Il bollino di qualità entra nella legislazione turistica italiana come atto formale della legge di Bilancio e introduce una novità che incide direttamente sui rapporti tra Stato e territori: per la prima volta un riconoscimento pubblico nazionale seleziona i piccoli centri e ne condiziona l’accesso alla promozione istituzionale. Il provvedimento arriva mentre il turismo continua a crescere concentrando presenze e pressione su una quota ridotta del Paese, con effetti ormai strutturali.
La misura arriva mentre il dibattito sul governo dei flussi si sposta progressivamente dal contenimento locale alla programmazione nazionale. Nel 2024 il 75% degli arrivi turistici si è concentrato sul 13% del territorio nazionale, con effetti evidenti sulle destinazioni maggiormente esposte: Venezia, da sola, rappresenta lo 0,8% della superficie italiana e intercetta circa l’8% degli arrivi complessivi. Intorno a questi poli si addensano infrastrutture, investimenti e attenzione pubblica. Allo stesso tempo, cresce l’attenzione verso borghi, aree interne e territori minori, come mostrano l’aumento delle ricerche online e l’espansione di segmenti come il turismo montano. In questo contesto, il bollino di qualità viene definito come strumento di riconoscimento e selezione, con effetti diretti sull’orientamento della promozione pubblica.
Come nasce e come funziona il bollino
Il riconoscimento “Destinazione turistica di qualità” nasce da un emendamento alla legge di Bilancio, inserito tra le proposte di modifica riformulate dal Governo e destinate al voto in commissione al Senato. Possono accedervi comuni con meno di 30mila abitanti, unioni e reti di comuni, oltre alle isole minori. La finalità indicata nel testo normativo è identificare e incrementare la qualità, la sostenibilità e l’accessibilità dei luoghi e dei servizi per il turismo a livello locale.
L’assegnazione è affidata a una commissione nazionale composta da un rappresentante del ministero del Turismo, uno dell’Enit e tre soggetti indipendenti. Il giudizio si basa su una “Carta di valori” che la commissione è chiamata a predisporre. La legge non specifica indicatori, punteggi o soglie minime, ma stabilisce alcuni elementi chiave: il bollino ha durata biennale, non è automatico e non è definitivo. Sono previsti controlli periodici o a campione e la possibilità di revoca in caso di mancato rispetto dei requisiti.
L’impianto normativo introduce una distinzione esplicita tra territori riconosciuti e territori esclusi. Non tutti i piccoli comuni rientrano nel perimetro del bollino e non è prevista un’estensione generalizzata. L’assenza di un numero massimo di riconoscimenti lascia aperto il tema della selettività effettiva, che dipenderà dalla Carta di valori e dalle scelte della commissione.
Chi entra nei circuiti promozionali
La promozione come leva e la dinamica dei flussi si intrecciano nel disegno del bollino. Il cuore operativo del riconoscimento è affidato all’Enit, cui la normativa assegna il compito di curare la comunicazione delle “Destinazioni turistiche di qualità”, con uno stanziamento dedicato di 500mila euro l’anno. Le destinazioni selezionate ottengono priorità nelle attività promozionali e fieristiche e l’accesso privilegiato alle iniziative nazionali e internazionali, entrando nei circuiti gestiti a livello centrale.
La promozione istituzionale resta una risorsa limitata, soprattutto sui mercati esteri, e il bollino introduce un criterio formale per stabilire chi vi accede: non trasferimenti diretti, ma visibilità, presenza nei grandi eventi, inserimento nelle campagne coordinate. La durata biennale e il sistema dei controlli collegano questo accesso al mantenimento dei requisiti, rendendo il riconoscimento revocabile. In questo quadro si collocano i dati sui flussi: nel tempo la pressione sulle grandi destinazioni è diventata strutturale, mentre alcuni segmenti mostrano dinamiche diverse. Un rapporto di Teha indica che dal 2014 il turismo montano è cresciuto più rapidamente di quello balneare, arrivando quasi a triplicare gli arrivi, a fronte di un incremento del 32% delle località costiere. Anche la domanda online segnala spostamenti di interesse: secondo Moveo, magazine di Telepass, nel 2024 le ricerche dedicate ai borghi italiani hanno raggiunto quasi 94 milioni, con un aumento del 52% rispetto al 2023.
L’interesse cresce, ma non sempre si traduce in presenze, soprattutto nei territori meno strutturati; il bollino interviene su questo scarto, consentendo a Enit di costruire pacchetti promozionali basati su una selezione preventiva e di orientare la visibilità verso destinazioni ritenute idonee a sostenere una promozione nazionale.