L’Unione Europea è in procinto di ridefinire i criteri di sostenibilità dei prodotti finanziari, un cambiamento che potrebbe avere un impatto significativo sul modo in cui vengono gestiti e commercializzati gli investimenti ESG (ambientali, sociali e di governance). Le autorità di vigilanza dei mercati finanziari europei (European Supervisory Authorities – ESA), tra cui l’Autorità Bancaria Europea (EBA), l’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA) e l’Autorità Europea delle Assicurazioni e delle Pensioni Aziendali e Professionali (EIOPA), hanno richiesto alla Commissione Europea di apportare modifiche sostanziali al Regolamento sulla Divulgazione della Finanza Sostenibile (SFDR).
Un quadro coerente di finanza sostenibile
Le tre autorità di vigilanza hanno sottolineato la necessità di un “quadro coerente di finanza sostenibile” per proteggere gli investitori e aumentare la trasparenza nel settore. L’SFDR, entrato in vigore tre anni fa, mira a contrastare il greenwashing e a dirigere gli investimenti verso aziende sostenibili. Tuttavia, il regolamento ha ricevuto critiche per la sua complessità e per l’insufficienza delle sue definizioni, che hanno reso difficile per gli investitori distinguere tra i diversi tipi di prodotti finanziari ESG.
In particolare, i fondi classificati come Articolo 8, che devono promuovere caratteristiche ESG, sono stati oggetto di preoccupazioni riguardo affermazioni fuorvianti. Lo scorso mese, i regolatori di mercato dell’UE hanno introdotto nuove regole per limitare la pratica del greenwashing, con potenziali disinvestimenti di miliardi di dollari. Le ESA hanno proposto nuove categorie di prodotti “sostenibili” e “di transizione” per migliorare la chiarezza e la trasparenza, suggerendo che queste nuove etichette potrebbero inizialmente essere utilizzate su base volontaria.
Nuove categorie di prodotti finanziari
Le autorità di vigilanza hanno raccomandato l’introduzione di due principali categorie di prodotti:
- Prodotti sostenibili: investono in attività economiche già sostenibili dal punto di vista ambientale e/o sociale, con una soglia minima di sostenibilità basata sulle attività allineate alla tassonomia UE.
- Prodotti di transizione: investono in attività che non sono ancora sostenibili ma che stanno migliorando la loro sostenibilità nel tempo, dimostrando un progresso nelle performance ambientali o sociali.
Queste categorie sostituirebbero l’attuale classificazione degli Articoli 8 e 9, migliorando la trasparenza e riducendo i rischi di greenwashing.
Un indicatore di sostenibilità
Una delle proposte più innovative è l’introduzione di un “indicatore di sostenibilità” per i prodotti finanziari. Questo strumento permetterebbe di valutare i prodotti in base a una scala di sostenibilità, rendendo più facile per gli investitori comprendere le caratteristiche ESG dei prodotti. Questo indicatore potrebbe includere criteri come la decarbonizzazione, l’esposizione ai combustibili fossili o l’intensità delle emissioni di gas serra.
La necessità di test sui consumatori
Le ESA hanno sottolineato l’importanza di condurre test sui consumatori per garantire che le informazioni siano presentate in un linguaggio semplice e chiaro. Questo approccio basato sulla scienza comportamentale mira a evitare impressioni fuorvianti sulla sostenibilità e a guidare i consumatori nella scelta di prodotti che soddisfino le loro preferenze di sostenibilità.
Rafforzare la definizione di investimento sostenibile
Una delle questioni più controverse dello SFDR riguarda la definizione di “investimento sostenibile“. Attualmente, la definizione è piuttosto ampia, permettendo diverse strategie ESG, ma rendendo difficile la comparazione tra i prodotti. Le ESA hanno suggerito di rendere più stringenti i parametri chiave della definizione di investimento sostenibile, allineandoli alla tassonomia UE, che fornisce un punto di riferimento scientifico per misurare la sostenibilità ambientale.
Le autorità di vigilanza hanno anche raccomandato che la Commissione Europea garantisca che le divulgazioni sulla sostenibilità rispondano alle diverse esigenze degli investitori, con un’attenzione particolare ai canali digitali. Inoltre, le ESA hanno suggerito di includere informazioni sui principali indicatori di impatto negativo per tutti i prodotti finanziari, basandosi su un’analisi costi-benefici.
Verso una maggiore armonizzazione
La Commissione Europea sta attualmente esaminando le risposte degli stakeholder per migliorare il quadro europeo per la finanza sostenibile. Le ESA hanno espresso la loro disponibilità a fornire ulteriore assistenza tecnica per perfezionare gli elementi di divulgazione dell’SFDR. L’obiettivo finale è facilitare l’allocazione di capitali verso investimenti sostenibili, migliorando la comprensione dei profili di sostenibilità dei prodotti finanziari da parte degli investitori al dettaglio.