Come l’hi-tech proteggerà il Made in Italy (e l’ambiente) dalla contraffazione

Il progetto 'Pbr Fashion' del Politecnico di Milano
4 Luglio 2025
2 minuti di lettura
Made In Italy Canva

Nel cuore della moda italiana, dove l’eccellenza artigianale incontra l’innovazione, nasce un progetto che promette di rivoluzionare il modo in cui riconosciamo, acquistiamo e proteggiamo i prodotti Made in Italy. Si chiama ‘Pbr Fashion’ ed è l’ultima frontiera della lotta alla contraffazione, sviluppata dal Politecnico di Milano nell’ambito del programma Made in Italy Circolare e Sostenibile (Mics), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) con fondi del Piano nazionale ripresa resilienza (Pnrr). Ecco in cosa consiste.

Tecnologia e autenticità: un progetto contro la contraffazione

‘Pbr Fashion’ (Physically Based Rendering Fashion) è un progetto di ricerca che unisce tre elementi chiave:

  • Rendering 3D ultra-realistico: grazie alla tecnologia Pbr, è possibile riprodurre digitalmente con estrema fedeltà texture, riflessi e materiali di abiti e accessori.
  • Etichette intelligenti 4D: realizzate con materiali “stimuli-responsive”, queste etichette reagiscono a stimoli fisici o ambientali e possono essere verificate tramite smartphone, rendendo la falsificazione estremamente difficile.
  • Esperienza multisensoriale: suoni, vibrazioni e interazioni immersive arricchiscono l’esperienza d’acquisto online, rendendola più coinvolgente e sicura.

In un’epoca in cui lo shopping avviene sempre più spesso a distanza, senza la possibilità di toccare con mano i prodotti, questa tecnologia offre una garanzia di autenticità e trasparenza.

Perché è importante per il Made in Italy?

Il progetto assume rilevante importanza per il Made in Italy in quanto il fenomeno della contraffazione colpisce duramente il nostro Paese. Secondo l’Ufficio per la Proprietà Intellettuale dell’Unione europea (Euipo), ogni anno si registrano in Italia 1,7 miliardi di euro in mancati ricavi nel settore moda e la perdita di 19.000 posti di lavoro. Combattere la contraffazione è possibile a partire dalla promozione di un racconto autentico che valorizzi il know-how degli artigiani, la qualità dei tessuti e delle lavorazioni che contraddistinguono la lezione del Made in Italy, in controtendenza alla cultura dell’usa e getta imposta dal fast fashion.

Pbr Fashion, con il coordinamento del ricercatore e dottorando Vito Santarcangelo, amministratore della iInformatica Srl, si propone di:

  • Proteggere i produttori italiani, offrendo strumenti concreti contro la falsificazione.
  • Valorizzare il know-how artigianale, rendendo visibile e certificabile la qualità dei materiali e delle lavorazioni.
  • Educare i consumatori, rendendoli più consapevoli e capaci di distinguere un prodotto autentico da una copia.
Esempio Di Qrcode 4d Prototipo Pbr
Esempio Di Qrcode 4d Prototipo Pbr

Un alleato per la sostenibilità

“Un grandissimo onore presentare al Made in Italy Innovation Forum i primi deliverables del progetto. Il Qrcode 4D la cui informazione si compone in presenza di uno stimolo esterno apre una nuova frontiera che tutela il produttore e ne disincentiva la contraffazione. Il prototipo di visualizzatore Pbr multisensoriale, inoltre, rivoluziona il modo di presentare i prodotti made in Italy negli e-commerce, coniugando immersività ed accessibilità”, ha spiegato Vito Santarcangelo.

Ma Pbr Fashion è solo uno dei progetti del programma Mics, il cui obiettivo è quello di promuovere la sostenibilità nei settori chiave del Made in Italy, con particolare attenzione a tre settori industriali strategici, quali: abbigliamento-moda, arredamento e automazione. Le azioni principali sono orientate all’innovazione dei processi produttivi attraverso soluzioni digitali; all’implementazione di principi di eco-design per ridurre l’impatto ambientale e allo sviluppo di materiali sostenibili, privilegiando quelli riciclati e riutilizzabili.

La realizzazione di questi progetti è resa possibile da una dotazione di oltre 125 milioni di euro – di cui 114 milioni provenienti dai fondi del Pnrr e più di 11 milioni di cofinanziamento da parte dei 13 partner privati di Mics – che hanno reso il Partenariato protagonista nella realizzazione della Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del Pnrr. Questo ammontare rappresenta il più alto mai stanziato per progetti di ricerca nell’ambito dell’economia circolare e sostenibile in Italia, con l’obiettivo di creare un ambiente di ricerca pubblico-privato condiviso, autosufficiente, auto-rigenerativo, affidabile, sicuro e sostenibile, dalla progettazione alla produzione.

Di questi fondi, il 40% di quelli pubblici è destinato al Mezzogiorno, territorio soggetto a un recente e importante sviluppo tecnologico e industriale.

Green Economy | Altri articoli