Con 99 voti favorevoli, 62 contrari e un solo astenuto, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto bollette. Il provvedimento, già passato alla Camera lo scorso 16 aprile con 155 sì e 101 no, è ora legge. Si tratta di un intervento da 3 miliardi di euro che mira a contenere il caro energia, ma anche a rafforzare un sistema più equo ed efficiente. Oltre a sostenere economicamente cittadini e imprese, il provvedimento introduce novità strutturali, dalla semplificazione degli iter per le rinnovabili alla tutela dei soggetti vulnerabili, fino a un inedito bonus per l’acquisto di elettrodomestici.
Chi ha diritto ai contributi e come funzionano
Al centro del decreto, un pacchetto di misure rivolto alle famiglie con redditi medio-bassi. Il sostegno più immediato è un bonus straordinario di 200 euro per gli utenti domestici con Isee fino a 25mila euro, pensato per alleggerire il peso delle bollette elettriche. Per chi ha già diritto al bonus sociale (Isee sotto i 9.530 euro, o 20mila per le famiglie con almeno quattro figli), il contributo può arrivare fino a 500 euro. Non è necessario presentare domanda: il beneficio verrà erogato automaticamente grazie all’incrocio dei dati tra Inps e fornitori.
Prevista anche una proroga di due anni per il passaggio obbligatorio al mercato libero dell’energia, che slitta così al 31 marzo 2027 per cittadini vulnerabili, over 75, persone con disabilità, soggetti economicamente fragili o con gravi patologie, oltre che per le microimprese. Per questi gruppi, la permanenza nel regime tutelato sarà garantita anche oltre la scadenza naturale.
Interventi per le imprese e per i settori energivori
Una parte rilevante delle risorse – circa 1,4 miliardi – è destinata alle imprese, in particolare quelle a forte consumo energetico. Un primo pacchetto da 600 milioni è rivolto alle piccole e medie imprese vulnerabili; un secondo, dello stesso importo, attinge agli anticipi delle aste ETS per aiutare le aziende energivore. Altri 10 milioni finanzieranno a fondo perduto le piscine, particolarmente colpite dai rincari, a riconoscimento del loro valore sociale.
Il decreto rifinanzia anche il Fondo per la transizione energetica del comparto industriale, per sostenere progetti di efficientamento e decarbonizzazione. Un incentivo a investire in tecnologie sostenibili e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Ulteriore novità riguarda le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e utilizzati fino a giugno 2025 saranno esclusi dal nuovo regime fiscale sui fringe benefit.
Infine, viene ufficialmente riconosciuta la figura dell’“utility manager” – o consulente per la gestione delle utenze, una sorta di mediatore tra utenti e fornitori di energia, con l’obiettivo di migliorare la gestione delle forniture e offrire supporto nelle pratiche burocratiche. Si tratta di un ruolo destinato a crescere nei prossimi anni, con l’apertura completa del mercato energetico e l’aumento della complessità delle offerte.
Più trasparenza, meno burocrazia
Tra le misure trasversali, spiccano gli interventi volti a migliorare trasparenza e accessibilità nel mercato energetico. I fornitori saranno obbligati a presentare offerte chiare e confrontabili, mentre l’Arera – l’Autorità per energia, reti e ambiente – potrà esercitare nuovi poteri sanzionatori per garantire correttezza e tutela degli utenti.
In ambito sociale, arriva una protezione significativa: l’esecuzione immobiliare sulla prima casa sarà vietata per debiti condominiali inferiori a 5.000 euro, se il debitore rientra in una delle categorie vulnerabili. Una misura concreta per evitare situazioni di disagio abitativo.
Per ridurre la spesa domestica, è stato introdotto un bonus elettrodomestici: contributi pari al 30% del prezzo d’acquisto (fino a un massimo di 100 euro, o 200 per famiglie con ISEE inferiore a 25mila euro). Il bonus sarà erogato direttamente come sconto in fattura, senza necessità di click day o procedure complesse. Con l’introduzione ufficiale della figura del “utility manager” – o consulente per la gestione delle utenze – il decreto inaugura una nuova funzione di mediazione tra utenti e fornitori. Il suo compito sarà assistere cittadini e imprese nella comprensione delle offerte energetiche e nella gestione delle pratiche, un supporto fondamentale in vista dell’apertura completa del mercato libero.
Iva, fonti rinnovabili e nucleare
Il decreto autorizza l’utilizzo del maggior gettito Iva derivante dal rialzo dei prezzi del gas per nuovi interventi a favore di famiglie e imprese. Le risorse, tuttavia, saranno impiegabili solo dopo il parere delle commissioni parlamentari competenti, in attesa di una revisione organica della legge di contabilità.
Sul fronte della transizione ecologica, viene semplificato il regime autorizzativo per gli impianti da fonti rinnovabili e i sistemi di accumulo, con l’obiettivo di accelerare l’autosufficienza energetica nazionale. Il decreto lascia anche spazio a un dibattito più ampio sul mix energetico del futuro: tra le opzioni in esame, anche il nucleare di nuova generazione, possibile tassello della strategia energetica italiana.