Come la moda sta abbracciando il futuro circolare

Le innovazioni che ridefiniscono il settore tessile
5 Agosto 2024
7 minuti di lettura
Moda Sostenibile
Economia circolare. Moda sostenibile. Riutilizzo, riparazione, riciclo jeans denim

Il settore della moda sta attraversando una fase di transizione cruciale, spinta dalla crescente consapevolezza riguardo agli impatti ambientali e sociali della produzione tessile. L’industria della moda, da sempre considerata uno dei pilastri dell’economia globale, ha iniziato a rivedere profondamente i propri modelli operativi e di consumo. Con l’aumento vertiginoso delle vendite di abbigliamento di seconda mano, che dovrebbero rappresentare il 10% del mercato globale entro la fine del 2024, emerge con chiarezza un cambiamento di paradigma verso un modello più sostenibile e circolare.

Questa transizione non è solo una risposta a preoccupazioni ambientali e sociali, ma anche una risposta a un’evoluzione dei gusti dei consumatori e delle dinamiche di mercato. Il boom dello shopping online ha amplificato la disponibilità di capi di seconda mano, rendendoli più accessibili e socialmente accettabili. La crescente attenzione verso la sostenibilità e il costo dei nuovi capi ha reso l’abbigliamento usato non solo un’alternativa valida, ma una scelta di valore in termini economici e ambientali. Tuttavia, il passaggio verso un’economia circolare, in cui i prodotti sono progettati per essere riutilizzati, riciclati e valorizzati, richiede innovazioni radicali e soluzioni creative.

Le conseguenze ambientali della moda sono ben documentate. Dalla produzione di un paio di jeans, che richiede circa 3.781 litri d’acqua e genera circa 33,4 chilogrammi di CO₂, fino all’impatto devastante delle microfibre di plastica nei mari, l’industria della moda ha un’impronta ecologica significativa. Ogni anno, l’industria utilizza 93 miliardi di metri cubi d’acqua e contribuisce al 20% delle acque reflue globali. Inoltre, l’87% delle fibre tessili viene smaltito in discarica o incenerito, e il settore è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di carbonio. Questi dati evidenziano la necessità urgente di adottare modelli più sostenibili e di migliorare l’efficienza dei processi produttivi.

In questo contesto, emergono alcune innovazioni chiave che rappresentano la frontiera della sostenibilità nel settore della moda: dalla piattaforma di open innovation ‘UpLink’ del World Economic quattro innovazioni emergenti mirano a promuovere l’economia circolare e rendere l’industria della fast fashion più sostenibile, assumendo un ruolo cruciale nel rimodellare l’industria della moda. Esse non solo offrono soluzioni pratiche per ridurre l’impatto ambientale, ma promuovono anche un cambiamento di paradigma verso una moda più circolare.

Quattro innovazioni che trasformano la moda

Queste tecnologie non solo rispondono alle pressioni ambientali e alle aspettative dei consumatori, ma offrono anche soluzioni pratiche e scalabili per integrare i principi dell’economia circolare. Con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare l’uso delle risorse, queste innovazioni rappresentano l’avanguardia di un cambiamento che potrebbe rivoluzionare il settore.

Piante al posto della pelle

La start-up statunitense Natural Fiber Welding rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel campo dei materiali sostenibili, con un focus particolare sulla trasformazione delle fibre vegetali in alternative ecologiche alla pelle e ai tessuti sintetici. Fondata con l’obiettivo di rivoluzionare l’industria dei materiali, Natural Fiber Welding ha sviluppato un processo innovativo che utilizza materiali vegetali per creare prodotti che combinano le proprietà estetiche e funzionali dei materiali sintetici con i benefici ambientali delle risorse naturali.

Il cuore della tecnologia è il loro processo di saldatura delle fibre vegetali, che consente di produrre materiali altamente performanti senza l’uso di sostanze chimiche dannose. Questo processo integra la materia vegetale in fibre che hanno caratteristiche simili a quelle dei materiali sintetici, ma senza gli svantaggi ambientali. Ad esempio, Mirum, uno dei prodotti di punta, è una pelle vegetale che non contiene PVC o leganti sintetici. Questo lo rende una scelta molto più sostenibile rispetto alla pelle artificiale tradizionale, che spesso utilizza plastificanti e altri additivi chimici nocivi.

Il processo di produzione di Mirum è progettato per minimizzare l’impatto ambientale. A differenza della pelle naturale, che richiede il trattamento con sostanze chimiche per prevenire la decomposizione, Mirum è realizzato senza l’uso di tali sostanze, riducendo così la sua impronta ecologica. Inoltre, a differenza della pelle sintetica, che può rimanere nei rifiuti per secoli e contribuire alla crescente crisi dei rifiuti plastici, è biodegradabile e si degrada in modo sicuro, ritornando alla terra senza lasciare residui tossici.

L’innovazione di Natural Fiber Welding va oltre la creazione di alternative sostenibili alla pelle e ai tessuti tradizionali. La start-up si impegna anche a promuovere un ciclo di vita del prodotto più circolare, favorendo il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali. Il loro approccio si inserisce perfettamente in un panorama industriale sempre più attento alla sostenibilità, dove la riduzione degli sprechi e l’adozione di materiali ecologici sono diventati imperativi.

Il passaporto digitale per i vestiti

Eon Group è un pioniere nell’innovazione della sostenibilità nel settore della moda, grazie alla sua creazione del CircularID, un sistema di identificazione digitale rivoluzionario progettato per promuovere l’economia circolare. CircularID rappresenta un passaporto digitale unico per ogni capo di abbigliamento, facilitando una tracciabilità dettagliata e una gestione più efficiente del ciclo di vita dei prodotti.

Il CircularID è essenzialmente un’etichetta digitale integrata nell’articolo di abbigliamento che contiene informazioni cruciali come la composizione dei materiali, le istruzioni di cura e i dettagli della produzione. Questo sistema consente ai marchi di registrare e monitorare ogni fase del ciclo di vita del prodotto, dalla produzione iniziale, attraverso le vendite e le rivendite, fino al riciclaggio. Ogni volta che il capo viene venduto o rivenduto, le informazioni vengono aggiornate nel database, creando una mappa dettagliata e continua del percorso del prodotto.

Una delle principali innovazioni di CircularID è la sua capacità di facilitare la trasparenza e la responsabilità nell’industria della moda. Con i dati completi disponibili, i consumatori possono prendere decisioni più informate riguardo ai loro acquisti, mentre i marchi possono dimostrare l’autenticità delle loro affermazioni di sostenibilità e garantire una gestione più accurata delle risorse. Questo approccio non solo aiuta a prevenire la produzione e l’acquisto di capi di abbigliamento non necessari, ma supporta anche il riciclo e la riduzione dei rifiuti.

Inoltre, CircularID promuove la creazione di un’economia circolare reale, in cui i capi di abbigliamento non vengono semplicemente scartati alla fine del loro ciclo di vita, ma piuttosto recuperati, riciclati o riutilizzati. I riciclatori e le aziende di gestione dei rifiuti possono utilizzare le informazioni del CircularID per trattare i materiali in modo più efficiente, facilitando la separazione e il riciclo dei tessuti in base alla loro composizione specifica.

Ottimizzare e riciclare l’inventario

Queen of Raw è un’azienda pionieristica che si dedica alla riduzione dei rifiuti nell’industria della moda attraverso la gestione intelligente dell’inventario in eccesso. Il suo approccio si basa su un software innovativo, Materia MX, che è una soluzione Software as a Service progettata per ottimizzare l’intero ciclo di vita delle scorte di tessuti e materiali.

Materia MX consente alle imprese di moda di monitorare, gestire e redistribuire l’inventario in eccesso in modo rapido ed efficiente. Questa piattaforma offre strumenti per la digitalizzazione e la tracciabilità delle scorte, facilitando la vendita e il riutilizzo di materiali che altrimenti finirebbero nei rifiuti. Attraverso la sua interfaccia intuitiva, le aziende possono accedere a un marketplace dedicato, dove è possibile vendere o acquistare tessuti eccedenti, riducendo così l’accumulo di surplus e minimizzando i costi associati alla gestione degli stock invenduti.

Il software automatizza il processo di acquisto, vendita, riutilizzo e riciclaggio dei materiali, contribuendo a una significativa efficienza operativa. Grazie alla sua capacità di ottimizzare la gestione delle scorte e di facilitare la circolazione dei materiali, la piattaforma non solo riduce gli sprechi, ma aiuta anche le aziende a risparmiare denaro e a migliorare la sostenibilità ambientale. Il sistema favorisce un’economia circolare, incoraggiando la riutilizzazione e il riciclo, e supporta le imprese nel raggiungere obiettivi di sostenibilità e responsabilità sociale.

Trasformare i rifiuti tessili

Re-Fresh Global rappresenta un’avanguardia nella sostenibilità attraverso l’upcycling avanzato dei rifiuti tessili. Questa azienda tedesca è pioniera nell’uso di microfabbriche di upcycling tessile intelligenti, un processo che trasforma abiti vecchi e scartati in nuovi materiali e prodotti ad alto valore aggiunto. La chiave del successo di Re-Fresh Global risiede nella sua capacità di implementare una tecnologia biotecnologica brevettata che rende possibile un’efficiente conversione dei rifiuti tessili in materie prime preziose e biodegradabili.

Il processo inizia con la raccolta dei rifiuti tessili, che vengono poi separati per colore e tipo di materiale all’interno delle microfabbriche dell’azienda. Questa fase di separazione è cruciale per garantire che i materiali possano essere trattati in modo appropriato e ottenere la massima qualità e purezza nei prodotti finali. Successivamente, attraverso un sofisticato processo biotecnologico, i materiali vengono trasformati in tre principali materie prime: bioetanolo, nanocellulosa e una polpa tessile non tessuta.

Il bioetanolo prodotto è un alcol biologico che può essere utilizzato come combustibile rinnovabile, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e contribuendo a una minore emissione di gas serra. La nanocellulosa, ottenuta dalla fibra di cellulosa, ha applicazioni in settori come la costruzione e l’automotive grazie alle sue proprietà di resistenza e leggerezza. Infine, la polpa tessile non tessuta trova impiego in vari ambiti, dai tessuti per l’industria della moda a materiali per l’imbottitura e rivestimenti per veicoli.

Questo approccio all’upcycling non solo riduce significativamente la quantità di rifiuti tessili destinati alle discariche, ma trasforma i materiali scartati in risorse preziose, chiudendo così il ciclo di vita dei prodotti tessili in modo efficiente e sostenibile. Inoltre, la tecnologia avanzata utilizzata da Re-Fresh Global promuove un’economia circolare, dove i materiali non solo vengono riciclati ma riutilizzati in modi innovativi che supportano diversi settori industriali.

Un futuro sostenibile per la moda

Questi esempi evidenziano come l’innovazione possa svolgere un ruolo cruciale nella trasformazione dell’industria della moda verso un modello più sostenibile. Abbracciare i principi dell’economia circolare non è solo una questione di responsabilità sociale; è anche una strategia commerciale intelligente in un mercato in evoluzione, dove i consumatori sono sempre più attenti all’impatto delle proprie scelte. Investire in soluzioni sostenibili non solo riduce l’impatto ambientale, ma crea anche opportunità di crescita per le aziende che abbracciano il cambiamento.

In questo nuovo panorama, le aziende della moda devono adattarsi, innovare e collaborare per costruire un futuro in cui la sostenibilità non sia solo un’opzione, ma un imperativo. Con il supporto delle tecnologie emergenti e la volontà di cambiare, l’industria della moda può affrontare le sfide attuali e diventare un esempio di economia circolare, contribuendo a un mondo più sostenibile per le generazioni future.

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