Cina, robot rapisce altri 12 robot e li porta a “casa”. Bufala o realtà? (Video)

La vicenda ripresa dalle telecamere di sorveglianza. Le aziende: “Era un test concordato”
28 Novembre 2024
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Un robot rapisce 12 robot e li porta a “casa” sua. Non è l’inizio di una barzelletta distopica, ma quanto avvenuto in uno showroom di Shanghai, dove un piccolo robot ha convinto gli altri simili, ma molto più imponenti di lui, a lasciare il loro posto di “lavoro”.

Erbai, questo il nome del robottino prodotto ad Hangzhou, si è avvicinato agli altri 12 e ha chiesto: “fate spesso straordinari?”, “non stacchiamo mai” gli ha risposto uno degli altri robot. “Quindi non andate mai a casa?”, ha chiesto ancora Erbai e l’altro ha risposto “non ho una casa”. A quel punto il piccolo robot ha invitato gli altri a seguirlo a casa sua abbandonando lo showroom.

La parte più scioccante della storia è che i 12 robot hanno accettato l’invito e hanno mollato il lavoro, come si vede nel video.

Robot rapiti, bufala o realtà?

La scena è stata ripresa delle telecamere di sorveglianza dell’azienda e poi sono finite sul web. Le reazioni della gente sono state le più disparate: qualcuno ha creduto a uno scherzo, altri ad una trovata commerciale, altri hanno ribadito i propri dubbi sulla sicurezza dell’Intelligenza artificiale.

Nonostante per molti utenti si tratti di una bufala, entrambe le aziende coinvolte hanno smentito quest’ipotesi. Prima è arrivata la conferma da un portavoce di Unitree Robotics, l’azienda di Erbai. Successivamente, l’azienda di Shanghai (il cui nome non è stato rivelato) ha dichiarato che si trattava di un test di sicurezza e che il piccolo robot era riuscito ad accedere al protocollo operativo interno dei robot più grandi e ai relativi permessi.

L’azienda dello showroom, quella che si è vista “rapire” i 12 robot, ha detto che non era al corrente delle capacità di Erbai, alimentato dall’intelligenza artificiale, di accedere ai protocolli operativi delle loro macchine e portarle via con sé.

Dubbi sulla sicurezza

Nonostante la spiegazione delle due aziende, molti utenti faticano a credere alla loro versione. Qualsiasi sia la verità, la vicenda solleva un tema più ampio: fin quando potremo fidarci di quello che vediamo, considerando che il rischio di fake (deep e non) sarà sempre più frequente? Il rischio è che presto saremo costretti a mettere in dubbio ogni cosa e che la diffidenza diventi la nuova normalità.