Giornata mondiale dei Vegetariani, perché è una scelta sostenibile?

Cresce soprattutto tra i giovani l’attenzione alla sostenibilità ambientale e i benefici che scaturiscono da una dieta basata su prodotti vegetali
1 Ottobre 2024
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Cucinare Vegetariano Canva

Il 1° ottobre si celebra la Giornata Mondiale dei Vegetariani, una giornata dedicata alla promozione di una dieta basata su alimenti di origine vegetale e alla sensibilizzazione sui benefici ambientali, etici e di salute legati a questo tipo di alimentazione.

In Italia, il numero di persone che adottano una dieta vegetariana è in costante crescita, come dimostra uno studio recente condotto da Unionfood. La tendenza è diffusa soprattutto tra gli under 35.

Crescita della popolarità dei prodotti vegetali

Secondo lo studio di Unionfood, il 7,2% degli italiani oggi si dichiara vegetariano, un aumento significativo rispetto al 4,2% registrato nel 2023. Questo dato è particolarmente rilevante tra i giovani: oltre sei persone con meno di 35 anni su dieci considerano i prodotti a base vegetale un “aiuto per il Pianeta”, segno di una crescente consapevolezza delle questioni ambientali legate alle scelte alimentari.

Sonia Malaspina, presidente del Gruppo Prodotti a Base Vegetale di Unione Italiana Food (Unionfood), sottolinea come questa tendenza rappresenti “un profondo cambiamento culturale e di consumo nella nostra società, dove la sostenibilità è diventata un fattore determinante nelle scelte di acquisto”. A prescindere dall’adesione a una dieta vegetariana stretta, molti italiani stanno scegliendo di aumentare il consumo di proteine vegetali, contribuendo così a un impatto ambientale ridotto.

Ma scopriamo in cosa consiste una dieta vegetariana e quali sono i benefici ambientali e personali di questa scelta.

Cosa si intende con “dieta vegetariana”?

La dieta vegetariana si basa principalmente su alimenti di origine vegetale, come frutta, verdura, cereali, legumi, frutta secca e semi. Questi alimenti forniscono nutrienti essenziali come vitamine, minerali, fibre e proteine vegetali. A seconda del tipo di dieta, possono essere inclusi anche latticini (latto-vegetariana) e uova (ovo-vegetariana). Prodotti a base di soia, come tofu e tempeh, sono spesso usati come alternative proteiche alla carne. Inoltre, alimenti fortificati, come cereali e latte vegetale arricchiti, possono aiutare a compensare eventuali carenze di nutrienti come vitamina B12 e ferro. Condimenti, erbe e spezie arricchiscono i piatti, mentre alghe e microalghe forniscono ulteriori nutrienti. Una dieta vegetariana equilibrata richiede attenzione a nutrienti critici come proteine, ferro, calcio e omega-3.

La dieta vegetariana, se non ben bilanciata, può comportare carenze di questi nutrienti, oltre a possibili problemi digestivi o rischi per lo sviluppo nei bambini. Integratori o alimenti fortificati possono aiutare a compensare. È fondamentale pianificarla con attenzione.

I benefici ambientali di una dieta vegetariana

I benefici ambientali di una dieta vegetariana sono ben documentati da numerosi studi recenti. Ecco una panoramica dei principali vantaggi ambientali di una dieta plant-based:

  1. Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra
    Una delle principali cause del cambiamento climatico è l’emissione di gas a effetto serra come il biossido di carbonio, il metano e il protossido di azoto. L’allevamento di bestiame è responsabile di una parte significativa di queste emissioni. Secondo uno studio del 2021 pubblicato su Nature Food, una transizione globale verso diete plant-based potrebbe ridurre le emissioni di gas a effetto serra legate all’alimentazione fino al 70%. L’adozione di diete a base vegetale potrebbe contribuire in modo sostanziale a rallentare il riscaldamento globale.
  2. Conservazione delle risorse idriche
    L’agricoltura animale richiede enormi quantità di acqua rispetto all’agricoltura vegetale. Un rapporto del 2020 della Water Footprint Network ha evidenziato che la produzione di carne e latticini utilizza molte più risorse idriche rispetto alla coltivazione di frutta, verdura, cereali e legumi. Ad esempio, per produrre un chilogrammo di carne bovina sono necessari circa 15.000 litri d’acqua, mentre per un chilogrammo di legumi ne bastano circa 4.000 litri.
  3. Riduzione del consumo di suolo
    L’allevamento di animali richiede vaste quantità di terra per i pascoli e per la produzione di mangimi. Secondo uno studio pubblicato nel 2020 su Global Environmental Change, le diete vegetariane richiedono fino al 76% in meno di terreno agricolo rispetto alle diete ricche di carne. Riducendo la richiesta di terra per l’allevamento, si può preservare più terreno per le foreste, aumentando così la biodiversità e riducendo la deforestazione.
  4. Minore impatto sulla biodiversità
    Le diete a base di carne sono una delle principali cause di perdita di biodiversità a livello globale, poiché la deforestazione per creare pascoli e coltivare mangimi distrugge habitat naturali. Un report del 2021 della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) ha confermato che la transizione verso una dieta plant-based potrebbe ridurre la perdita di biodiversità fino al 46%, preservando ecosistemi naturali fondamentali per la sopravvivenza di molte specie.
  5. Riduzione dell’inquinamento agricolo
    L’agricoltura animale genera alti livelli di inquinamento, sia dell’aria che dell’acqua. L’allevamento intensivo di animali produce grandi quantità di rifiuti e richiede l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi per produrre mangimi, che contaminano il suolo e le acque. Secondo uno studio del 2020 pubblicato su Environmental Research Letters, le diete plant-based riducono significativamente l’inquinamento agricolo, abbattendo l’uso di fertilizzanti azotati e diminuendo le sostanze chimiche disperse nell’ambiente.
  6. Minore spreco energetico
    L’allevamento di bestiame è altamente inefficiente dal punto di vista energetico. Solo una piccola parte dell’energia contenuta nei mangimi animali si converte in carne commestibile. Uno studio pubblicato nel 2021 su Science of The Total Environment ha dimostrato che le diete vegetariane richiedono molto meno energia rispetto a quelle onnivore. Per produrre una quantità equivalente di cibo, la dieta plant-based utilizza significativamente meno energia fossile.

Dieta vegetariana e gli 8 benefici per la salute

Oltre i benefici per l’ambiente, una dieta vegetariana rappresenta anche un insieme di benefici per la sostenibilità della propria salute personale. Esistono ricerche scientifiche recenti che ne supportano la tesi, ecco una panoramica di alcune di esse:

  1. Riduzione del rischio di malattie cardiovascolari
    Uno studio del 2019 pubblicato sul Journal of the American Heart Association ha mostrato che le diete basate su alimenti vegetali sono associate a un minor rischio di malattie cardiovascolari. I partecipanti che seguivano una dieta plant-based avevano un rischio ridotto del 32% di morire per malattie cardiache rispetto a coloro che consumavano carne regolarmente.
  2. Migliore controllo del peso
    Uno studio pubblicato nel 2020 su Nutrition Reviews ha analizzato i dati di oltre 15 studi clinici e ha concluso che le diete vegetariane sono associate a una significativa perdita di peso, anche senza restrizioni caloriche, rispetto a quelle che includono carne.
  3. Riduzione del rischio di diabete di tipo 2
    Secondo una revisione sistematica e una meta-analisi pubblicata nel 2019 su JAMA Internal Medicine, le persone che seguivano una dieta plant-based avevano un rischio ridotto del 23% di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a chi seguiva una dieta onnivora.
  4. Prevenzione di alcuni tipi di cancro
    Uno studio pubblicato nel 2020 su BMC Medicine ha esaminato oltre 470.000 partecipanti e ha scoperto che coloro che seguivano una dieta prevalentemente vegetale avevano un rischio significativamente ridotto di sviluppare il cancro del colon-retto, uno dei tumori più comuni in Europa e Nord America.
  5. Miglioramento della salute dell’apparato digerente
    Le fibre alimentari, di cui le diete vegetariane sono ricche, sono state associate a una migliore salute intestinale. Una revisione del 2020 su The Lancet ha evidenziato che una maggiore assunzione di fibre è collegata a un rischio ridotto di malattie gastrointestinali, inclusa la stitichezza e il cancro del colon.
  6. Miglior controllo della pressione sanguigna
    Uno studio del 2020 pubblicato su Hypertension ha confermato che le diete vegetariane sono associate a una riduzione della pressione sanguigna. I ricercatori hanno scoperto che i vegetariani avevano una pressione sanguigna più bassa rispetto a chi consumava carne, riducendo così il rischio di ipertensione.
  7. Miglior salute dei reni
    Una ricerca del 2021 pubblicata su American Journal of Kidney Diseases ha mostrato che una dieta plant-based è associata a un miglioramento della funzione renale e può rallentare la progressione della malattia renale cronica, grazie al ridotto apporto di proteine animali che possono stressare i reni.
  8. Longevità
    Uno studio del 2020 pubblicato su The British Medical Journal (BMJ) ha rilevato che le persone che seguono una dieta plant-based tendono a vivere più a lungo. Lo studio ha rilevato una correlazione tra un maggiore consumo di frutta, verdura e cereali integrali e una riduzione del rischio di mortalità prematura.

Questi dati confermano come la scelta di adottare una dieta vegetariana, o anche solo di aumentare il consumo di prodotti vegetali, non sia solo una questione di benessere personale, ma anche di responsabilità verso il Pianeta. La Giornata Mondiale dei Vegetariani non è soltanto un’occasione per riflettere sui benefici di una dieta a base vegetale, ma anche per promuovere un cambiamento collettivo verso un futuro più sostenibile.

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