlines è stata possibile grazie ai recenti incentivi fiscali introdotti nello stato dell’Illinois, che hanno reso il SAF più accessibile ed economicamente vantaggioso. Brett Hart, presidente di United, ha sottolineato che “questo è ciò che accade quando innovazione, leadership e politiche si incontrano”. Hart ha enfatizzato come le politiche pubbliche, unite alla volontà di innovare, possano fare la differenza, dimostrando il potenziale delle misure politiche nel promuovere la crescita del mercato per i combustibili sostenibili. La disponibilità di SAF presso O’Hare segna un passo avanti non solo per United Airlines ma anche per il settore dell’aviazione a livello globale.

Cos’è il SAF

Il SAF che verrà utilizzato a O’Hare sarà fornito da Neste e sarà prodotto a partire da grassi, come l’olio da cucina usato. Questo tipo di combustibile rappresenta una tecnologia emergente che, sebbene non elimini completamente le emissioni di gas serra durante il volo, offre un metodo di produzione molto più ecologico rispetto ai combustibili tradizionali basati sul petrolio. L’adozione del SAF è un passo importante per l’industria dell’aviazione, che ha assunto l’impegno globale di raggiungere emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050.

Attualmente, United Airlines utilizza SAF solo in cinque aeroporti a livello mondiale: Chicago, Los Angeles, San Francisco, Londra e Amsterdam. Questo limitato uso del SAF evidenzia le sfide legate alla scalabilità della produzione e ai costi associati. In un ulteriore sviluppo, JetBlue ha recentemente annunciato un contratto per ricevere 1 milione di galloni di SAF presso l’aeroporto JFK di New York a partire dal quarto trimestre del 2024. Questo accordo include anche un’opzione per ulteriori 4 milioni di galloni, segnando il primo approvvigionamento regolare di SAF a JFK.

Il futuro del combustibile aereo sostenibile

Il SAF è progettato per essere un sostituto diretto del carburante tradizionale per aerei, il che significa che può essere utilizzato senza necessità di modifiche costose agli aeromobili. Tuttavia, le normative attuali limitano l’uso del SAF a una miscela del 50% con il carburante jet tradizionale per i voli commerciali. Alcune modifiche minori potrebbero essere necessarie per l’uso del SAF al 100% nel lungo periodo, a causa delle differenze nella composizione chimica del combustibile e delle interazioni con i componenti dell’aeromobile.

Il volo ha un impatto ambientale significativo, ma sia le compagnie aeree che gli stakeholder del settore sono determinati a utilizzare il SAF come misura principale per ridurre l’impronta di carbonio. United Airlines ha scelto di non affidarsi ai compensi di carbonio, preferendo concentrare gli sforzi sull’uso crescente di SAF. Questo approccio riflette un impegno serio verso una maggiore sostenibilità.

Nonostante i benefici ambientali potenziali, la produzione e distribuzione del SAF devono affrontare notevoli sfide. Il SAF è attualmente più costoso rispetto ai combustibili fossili, il che può limitare la sua diffusione. Tuttavia, la Commissione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi, mirando a raggiungere il 5% di carburante sostenibile per l’aviazione entro la fine del decennio e il 20% entro il 2035. Raggiungere questi obiettivi richiederà investimenti significativi e un sostegno continuo da parte dei governi e delle autorità locali.

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