Le piccole e medie imprese rappresentano la spina dorsale dell’economia europea, con 25,8 milioni di Pmi che impiegano 88,7 milioni di persone. Nonostante il loro impatto individuale sull’ambiente sia relativamente piccolo, il loro impatto cumulativo è significativo, rappresentando il 63% delle emissioni di Co2 delle aziende.
La transizione verso un’economia verde e sostenibile è quindi cruciale, e le Pmi giocano un ruolo fondamentale in questo processo: il 93% delle Pmi dell’Ue sta implementando almeno una misura di efficienza delle risorse. A tracciare il loro impegno, l’ultimo report “SMEs, resource efficiency and green markets” di Eurobarometro, commissionato dalla Direzione Generale per il Mercato Interno, l’Industria, l’Imprenditoria e le Pmi della Commissione Europea.
Efficienza delle risorse
Le Pmi europee stanno adottando diverse misure per migliorare l’efficienza delle risorse. Le azioni più comuni includono la riduzione dei rifiuti e il risparmio energetico, entrambe adottate dal 66% delle Pmi.
Altre misure includono il risparmio di materiali (57%), il risparmio idrico (49%) e il riciclo interno dei materiali (48%). Tuttavia, solo il 24% delle Pmi europee utilizza prevalentemente fonti di energia rinnovabile.
L’investimento in efficienza delle risorse rimane relativamente basso: solo il 38% delle imprese ha investito almeno l’1% del proprio fatturato annuale in questo ambito negli ultimi due anni. Le difficoltà principali riscontrate includono la complessità delle procedure amministrative e legali, i costi delle azioni ambientali e la mancanza di competenze specifiche.
“La maggior parte delle Pmi (61%) si affida alle proprie risorse finanziarie per diventare più efficienti dal punto di vista delle risorse”, si legge nel rapporto
Barriere contro l’efficienza delle risorse
Le Pmi, scrive l’Eurobarometro, affrontano diverse barriere nell’implementazione delle azioni di efficienza delle risorse. Oltre alla complessità amministrativa e ai costi, altre difficoltà includono la mancanza di domanda per prodotti e servizi efficienti dal punto di vista delle risorse e la complessità delle certificazioni ambientali.
In Spagna, ad esempio, il 47% delle Pmi ha segnalato che i costi delle azioni ambientali rappresentano una barriera significativa. In Germania e Francia, quasi la metà (48%-49%) ha visto un aumento dei costi di produzione a causa delle azioni di efficienza delle risorse intraprese.
Tuttavia, il 26% delle Pmi non ha riscontrato difficoltà significative. Per superare queste barriere, infatti, queste imprese si affidano principalmente alle proprie risorse finanziarie (61%) e competenze tecniche (50%). Solo il 23% delle Pmi utilizza supporto esterno, come finanziamenti pubblici o consulenze private.
Mercati verdi
Circa il 32% delle Pmi europee offre prodotti o servizi verdi, con un ulteriore 12% che prevede di farlo nei prossimi due anni. Per la maggior parte di queste, i prodotti e servizi verdi rappresentano meno del 10% del loro fatturato annuale.
Solo il 24% delle Pmi con un’offerta verde dichiara che questi prodotti e servizi costituiscono più del 50% del loro fatturato.
Lavori verdi
Il 38% delle Pmi ha almeno un dipendente a tempo pieno che lavora in un “lavoro verde”, ovvero un lavoro che contribuisce direttamente alla qualità ambientale. Questo dato varia significativamente tra i paesi membri, con il 53% delle Pmi in Slovacchia che impiega lavoratori verdi, rispetto al 10% a Cipro. In Italia, il 47% delle imprese ha almeno un dipendente in un lavoro verde, mentre in Spagna questa percentuale sale al 48%.
Materiali riciclati e durata dei prodotti
Tra le Pmi che vendono prodotti, il 56% utilizza materiali riciclati, anche se per la maggior parte la quota di materiali riciclati è inferiore al 20%. Inoltre, circa la metà ha una politica esplicita per estendere la durata dei propri prodotti, scegliendo materiali durevoli o offrendo servizi di riparazione.
Per espandere la propria offerta verde, il 42% delle Pmi ritiene che gli incentivi finanziari per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o processi produttivi sarebbero di grande aiuto. Altri tipi di supporto richiesti includono l’assistenza nell’identificazione di mercati potenziali e la consulenza tecnica per lo sviluppo di nuovi prodotti.
Il report “SMEs, resource efficiency and green markets” raccomanda diverse politiche per aiutare le imprese a diventare più efficienti e sostenibili. Tra queste, incentivi finanziari come sussidi e sovvenzioni, supporto tecnico e consulenza per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi, e promozione della cooperazione tra aziende di diversi settori. Inoltre, suggerisce la semplificazione delle normative, l’uso di strumenti di autovalutazione e database di casi studio, e programmi di formazione per sviluppare competenze in tecnologie verdi. Queste misure mirano a creare un ambiente favorevole per le PMI, rendendole più competitive nei mercati verdi.
In sintesi, le piccole e medie imprese europee stanno compiendo progressi significativi verso l’efficienza delle risorse e i mercati verdi, ma affrontano ancora numerose sfide. Il supporto finanziario e tecnico, insieme a politiche chiare e incentivi, saranno cruciali per facilitare questa transizione e garantire che le Pmi possano contribuire pienamente a un’economia sostenibile e competitiva.