Le imprese italiane dimostrano una visione strategica nel loro percorso verso uno sviluppo più sostenibile. Nonostante il contesto incerto, continuano a investire sulla sostenibilità in tutti i settori. Ne hanno parlato alcuni dei maggiori esponenti di imprese nazionali nell’ambito del nuovo appuntamento Adnkronos Q&A, ‘Sostenibilità al bivio’, che si è tenuto oggi giovedì 16 ottobre, al Palazzo dell’Informazione.
“Non è mai troppo tardi per fare sostenibilità”
“Non è mai troppo tardi per fare sostenibilità, e comunque intervenire all’interno di un perimetro di azione che per il Gruppo Ferrovie dello Stato rappresenta un target importantissimo – spiega Antonello Giunta, amministratore delegato e direttore generale di Fs Energy -. Il nostro Gruppo è infatti il più grande consumatore italiano di energia elettrica, oltre 7 terawattora (TWh) di consumo annuo; quindi, stiamo parlando di una spesa energetica che supera circa il miliardo di euro ogni anno di costi. Era necessario e strategico fare questo passo” di creare Fs Energy “ed è stato inserito all’interno del piano industriale del Gruppo 2025-29, dove appunto uno degli obiettivi strategici è il raggiungimento di un Gigawatt di produzione da fonti rinnovabili entro il 2029“.
Giunta ha quindi sottolineato la scelta green del Gruppo visto che “il piano di approvvigionamento da fonti rinnovabili è un piano che prevede sì il raggiungimento di 1 Gigawatt al 2029, ma traguarda al 2034 due Gigawatt di produzione da fonti rinnovabili, che tradotto in energia significano circa 3 Terawattora di energia, quindi il 40% dei volumi del Gruppo coperti da produzione da fonti rinnovabili”, ha concluso.
Finanza sostenibile
Anche la finanza sostenibile viaggia in modo sostenuto quando si parla di sostenibilità. Lo spiega Andrea Diamanti, head of wholesale banking Ing Italia, il quale intervenendo all’evento ha spiegato che “l’Italia è un Paese che, secondo me, sta continuando a mantenere un’attenzione fortissima sui temi di sostenibilità, perché gli attori economici del nostro Paese si rendono conto che la sostenibilità aiuta a gestire il rischio climatico e i rischi fisici che ne derivano, perché è una tipologia di rischio che non è diversificabile, è un rischio sistemico: o lo si gestisce o ci si scontra e probabilmente si perde. Quindi l’Italia ha continuato a vedere una dinamica molto favorevole della finanza sostenibile, noi nella prima parte dell’anno come Ing in Italia abbiamo avuto una crescita del 95% anno su anno, semestre su semestre, degli strumenti di finanza sostenibile sul Paese”.
Diamanti ha sottolineato che “sicuramente il nostro team è stato molto bravo a produrre un più 95% ma significa anche che c’è una domanda di mercato particolarmente solida”. “A livello globale abbiamo avuto un primo semestre dell’anno record come Ing perché abbiamo generato 68 miliardi di euro di finanza sostenibile per i nostri clienti, con un più 19% rispetto al semestre precedente e sicuramente è per ora un punto di massimo storico ma noi vogliamo continuare a crescere perché vediamo una domanda crescente”, ha sottolineato.
“Noi abbiamo un team che si occupa di transizione sostenibile per i nostri clienti a livello globale, abbiamo più di 60 professionisti dedicati a queste attività che fanno due cose sostanzialmente: aiutano i clienti nei piani di transizione sostenibile, quindi con servizi di consulenza, di advice e di monitoraggio dei progressi che si raggiungono nei piani di transizione sostenibile. Li aiutiamo – ha continuato – a disegnare dei business model che siano sostenibili e che siano presentabili alla comunità finanziaria sempre in maniera sostenibile”, ha continuato.
La centralità della salute
Uno dei temi cruciali, quando si parla di sostenibilità, è anche quello che riguarda la salute umana. “Nel 2020 abbiamo lanciato la ‘Circular for Zero’, che ci ha posto come obiettivo nel 2045 di avere emissioni zero, che chiaramente per una società farmaceutica, che comunque ha impianti di produzione, è un obiettivo molto sfidante – ha dichiarato Alfredo Galletti, corporate vice president e gm Novo Nordisk Italia -. Noi già oggi abbiamo tutte le nostre fabbriche che si affidano esclusivamente a fonti di energia rinnovabili e contiamo ad arrivare nel 2045 all’obiettivo”.
“Una delle progettualità a cui tengo maggiormente – ha continuato – è il nostro ‘Cities for Better Health‘, che è una partnership fatta con varie città a livello di tutto il mondo, che inizia da dieci anni fa. E noi in Italia abbiamo partnership con vari comuni e copriamo 23 milioni di italiani, con progettualità piccole e ben specifiche, fatte in accordo con le istituzioni locali e secondo i bisogni di ciascuna città o di ciascuna realtà. Perché poi chiaramente questo obiettivo, la nostra ambizione non la possiamo raggiungere da soli e chiaramente tutti gli attori devono prendervi parte”, ha sottolineato.
E Galletti ha spiegato l’attenzione anche per la biodiversità con il progetto in Toscana che riguarda la creazione di un’oasi ecologica con 60 mila api. Ma anche innovazione con la prima insulina settimanale al mondo. “Chiaramente le nostre penne sono usa e getta, mentre prima un’iniezione giornaliera richiedeva chiaramente uno spreco di plastica che deve essere smaltita – ha concluso -. Noi non solo ne abbiamo una settimanale, ma abbiamo anche messo in piedi un sistema di riciclo che si chiama ReMed, in sette città italiane con più di 230 farmacie dove il paziente può riportare queste penne una volta utilizzate e noi le ricicliamo e da questo facciamo svariati materiali”.
Una gestione sostenibile delle risorse ambientali
Quando parliamo sostenibilità è inoltre impossibile non legarla all’uso e consumo delle risorse ambientali. L’acqua è una di queste. “La sostenibilità indica la nostra rotta, l’acqua è natura portata ai consumatori – ci racconta Fabiana Marchini, head sustainability & corporate affairs Gruppo Sanpellegrino -. È saldamente ancorata al proprio territorio, da cui non prescinde, ha delle caratteristiche uniche che sono il frutto del territorio da cui sgorga e delle caratteristiche che devono essere costanti nel tempo. Quindi, per noi, fare sostenibilità vuol dire lavorare per essere un’azienda a prova di futuro. È un impegno quotidiano del nostro modo di fare impresa, nel prenderci cura di questa risorsa e delle persone e territori in cui operiamo”,
Come? Marchini ha spiegato nel concreto le attività portate avanti. “Intanto lavoriamo sull’ottimizzazione dei processi industriali e sull’ottimizzazione della gestione della risorsa idrica. Tutti i nostri stabilimenti sono certificati secondo lo standard internazionale dell’Alliance for water stewardship che attesta la gestione virtuosa e condivisa dalla risorsa idrica”. Ma non solo. Al centro delle strategie del gruppo c’è il mitigare il nostro impatto ambientale, sia in termini di carbon footprint, sia in termini di supporto a un modello di economia circolare. “Utilizziamo materiali riciclati nei nostri imballaggi, cerchiamo di evolvere il nostro modello di business adottando una logistica sempre più sostenibile. Quindi sono diverse le leve che attiviamo per poter mitigare il nostro impatto”, ha sottolineato. “E poi, non meno importante, è la gestione di quello che noi chiamiamo la nostra casa, che è poi la casa comune, il territorio da cui sgorgano le nostre acque. Quindi è fondamentale per noi prenderci cura dei territori in cui viviamo”, ha concluso.
Rimanendo in tema risorse della natura, è intervenuto anche Federico Odella, Ceo Bonduelle Italia, azienda che con 170 anni di storia si concentra nella produzione di prodotti vegetali: “Abbiamo degli impegni chiari, entro il 2030 ad esempio l’80% dei nostri agricoltori che sono appunto coinvolti nelle pratiche agricole che producono le materie prime per i nostri prodotti saranno coinvolti nelle pratiche di agricoltura rigenerativa. Cosa significa agricoltura rigenerativa? Intanto il mantenimento della sostanza organica nel terreno. Il sostegno per quello che sono gli insetti impollinatori, un tema per noi, anche per noi, sentivo prima, molto caro. Ci sono ovviamente le api, ma sono molti gli insetti impollinatori come farfalle, falene. E quindi costruiamo vicino ai campi da cui ci approvvigioniamo anche delle coltivazioni, delle piantagioni diverse, delle culture diverse che possano aiutare il sostegno e la vita di questi insetti”.
“L’utilizzo responsabile dell’acqua – ha continuato – è un altro tema, anche per noi, molto importante. Vi lascio immaginare l’utilizzo dell’acqua nei campi per produrre insalate oggi in Italia, quanto sia importante mantenere l’azoto minerale all’interno del terreno che è una delle fonti principali di nutrimento per le nostre piante. Lo facciamo tramite l’applicazione di sonde nel terreno per misurarne la quantità. E questo ci permette di ridurre e di ottimizzare quelli che sono appunto i consumi d’acqua necessari”, ha sottolineato.
“E poi inoltre abbiamo eliminato – ha continuato – tutti quei prodotti fitofarmaci che sono utili per le piante, perché di fatto sono come delle medicine che le aiutano a crescere meglio, ma possono avere un impatto negativo proprio sugli insetti impollinatori di cui parlavamo prima e quindi abbiamo deciso di eliminarli. e quindi pratichiamo quello che è il bio-controllo sui nostri campi. Quindi questo è uno dei temi importanti rispetto al pianeta”, ha continuato.