Secondo l’ultimo report Istat, nel biennio 2021-2022, il 59% delle imprese manifatturiere italiane con almeno 10 addetti ha realizzato almeno un’azione mirata alla sostenibilità. Queste aziende generano il 70,9% del valore aggiunto dell’intero settore manifatturiero, un dato che evidenzia il forte legame tra sostenibilità e crescita economica.
Le iniziative più diffuse
Le imprese stanno adottando diverse strategie per migliorare la sostenibilità ambientale delle loro operazioni. Tra le iniziative più comuni emergono:
- Monitoraggio ambientale: il 36,8% delle imprese ha implementato sistemi per il monitoraggio dell’inquinamento, con una quota del 9,9% che si è concentrata specificamente sulle emissioni di CO₂.
- Uso di materiali riciclati: il 20,7% delle imprese utilizza materie prime secondarie, riducendo l’impatto ambientale del ciclo produttivo.
- Efficienza energetica: il 42% delle imprese ha realizzato investimenti per migliorare la gestione dell’energia e dei trasporti. Tra queste, il 61,9% ha installato macchinari a alta efficienza energetica, mentre il 42% ha investito nella produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’influenza della dimensione aziendale
La propensione alla sostenibilità varia significativamente in base alla dimensione aziendale:
- Piccole imprese (10-49 addetti): il 55,4% ha adottato almeno una strategia sostenibile.
- Medie imprese (50-249 addetti): la quota sale al 75,3%.
- Grandi imprese (250 addetti e oltre): il dato raggiunge il 90,2%, con un forte impegno nella transizione ecologica.
Le grandi imprese risultano maggiormente impegnate anche dal punto di vista degli investimenti: il 78,5% di quelle con oltre 250 addetti ha realizzato almeno un investimento per la gestione sostenibile dell’energia e dei trasporti.
Dove sono le imprese più virtuose? Analisi territoriale
Le differenze territoriali sono significative. Nel Nord Italia si registra una maggiore propensione alla sostenibilità:
- Nord-ovest: Il 62,9% delle imprese ha adottato almeno un’azione sostenibile.
- Nord-est: Percentuale simile, pari al 60,4%.
- Centro Italia: La quota scende al 55,1%.
- Mezzogiorno: Il dato si attesta al 52,6%, ma qui le imprese si distinguono per un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
In particolare, le grandi imprese del Nord-est registrano il tasso più alto di adesione alle pratiche sostenibili (91,5%).
I settori più impegnati nella transizione ecologica
Alcuni comparti manifatturieri si sono distinti per l’adozione di pratiche sostenibili
- Chimica: Il 76% delle imprese ha intrapreso almeno un’azione sostenibile.
- Farmaceutica: Quota leggermente inferiore, pari al 72,6%.
- Gomma e plastica: Il 73,8% ha avviato investimenti mirati alla sostenibilità.
Questi settori, storicamente legati a un maggiore impatto ambientale, stanno adottando tecnologie innovative per ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza energetica.
Il legame tra sostenibilità e performance economica
Uno degli aspetti più interessanti emersi dal report Istat riguarda il rapporto tra sostenibilità e produttività aziendale. Secondo l’analisi condotta su microdati di impresa, le aziende con un elevato livello di sostenibilità ambientale registrano una maggiore produttività apparente del lavoro. In particolare, l’utilizzo di fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico sono fattori chiave che contribuiscono a migliorare la competitività.
Inoltre, le imprese manifatturiere che hanno adottato strategie ambientali avanzate hanno sperimentato una crescita del valore aggiunto superiore alla media del settore, dimostrando che investire nella sostenibilità non è solo una scelta etica, ma anche un’opportunità economica.
L’industria manifatturiera italiana è sempre più orientata verso un modello produttivo più rispettoso dell’ambiente, consapevole del fatto che la sostenibilità può rappresentare un vantaggio competitivo nel mercato globale. Le imprese che hanno investito in tecnologie pulite e gestione efficiente dell’energia stanno raccogliendo benefici in termini di produttività e crescita economica.
Guardando al futuro, la sfida sarà quella di trasformare la sostenibilità da mero adempimento normativo a motore di innovazione e sviluppo competitivo. Il settore manifatturiero italiano ha le carte in regola per affermarsi come protagonista della transizione ecologica, con il sostegno di politiche industriali mirate e incentivi economici adeguati.