Il boom delle professioni ‘green’, quali settori trainano la sostenibilità e quali paesi devono accelerare?

Le competenze green stanno trasformando il mondo del lavoro, e i dati del LinkedIn’s Economic Graph confermano che la domanda cresce, ma non tutti i paesi avanzano allo stesso ritmo
22 Novembre 2024
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Lavori Green Canva
Lavori green segnale stradale

Se c’è una cosa che caratterizza la nostra epoca è la crescente attenzione verso la sostenibilità, che ormai non riguarda più solo le politiche ambientali, ma anche il mondo del lavoro. Il settore verde è un fenomeno in continua espansione, e i dati più recenti, provenienti dal LinkedIn’s Economic Graph, lo confermano: la domanda di professionisti green è in costante aumento. A livello globale, tra il 2021 e il 2024, la crescita della domanda di competenze green ha registrato un incremento medio annuo del 5,9%. Tuttavia, in Italia, la situazione è ben diversa. La domanda di competenze sostenibili è aumentata solo dello 0,12%, un tasso che evidenzia un ritardo rispetto al resto del mondo, ma che non impedisce al paese di presentare una percentuale di offerte di lavoro green superiore alla media globale.

Nel 2024, infatti, l’8,27% delle offerte di lavoro in Italia riguarda professioni green, superando così il 7,7% globale. Questo dato sembra suggerire che, sebbene la crescita sia più lenta, l’interesse per la sostenibilità stia crescendo anche nel nostro paese, seppur in modo meno impetuoso rispetto ad altre nazioni. Ma quali sono i settori che stanno beneficiando maggiormente di questa transizione verso un futuro più verde?

Il settore green in Italia: quali sono i campi in crescita?

In Italia, la domanda di competenze green non è distribuita uniformemente tra i vari settori. Secondo i dati analizzati da LinkedIn, i settori che hanno assorbito la maggior parte dei lavoratori con competenze sostenibili sono, in ordine decrescente, l’agricoltura e l’allevamento (34,1%), i servizi (32,8%) e l’edilizia (32,03%). Questi numeri ci danno un’idea di quali siano le aree strategiche che stanno rispondendo in modo più diretto alla sfida della transizione ecologica.

Nel settore agricolo, la crescente richiesta di pratiche sostenibili, dalla gestione delle risorse naturali alla riduzione dell’uso di pesticidi, sta dando vita a nuove opportunità professionali. L’agricoltura biologica, ad esempio, ha visto un incremento significativo nella domanda di specialisti, che spaziano dall’analisi dei suoli alla gestione delle colture in modo ecocompatibile.

L’edilizia, un altro settore chiave per la sostenibilità, sta vivendo una vera e propria rivoluzione. L’adozione di tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico, la crescente attenzione al green building e l’uso di materiali a basso impatto ambientale stanno portando alla creazione di professioni completamente nuove. In questo campo, architetti e ingegneri con competenze in progettazione ecologica e ristrutturazione energetica sono diventati essenziali.

Nel settore dei servizi, che comprende una vasta gamma di attività, dalle risorse umane alle energie rinnovabili, l’esigenza di competenze green è altrettanto evidente. La sostenibilità sta diventando un elemento imprescindibile per molte aziende, che cercano figure professionali in grado di integrare la sostenibilità all’interno della strategia aziendale.

La domanda di talenti green a livello globale: chi sono i leader?

Sebbene l’Italia stia cercando di colmare il gap, sono altri paesi a dominare la scena mondiale quando si parla di crescita nella domanda di competenze green. La classifica dei paesi con la maggiore richiesta di talenti sostenibili è guidata dal Regno Unito, che con un 13% delle offerte di lavoro nel settore verde si distingue nettamente dagli altri. L’Irlanda, con il 12,4%, e l’Arabia Saudita, con l’11,7%, seguono a ruota, dimostrando come la domanda di professionalità verdi stia diventando una priorità anche per paesi che non sono tradizionalmente considerati leader nel settore ecologico.

A livello di crescita più rapida, invece, spiccano paesi come il Portogallo (+71,3%), il Regno Unito (+46%) e la Costa Rica (+40%), che vedono un vero e proprio boom di opportunità nel mercato del lavoro verde. Questo fenomeno suggerisce che la transizione verso un’economia più sostenibile non è solo una necessità ambientale, ma anche un motore di crescita economica, creando nuovi posti di lavoro in numerosi settori.

Nonostante questo entusiasmo globale, la domanda di competenze green non è omogenea. Paesi come la Finlandia, il Perù e la Grecia hanno visto una flessione della domanda tra il 2023 e il 2024. Questo non significa che la sostenibilità stia perdendo importanza in questi paesi, ma piuttosto che le dinamiche di crescita possono essere influenzate da fattori economici e politici locali. Tuttavia, è probabile che questi siano fenomeni temporanei, in quanto la domanda complessiva di talenti green continua a salire in quasi tutti i paesi monitorati.

Il divario tra domanda e offerta

Uno degli aspetti più interessanti emersi dall’analisi di LinkedIn riguarda il divario crescente tra la domanda e l’offerta di talenti green. A livello globale, se da un lato la domanda cresce a ritmi vertiginosi, l’offerta stenta a tenere il passo. La crescita dell’offerta di talenti green è stata del 5,6% dal 2023 al 2024, ma è lontana dal pari passo con l’aumento della domanda, che ha registrato un incremento dell’11,6%.

Questo divario si fa particolarmente evidente in paesi come il Portogallo, il Regno Unito e la Costa Rica, dove la domanda di professionisti green cresce a un ritmo molto più rapido rispetto alla formazione di nuovi talenti. Le previsioni sono preoccupanti: si stima che entro il 2030 il gap tra domanda e offerta potrebbe arrivare al 18,7%, per poi raggiungere il 101,5% nel 2050, se non verranno intrapresi azioni concrete per aumentare la formazione e la preparazione della forza lavoro verde.

Questo fenomeno evidenzia una delle principali sfide per la transizione ecologica: la difficoltà nel formare professionisti in grado di soddisfare una domanda che cresce più rapidamente di quanto il sistema educativo e formativo possa rispondere. Gli investimenti in green skills diventano dunque fondamentali per evitare che l’economia verde non possa decollare al ritmo necessario per affrontare i cambiamenti climatici.

La crescita delle competenze green

Perché l’offerta di talenti green fatica a tenere il passo con la domanda? Una delle risposte risiede nel fatto che il mercato delle competenze sostenibili è ancora relativamente giovane e in continua evoluzione. Le figure professionali richieste oggi potrebbero non essere le stesse domani, dato che la transizione ecologica porta con sé l’emergere di nuove tecnologie, soluzioni e politiche ambientali.

In particolare, professioni come quelle legate all’efficienza energetica, alla gestione dei rifiuti e alle energie rinnovabili sono in costante espansione. Ma non solo: la transizione verde sta impattando anche settori tradizionali come la finanza e la consulenza, dove la richiesta di esperti in sostenibilità e green financing è destinata a crescere. Un altro settore emergente riguarda la consulenza per la gestione dell’impatto ambientale e la certificazione delle pratiche green, dove le aziende stanno cercando esperti che possano aiutarle a navigare le normative sempre più stringenti e ad adeguarsi agli standard internazionali.

L’urgenza di formare nuovi professionisti in grado di rispondere a queste sfide rende indispensabili investimenti in formazione specifica e l’adozione di programmi educativi che preparino le future generazioni alle professioni del verde. In questo scenario, il settore privato e pubblico devono collaborare per costruire una solida infrastruttura di educazione e formazione, in modo da colmare il divario tra domanda e offerta di competenze.

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