Come riciclare i regali di Natale che non ci piacciono? Tra il second hand e regifting

L'Italia scarta circa 30 milioni di regali indesiderati ogni Natale: il 20% li rivende online
26 Dicembre 2025
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Scambio regali canva

Ogni anno, passate le festività, molti di noi si ritrovano con un dilemma nell’armadio: il maglione con la renna luminosa, la seconda macchina per i popcorn o quell’accessorio che proprio non rispecchia il nostro stile. In Italia, si stima che ogni Natale vengano scartati circa 30 milioni di regali indesiderati, spesso fatti proprio dalle persone più vicine, come partner e amici. Invece di lasciarli a prendere polvere, esiste una soluzione sempre più amata e sostenibile: l’economia circolare del second-hand.

La crescita del regifting: una scelta consapevole

La pratica di rivendere i doni non graditi, nota come regifting, non è più un tabù ma un vero e proprio cambiamento culturale verso un consumo più consapevole. Secondo i dati recenti, la percentuale di italiani che sceglie di rivendere un regalo è salita dal 15% dello scorso anno al 20% di quest’anno.
Questa tendenza è guidata soprattutto dai più giovani: tra la Gen Z, quasi una persona su due (il 46%) ha messo in vendita almeno un oggetto ricevuto in dono. Non si tratta solo di “liberarsi” di qualcosa, ma di dare una seconda chance a oggetti nuovi che potrebbero rendere felice qualcun altro, contribuendo contemporaneamente alla salute dell’ambiente.

Perché scegliere il second-hand e le piattaforme online

Il web è il motore principale di questa trasformazione. Il 76% di chi decide di rivendere si affida a piattaforme digitali. Marketplace come eBay rendono il processo semplice, sicuro e trasparente, permettendo di trasformare un errore di valutazione in un’opportunità di risparmio (scelta dal 55% degli utenti) o nell’acquisto di qualcosa di più gradito.

Dall’altro lato, piattaforme come Subito, con oltre 9 milioni di annunci, diventano dei veri “aiutanti di Babbo Natale” per chi cerca regali unici, vintage o fuori produzione a prezzi ridotti. Ecco alcuni vantaggi emersi dalle fonti:

  • Sostenibilità: il 22% degli acquirenti sceglie l’usato proprio per il suo impatto positivo sul pianeta.
  • Velocità: lo “scambio a mano” permette di evitare attese di spedizione e corrieri, risolvendo il problema dei regali dell’ultimo minuto.
  • Qualità: molti oggetti second-hand sono praticamente nuovi, ancora con il cartellino o in garanzia.

Un nuovo valore agli oggetti

Rivendere o acquistare usato non è più un gesto di ripiego. Come sottolineato dagli esperti, oggi questo comportamento racconta la volontà di dare un nuovo valore a ciò che non usiamo. Mentre il 39% degli italiani tende ancora a tenere i regali non graditi per “fare buon viso a cattivo gioco”, la quota di chi preferisce l’economia circolare è in costante crescita.

Scegliere la via del second-hand significa trasformare un oggetto dimenticato in un cassetto in una risorsa, riducendo gli sprechi e promuovendo un modello di vita dove ogni oggetto può avere più di una vita.

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