Giornata mondiale dell’acqua 2025, dedicata alla conservazione dei ghiacciai

Il 22 marzo è il World Water Day 2025
21 Marzo 2025
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Giornata Mondiale Dell'acqua 2025, Dedicata Alla Conservazione Dei Ghiacciai

Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua. Istituito dalle Nazioni Unite nel 1992, il World Water Day 2025 è dedicato alla ‘Conservazione dei ghiacciai’. 

“I ghiacciai si stanno sciogliendo più velocemente che mai – si legge sul sito Onu dedicato alla giornata – Mentre il Pianeta si riscalda a causa del cambiamento climatico, le zone ghiacciate si sta restringendo, rendendo il ciclo dell’acqua più imprevedibile ed estremo. Il ritiro dei ghiacciai minaccia devastazione. Per miliardi di persone, i flussi di acqua di disgelo stanno cambiando, causando inondazioni, siccità, frane e innalzamento del livello del mare, danneggiando gli ecosistemi. La conservazione dei ghiacciai è una strategia di sopravvivenza. Dobbiamo lavorare insieme per ridurre le emissioni di gas serra e gestire l’acqua di fusione in modo più sostenibile per le persone e il Pianeta”. 

Se non ridurremo le emissioni di gas serra, nel 2050 avremo perso quasi la metà (il 48,5%) della superficie attualmente coperta dai ghiacciai sulle Alpi italiane, mentre nel 2100 dovremo dire addio alla quasi totalità (il 94%) della superficie dei nostri giganti bianchi. È quanto emerge dal rapporto ‘Ghiacciai italiani, addio’ diffuso da Greenpeace Italia.  

I dati del Bigbang

Il 2024 è risultato un anno molto piovoso. Ad affermarlo è il Bigbang, modello nazionale di bilancio idrologico di Ispra che fornisce il quadro quantitativo sulla risorsa idrica dal 1951. Il volume totale annuo di precipitazioni è stato stimato dall’Ispra in circa 319 miliardi di metri cubi (corrispondenti a 1.056 mm), superiore di oltre il 10% alla media annua riferita all’ultimo trentennio climatologico 1991-2020, stimata in circa 285 miliardi di metri cubi (951 mm). A livello territoriale, nel Meridione e nelle isole maggiori la riduzione idrica è stata del -49% nel distretto idrografico della Sicilia, del -55% nel distretto della Sardegna e del -39% nel distretto dell’Appennino Meridionale. Situazione rovesciata invece nel Nord Italia, dove troviamo Piemonte, Veneto e Liguria che nel 2024 hanno visto un surplus annuo di precipitazione superiore al 40%, rispetto alla media di lungo periodo. Secondo i dati del Bigbang, nel nostro Paese la disponibilità complessiva di risorsa idrica nell’anno 2024 è stata stimata in 158 miliardi di metri cubi, a fronte di un valore medio annuo di 138 miliardi di metri cubi (+14%). Questa maggiore disponibilità complessiva è, tuttavia, da attribuire alle elevate precipitazioni verificatesi al Nord. Permane, a livello nazionale, un trend decrescente, dal 1951 a oggi, della disponibilità annua di risorsa idrica.  

L’Italia in prima linea nella cooperazione per la gestione dell’acqua

“L’acqua è fonte di vita, ma è una risorsa esauribile. Nel nostro G7 Clima, Energia e Ambiente, ad aprile scorso, abbiamo creato la Water Coalition: l’obiettivo sono strategie comuni per definire insieme percorsi di azione rispetto al cambiamento climatico, che incide sulla biodiversità, il degrado e la disponibilità della risorsa”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo nell’Aula Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati al convegno ‘Acqua: cura della risorsa e accesso universale’. “L’Italia vuole essere in prima fila”, ha spiegato il ministro, ricordando il Forum Euromediterraneo sull’Acqua che si terrà nel 2026 a Roma e la Seconda Ministeriale sull’Acqua dell’Unione per il Mediterraneo, assegnata all’Italia sempre nello stesso anno. “Portiamo avanti – ha detto – 18 impegni volontari della Water Conference di New York del 2023, nove del Mase e altrettanti del ministero degli Esteri, per un impegno finanziario complessivo di 6 miliardi di dollari. Siamo attivi nella cooperazione, molto sui Balcani e con l’Africa nell’ambito del Piano Mattei”.  

Tra imprese, agricoltura e settore energetico, la filiera estesa dell’acqua ha un peso sempre più rilevante per l’economia italiana: dalle risorse idriche ‘dipende’ il 20% del Pil italiano, un valore che ha superato i 383 miliardi di euro. A conclusione dei lavori della sesta edizione della Community ‘Valore Acqua per l’Italia’ di Teha (The European House-Ambrosetti), sono stati presentati il Blue Book 2025 realizzato dalla Fondazione Utilitatis e promosso da Utilitalia che comprende tutti i dati relativi al servizio idrico integrato, e il Libro Bianco 2025 ‘Valore Acqua per l’Italia’ di Teha con un focus specifico sul ciclo idrico esteso che, tra servizi, consorzi di bonifica e irrigazione, software e tecnologie, macchinari, impianti e componenti, vale 11 miliardi di euro. La filiera estesa dell’acqua è in crescita mediamente del 5% all’anno e dal 2015 a oggi coinvolge 1,5 milioni di imprese italiane. Per quanto riguarda invece i gestori del servizio idrico integrato, dal 2021 al 2023 sono stati realizzati investimenti per circa 7,1 miliardi di euro, cifra che, come emerge dal Blue Book 2025 sale a 13,2 miliardi se si considerano gli interventi programmati per il biennio 2024-2025.  

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