Importanti passi avanti per l’installazione di un impianto fotovoltaico tra i binari dei treni, in Svizzera. Il progetto è stato annunciato già un anno fa da Sun-Ways, una piccola startup con sede nella cittadina di Ecublens, nella Svizzera occidentale, e ha ricevuto l’approvazione dell’Ufficio federale dei trasporti (Uft). Fondamentale per la realizzazione del progetto la collaborazione tra la start up, il fornitore di energia elettrica Viteos e l’azienda di impianti elettrici ferroviari DG-Rail.
Il risultato finale sarà un impianto fotovoltaico da 18 kW, costituito da 48 pannelli con una potenza di 380 W ciascuno, che sarà installato proprio tra le rotaie di una linea ferroviaria nel cantone svizzero di Neuchâtel, su un tratto di 100 metri della linea ferroviaria 221, gestita dalla transN.
Il sistema ha un costo di 621.800 euro e immetterà energia direttamente nella rete locale.
Nonostante l’entusiasmo per la trovata di Sun-Ways, altri esperimenti simili sono stati deludenti.
Le aspettative per il progetto elvetico restano alte, anche grazie alla collocazione tra i binari che espone l’impianto a una scarsissima usura.
Pannelli solari tra i binari, come è fatto l’impianto
Il progetto svizzero di installare pannelli fotovoltaici tra i binari ha almeno due peculiarità:
- Permette di produrre energia utilizzando uno spazio inutilizzato (il che non è di poco conto come dimostra il dibattito italiano sui pannelli solari agrifotovoltaici);
- È completamente removibile, il che consente ai tecnici ferroviari di intervenire per eventuali lavori senza dover sospendere la produzione di energia sulla linea ferroviaria.
Sun-Ways ha sottolineato che, in caso di estensione del progetto a tratti ferroviari più lunghi, sarà possibile installare fino a 1.000 m² di pannelli al giorno grazie a una macchina appositamente progettata dall’azienda svizzera Scheuchzer SA, esperta nella manutenzione ferroviaria. Questo approccio potrebbe trasformare la rete ferroviaria in una risorsa energetica rinnovabile, senza alcun impatto visivo o ambientale.
I precedenti internazionali tra successi e fallimenti
Non è la prima volta che si sperimenta l’installazione di pannelli solari su infrastrutture stradali o ferroviarie, a volte con risultati deludenti. Il progetto svizzero richiama alla mente la “strade solari” sperimentata in Cina e in Francia e la pista ciclabile fotovoltaica nei Paesi Bassi.
Oltralpe, il progetto della Route Solaire nella Normandia, inaugurato con grande entusiasmo nel 2016, si è rivelato un fallimento. La strada solare doveva produrre energia per l’illuminazione pubblica, è stata smantellata nel mese di luglio 2024 a causa di problemi tecnici e costi elevati. I pannelli solari si sono danneggiati rapidamente a causa del passaggio dei veicoli e delle condizioni atmosferiche, con una produzione di energia nettamente inferiore rispetto alle aspettative. I risultati sono stati deludenti rispetto ai 5 milioni di euro investiti sul progetto. Insomma, non è tutto green quello che luccica.
Più successo ha avuto il progetto SolaRoad nei Paesi Bassi. Questa pista ciclabile fotovoltaica, inaugurata nel 2014 a Krommenie, vicino ad Amsterdam, ha dimostrato di essere capace di produrre energia sufficiente per alimentare circa tre abitazioni all’anno. Tuttavia, anche in questo caso si sono riscontrati problemi di manutenzione, soprattutto legati all’usura dei pannelli causata dall’uso quotidiano della pista. Nonostante ciò, l’iniziativa olandese ha dimostrato che tali soluzioni sono fattibili su piccola scala e che con miglioramenti tecnici potrebbero diventare più diffuse.
Quale futuro per i pannelli tra i binari?
L’impianto solare sui binari della Svizzera rappresenta un ulteriore passo avanti nella sperimentazione di tecnologie sostenibili. Rispetto ai progetti precedenti, l’installazione tra i binari offre un vantaggio significativo: lo spazio tra le rotaie è meno soggetto a danni rispetto alle superfici stradali o ciclabili, poiché non subisce l’impatto diretto del traffico.
Inoltre, il fatto che l’impianto sia completamente rimovibile lo rende una soluzione flessibile e adattabile alle esigenze di manutenzione ferroviaria.
Se il progetto pilota fornirà i risultati attesi, potrà aprire la strada a una diffusione più ampia su tutto il territorio svizzero e, potenzialmente, anche in altri Paesi europei. Considerando la densità della rete ferroviaria svizzera e la crescente domanda di energia rinnovabile, l’utilizzo delle linee ferroviarie per la produzione di energia solare potrebbe contribuire significativamente alla transizione energetica del Paese.
L’impatto potenziale sulla produzione energetica
Sebbene non ci siano ancora dati ufficiali sull’energia che l’impianto svizzero produrrà, l’esperienza olandese offre qualche indicazione.
Il progetto olandese SolaRoad ha prodotto in media 70 kWh per metro quadrato di pista ciclabile all’anno. Se l’impianto ferroviario svizzero dovesse raggiungere livelli di efficienza simili, potrebbe generare una quantità significativa di energia per la rete locale. Inoltre, se esteso su scala nazionale, potrebbe fornire un contributo sostanziale alla produzione di energia rinnovabile della Svizzera, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.
Il progetto pilota di Sun-Ways rappresenta quindi un’importante innovazione nel campo delle energie rinnovabili e potrebbe offrire una soluzione pratica e sostenibile per sfruttare al meglio le infrastrutture ferroviarie. L’installazione di pannelli fotovoltaici tra i binari non solo permetterebbe di produrre energia pulita, ma lo farebbe senza compromettere l’efficienza operativa della rete ferroviaria. Se il progetto si dimostrerà fattibile su larga scala, potrà essere un modello per altri Paesi.
In questo contesto di elevata tensione geopolitica, commerciale e ambientale, le soluzioni creative possono aiutare a uscire dall’impasse tra interessi commerciali ed esigenze ambientali.