Nel cuore del Portogallo, tra le distese naturali della regione dell’Alentejo, sta per nascere il primo santuario su larga scala del continente dedicato agli elefanti che hanno trascorso la loro intera esistenza tra le mura di zoo e i tendoni dei circhi. Questo progetto ambizioso, che vede la luce nel distretto di Évora, non è solo un rifugio, ma un vero e proprio atto di riparazione verso creature che non hanno mai conosciuto la libertà della natura.
Il santuario per elefanti
Il santuario si estenderà su una superficie imponente di circa 402 ettari, situata tra i comuni di Vila Viçosa e Alandroal. Questa vasta area verrà trasformata in una riserva dove gli elefanti e la fauna selvatica locale potranno prosperare in armonia. Il sindaco di Vila Viçosa, Inácio Esperança, ha sottolineato come l’iniziativa permetterà di recuperare terreni precedentemente inutilizzati, promuovendo un restauro ambientale profondo e una gestione sostenibile del territorio.
La struttura è stata progettata con standard di sicurezza estremi, incluse recinzioni capaci di resistere a una pressione di 60 tonnellate e stalle all’avanguardia per l’accoglienza degli “ospiti“.
Kariba, la prima elefantessa africana
Il volto di questo cambiamento ha un nome: Kariba. Si tratta di un’elefantessa africana di 40 anni che, come spiega la Ong Pangea Trust (nota in Portogallo come Associação Natureza Pangea), arriverà in Portogallo all’inizio del 2026. La storia di Kariba è emblematica delle difficoltà affrontate da questi mammiferi: catturata in Zimbabwe negli anni ’80 a seguito di episodi di bracconaggio, ha vissuto quattro decenni in cattività spostandosi tra diverse strutture in Germania, Paesi Bassi e Belgio.
Nel nuovo santuario, Kariba potrà finalmente trascorrere i suoi ultimi anni in uno stato di libertà controllata, imparando nuovamente a socializzare con i propri simili e a interagire con un ambiente naturale autentico.
Un modello economico basato sulla conoscenza
Uno degli aspetti più innovativi del progetto è la sua filosofia operativa: il santuario non sarà aperto al pubblico per il turismo tradizionale. La priorità assoluta è la tranquillità degli animali, che per la prima volta vivranno lontani dagli sguardi dei visitatori. Tuttavia, l’impatto locale sarà significativo:
- Scienza e ricerca: verranno siglati protocolli con la comunità scientifica per studiare il benessere degli elefanti e generare nuove conoscenze.
- Educazione: ad Alandroal nascerà un centro interpretativo che fungerà da ponte tra il santuario e la comunità, offrendo programmi educativi per le scuole e i giovani.
- Lavoro green: si stima la creazione di 10 posti di lavoro diretti e tra i 30 e i 50 indiretti, puntando su un turismo legato alla formazione e alla ricerca.
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Pubblicato da Pangea Trust su Giovedì 11 dicembre 2025
Sostenibilità: un investimento per il futuro
Con un investimento previsto di 15 milioni di euro nell’arco di un decennio, Pangea Trust mira a offrire una soluzione concreta a zoo e circhi che desiderano ricollocare i propri animali in strutture più idonee. Il progetto ha già ricevuto il sostegno di figure di rilievo come l’attore Ricky Gervais e l’attenzione di media internazionali. In definitiva, il santuario portoghese rappresenta un cambio di paradigma: dimostra che è possibile trasformare un territorio improduttivo in un’oasi di biodiversità, dove l’etica e la sostenibilità diventano il motore di un nuovo sviluppo locale.