I governi delle principali economie mondiali devono guidare e promuovere investimenti a basse emissioni di carbonio. Questo il messaggio principale lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, e dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante la conferenza G7-Iea “Ensuring an orderly energy transition”, questa mattina a Palazzo Koch.
Entrambi hanno sottolineato l’importanza di una transizione energetica ordinata, che bilanci la necessità di ridurre le emissioni con il rischio di compromettere settori economici e gruppi sociali vulnerabili.
Panetta: “Evitiamo le politiche di stop-and-go”
Il governatore Panetta ha evidenziato come gli esecutivi degli Stati debbano ridurre gli oneri normativi che ostacolano la transizione e prevenire politiche “stop-and-go”, che creano incertezza e compromettono investimenti privati cruciali. “Questa è l’essenza del processo di transizione ordinata che dobbiamo stabilire”, ha affermato Panetta, aggiungendo che le decisioni politiche dei banchieri centrali devono essere supportate da una migliore comprensione delle implicazioni macroeconomiche della transizione.
Nonostante i progressi dall’Accordo di Parigi del 2015, Panetta ha notato un crescente malcontento verso la transizione energetica. Tuttavia, ha ribadito che il cambiamento è inevitabile, poiché i danni economici a lungo termine derivanti dal cambiamento climatico superano di gran lunga i costi della transizione stessa. “Con temperature globali che infrangono record”, ha sottolineato, “dobbiamo agire rapidamente per evitare punti di non ritorno climatici catastrofici”.
Giorgetti: “Una transizione giusta per non lasciare indietro nessuno”
A rafforzare il messaggio sulla necessità di una transizione inclusiva è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha affermato: “I percorsi e le strategie per raggiungere la decarbonizzazione devono essere elaborati con attenzione per non lasciare indietro nessuno”. Secondo Giorgetti, la transizione non è solo una questione economica o ambientale, ma un vero e proprio “imperativo sociale”. Ha sottolineato l’importanza di garantire che i benefici della transizione siano equamente distribuiti, evitando che gli oneri ricadano in modo sproporzionato sui gruppi più vulnerabili o su settori produttivi specifici. “Questa è l’essenza di ciò che intendiamo per ‘transizione giusta’”, ha dichiarato il ministro.
La “transizione giusta” è anche una delle priorità fondamentali della Presidenza italiana del G7, ha spiegato Giorgetti, che ha sviluppato un “menu di opzioni politiche” per facilitare il passaggio verso le zero emissioni nette. Questo insieme di politiche, accolto favorevolmente dai Ministri delle Finanze e dai Governatori delle Banche Centrali del G7, mira a essere adattabile ai diversi contesti nazionali, affrontando le principali sfide legate alla decarbonizzazione.
Investimenti globali e sfide geopolitiche
Panetta ha inoltre segnalato che, nonostante alcune difficoltà, gli investimenti globali in energia pulita sono ora il doppio rispetto a quelli nei combustibili fossili. I progressi compiuti durante la recente Cop28 includono impegni per eliminare gradualmente i combustibili fossili e ampliare la capacità delle energie rinnovabili. Tuttavia, ha avvertito che i costi della transizione saranno difficili da sostenere, specialmente per le imprese energivore e le famiglie a basso reddito, le quali saranno colpite in modo sproporzionato dall’aumento dei costi energetici.
A tal riguardo, Giorgetti ha sottolineato come la diversificazione delle fonti energetiche e delle catene di approvvigionamento sia cruciale in un contesto globale caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche. “Sotto la Presidenza italiana del G7, abbiamo lanciato l’iniziativa Rise (Resilient and Supply-chain Enhancement) – ha dichiarato il ministro -, per supportare concretamente i paesi in via di sviluppo, specialmente africani, nell’espansione della loro capacità produttiva nel settore delle energie pulite“. Questa iniziativa mira a rendere più resilienti le catene di approvvigionamento globali, ponendo i paesi ricchi di risorse in una posizione più centrale nelle fasi di produzione e distribuzione delle energie pulite.
Sia Panetta che Giorgetti, in sintesi, concordano sul fatto che la transizione verso un sistema energetico a zero emissioni sia inevitabile e necessaria per evitare danni climatici irreversibili. Tuttavia, entrambi hanno sottolineato l’importanza di gestire questa transizione con politiche adeguate e coordinate che non solo facilitino l’adozione di tecnologie pulite, ma proteggano anche i settori e le fasce di popolazione più vulnerabili.
“La complessità della decarbonizzazione richiede pianificazione, politiche solide e incentivi efficaci“, ha concluso Giorgetti, mentre Panetta ha ribadito che “solo una transizione ordinata e giusta garantirà un futuro sostenibile ed equo per tutti“.