La Cop29 a Baku si è aperta tra la voglia di cooperare, migliorare gli obiettivi, gli investimenti e gli impegni in ambito ambientale e climatico, ma anche qualche frizione diplomatica. L’Azerbaijan, il Paese ospitante di quest’anno si è impegnato nella promozione di pratiche sostenibili, offrendo opzioni alimentari vegane e vegetariane, e alimenti con un’impronta di carbonio attentamente calcolata.
Questo impegno ha risposto alle richieste del segretario dell’Unfccc, con l’obiettivo di garantire che la maggior parte dei pasti abbia una carbon footprint bassa o minima, dimostrando così il proprio impegno verso la sostenibilità.
La “crisi” diplomatica
Ma non solo sostenibilità. La conferenza è stata segnata anche da tensioni diplomatiche, con il presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliev – dopo aver ritenuto petrolio e gas “doni di Dio” – ha accusato l’Unione europea, la Francia e i Paesi Bassi di doppio standard sui combustibili fossili e di corruzione. Chiedere riduzioni delle emissioni mentre continua a cercare gas in Azerbaijan, per il presidente, è ipocrisia.
Aliyev ha ricordato che due anni fa l’Azerbaijan e la Commissione europea hanno firmato un accordo energetico su richiesta dell’Ue, sottolineando la necessità di essere realistici riguardo all’uso dei combustibili fossili. Le sue parole contrastano con quelle del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha chiesto di abbandonare rapidamente i combustibili fossili.
Le “accuse” del presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliev all’Unione europea, alla Francia e ai Paesi Bassi “sono deplorevoli. Queste dichiarazioni inaccettabili rischiano di minare gli obiettivi della conferenza sul clima e la credibilità della presidenza della Cop29. Siamo dalla parte della Francia e dei Paesi Bassi”. Così su X Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
“L’Ue e i suoi Stati membri sono il principale contribuente ai finanziamenti globali per il clima, sostenendo i partner di tutto il mondo nella lotta contro il cambiamento climatico – continua Borrell – Respingiamo inoltre gli attacchi delle autorità dell’Azerbaijan contro i media e le Ong che si trovano ad affrontare la situazione critica dei diritti umani nel paese”.
Fossile e riduzione delle emissioni: una roadmap sul metano
La Commissione europea, insieme a vari paesi partner, l’Agenzia internazionale per l’energia e diverse Ong, ha presentato la Methane Abatement Partnership Roadmap. Questa nuova tabella di marcia mira a ridurre le emissioni di metano associate alla produzione e al consumo di energia fossile, promuovendo la cooperazione tra paesi importatori ed esportatori di combustibili fossili. L’obiettivo è migliorare i sistemi di monitoraggio, comunicazione e verifica delle emissioni di metano.
Durante la presentazione, Wopke Hoekstra, Commissario per l’Azione per il clima, ha sottolineato l’importanza economica e ambientale di ridurre le emissioni di metano, evidenziando che la collaborazione globale è essenziale per affrontare efficacemente questo problema.
Nell’ambito dell’impegno mondiale sul metano, oltre 150 Paesi si sono impegnati a ridurre le emissioni globali di metano del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020. La roadmap prevede azioni concrete, tra cui un sistema di monitoraggio basato sui principi dell’Oil and Gas Methane Partnership 2.0 (OGMP 2.0) e un piano dettagliato per ridurre le emissioni dei beni esistenti.
Questi partenariati, annunciati dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen durante la Cop28 di Dubai, si basano su una dichiarazione comune firmata da vari paesi durante la Cop27. I primi esempi di attuazione della roadmap saranno presentati alla Cop30 in Brasile.
La fine dei ghiacciai in Asia centrale
“Negli ultimi 30 anni il Tagikistan ha perso più di 1.000 ghiacciai” sui 14mila presenti nel Paese. Così Daler Juma, il ministro tagico dell’Energia e delle risorse idriche, a margine della conferenza a Baku. Il rapido scioglimento dei ghiacciai dovuto al cambiamento climatico rappresenta una seria minaccia nel contesto globale della protezione delle risorse idriche.
A lanciare l’allarme è stato anche il Kirghizistan, un altro Paese dell’Asia centrale alle prese con il problema dello scioglimento dei ghiacciai a causa dell’aumento delle temperature, in occasione di un evento organizzato alla Cop29. Secondo gli scienziati delle Nazioni Unite, i ghiacciai potrebbero scomparire completamente dall’Asia centrale entro la fine del secolo. Ciò porterebbe a gravi carenze idriche in una regione di circa 80 milioni di persone.
Tasse di solidarietà globale
Ma al centro del dibattito di oggi c’è anche il tema dei finanziamenti. Tassare criptovalute e plastica, come l’aviazione e i combustibili fossili, a favore del clima e dei Paesi in via di sviluppo. Questa la proposta lanciata oggi dal gruppo composto da Barbados, Francia e Kenya, tre Paesi che stanno prendendo in considerazione le cosiddette tasse di ‘solidarietà globale’ sulle attività inquinanti, tasse che potrebbero generare centinaia di miliardi di dollari. “Gli attuali impegni finanziari pubblici non sono sufficienti, quindi dobbiamo considerare le tasse”, ha affermato il primo ministro delle Barbados, Mia Mottley.
Una tassa sulle criptovalute potrebbe basarsi sulle transazioni, con entrate stimate in “decine di miliardi all’anno”, o sul consumo di elettricità associato, che potrebbe generare 5,2 miliardi di dollari all’anno, stando al rapporto dedicato al tema presentato oggi. Una tassa sulla plastica, “potrebbe sostenere il finanziamento di azioni contro l’inquinamento di paesi in via di sviluppo”, sottolineano gli autori del report, stimando entrate tra 25 e 35 miliardi di dollari all’anno.
I tre Paesi alla guida progetto hanno formato una coalizione politica di 17 membri alla Cop29, tra cui Spagna, Unione Africana e Unione Europea. Il Brasile sta valutando l’adesione.