Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e… riciclatori. Per il quinto anno consecutivo, l’Italia ha superato il target europeo del riciclo del vetro, fissato al 75% di quello utilizzato. Il risultato è stato ottenuto nonostante una lieve flessione del tasso di riciclo, passato dall’80,8% del 2022 al 77,4% dello scorso anno, soprattutto a causa dell’aumento dei costi del rottame nel 2023.
I dati sono stati pubblicati dal Consorzio Recupero Vetro (CoReVe), dove si spiega che, a fronte di un aumento del 15% del materiale immesso nel mercato, infatti, in dieci anni la quantità di vetro riciclato nel nostro Paese è aumentata del 26,7% in termini quantitativi (da 1.615.000 tonnellate nel 2014 a 2.046.000 del 2023) e il tasso di riciclo è passato dal 70% del 2014 all’attuale 77,4%. Dati positivi che spingono CoReVe a prevedere che nel 2028 si possano arrivare a raccogliere 2.690.000 tonnellate di vetro, con una crescita complessiva del 12% rispetto al 2023.
L’obiettivo fissato da Bruxelles è raggiungere il tasso di riciclo del 75% entro il 2030, una percentuale che l’Italia super costantemente già dal 2019.
Riciclo vetro, la strategia efficacia
Il riciclo del vetro è la prova di come si possano ottenere ottimi risultati nel campo della sostenibilità se si lavora bene su tre canali:
- informazione dei cittadini;
- messa a disposizione di strumenti efficaci che cittadini e imprese possono utilizzare grazie a regole chiare e semplici;
- sinergia tra organizzazioni di settore ed enti locali
Questo mix permette all’Italia di raggiungere ottimi risultati in maniera costante da cinque anni.
“I cittadini mostrano di cogliere l’importanza del riciclo e l’azione di sensibilizzazione che, come consorzio, abbiamo avviato insieme ad Anci sta mostrando ottimi frutti”, ha affermato Gianni Scotti, presidente di CoReVe.
Il CoReVe, attraverso le convenzioni locali, ha gestito nell’ultimo anno direttamente circa 1.660.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro e ha sostenuto, grazie ai bandi lanciati in collaborazione con ANCI, 216 progetti per il miglioramento della raccolta in 579 comuni con un investimento complessivo di 15 dei 22 milioni di euro messi a disposizione in poco più di due anni.
Nel corso del 2023, i comuni complessivamente convenzionati con CoReVe sono stati 7.034, pari all’89% del totale, mentre gli abitanti interessati sono stati 53,2 milioni, corrispondenti al 90% della popolazione italiana.
“Il settore della produzione di nuovi contenitori rimane il naturale e, di gran lunga, il più importante sbocco per il riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro raccolti in ambito nazionale, in un perfetto schema di economia circolare”, ha continuato Scotti.
Le sfide del riciclo
Tutto bene, dunque, o quasi. L’unica nota negativa è il lieve calo del tasso di riciclo del 2023 rispetto al 2022. Questa inflessione non preoccupa ma invita a prendere delle contromisure: “Nell’ultimo anno – spiega ancora Scotti – l’aumento del costo del rottame a causa di un andamento turbolento del mercato e la sua conseguente importazione a prezzi inferiori dall’estero ha determinato una riduzione del tasso di riciclo che comunque è ben superiore al target europeo fissato al 2030.
L’uso di rottame di vetro proveniente dall’estero o peggio di materia prima vergine in luogo di materia prima seconda ha contribuito a rendere il 2023 un anno particolare in cui il tasso di riciclo è leggermente calato rispetto al 2022. È fondamentale però che l’industria continui a privilegiare la materia prima seconda per non intaccare negativamente la contabilità ambientale del vetro”.
L’uso del rottame al posto delle materie prime minerali consente, infatti, un notevole risparmio di energia (sia in fase di estrazione della materia prima che in fusione): nel solo 2023 grazie al riciclo sono state risparmiate in totale 375.181 TEP/Anno (Tonnellate equivalenti di petrolio) e 2.406.989 tonnellate di CO2. Si può immaginare di avere così evitato le emissioni in atmosfera dei gas a effetto serra derivanti dalla circolazione per un anno di circa 1.528.247 autovetture Euro 5 di piccola cilindrata (FIAT 500), con una percorrenza media di 15.000 km (emissione CO2 105 g/km).
“La sfida di CoReVe sarà quella di riuscire a sottrarre alla discarica, con la collaborazione dei comuni italiani e dei gestori delle raccolte, una buona parte delle circa 250.000 tonnellate che, ancora oggi, per svariati motivi, non vengono avviate al recupero”, ha concluso Scotti.
Grazie alla messa a terra dei numerosi progetti per lo sviluppo della raccolta differenziata del vetro di qualità, presentati dai comuni attraverso i bandi di gara predisposti da CoReVe a partire dal 2022, si ritiene che, nel prossimo biennio, i volumi di vetro intercettati possano crescere di almeno due punti percentuali in più, mentre nel successivo triennio, considerato l’elevato tasso di raccolta raggiunto, le quantità intercettate dovrebbero mantenersi in equilibrio con l’andamento dei consumi.
In sintesi, CoReVe prevede che nel 2026 si possano raggiungere 2.619.000 tonnellate, con una crescita complessiva di circa il 9% rispetto al 2023.